Siamo sondati, anche profilati, spesso e impropriamente “marchettizzati” in una incessante attività di analisi cognitiva.
Alessandra Ghisleri è un po’ la regina dei sondaggisti. Con il suo sguardo affilato è medico impietoso dei vari pazienti che accorrono al suo capezzale per farsi curare.
“Io sono il grillo parlante”.
Chissà quanto dolore darà.
Ho incontrato personalità che avevano in animo un cambio a volte anche radicale di linea politica.
Erano così stressati e perdenti che volevano capovolgere tattica e strategia?
Avevano bisogno di capire quanto avrebbero guadagnato e quanto invece perduto da un nuovo posizionamento.
Lei ha auscultato il paziente in debito d’ossigeno, ha riposto lo stetoscopio in tasca e poi ha fatto diagnosi e terapia.
Ho spiegato i rischi, quando valutavo – alla luce delle nostre ricerche – che il cambio potesse nuocere. In altri casi ho illustrato modalità espressive, riposizionamenti tattici e tematici che avrebbero potuto agevolare il proposito.
Ha indicato la strada.
Capire cosa comunicare e come farlo è essenziale. Conoscere il tuo universo di riferimento è la precondizione.
Cosa dire, come parlare, anche come vestirsi.
Anche il look produce senso comune. Vedo per esempio che Raffaele Fitto, il candidato del centrodestra in Puglia, si è affidato al team che ha condotto la campagna elettorale per Stefano Bonaccini in Emilia. In questo caso la proposta è stata simile: ringiovanire, dare vigoria fisica.
Fashion.
Diciamo così.
Lei fu arruolata da Silvio Berlusconi, con lui ha fatto carriera.
È stato un incontro molto formativo per la sua capacità di leadership, il suo bisogno di conoscere a fondo gli italiani. Un committente esigente ma con una grande capacità di ascolto.
Ghisleri la berlusconiana.
In un primo tempo si è pensato che il mio ruolo fosse in qualche modo emotivamente collegato a quel personaggio e a quel partito. Il tempo, e se permette il mio lavoro, mi hanno reso giustizia. Ho molti committenti, e per quanto riguarda il mondo politico, alcuni di essi con posizionamenti opposti.
Un committente di cui si è intenerita per la sua estraneità a questo mondo di lupi?
Un signore molto noto, con un cursus honorum formidabile ma una struttura, anche culturale, estranea alle dinamiche della politica. Faceva una fatica bestiale a capirla, completamente fuori dalle logiche, dal corpo a corpo quotidiano.
Gli ha detto che era meglio cambiare mestiere?
Gli ho spiegato con rispetto e dovizia di particolari quale fosse il problema.
Voi sondaggisti a volte esagerate con le predizioni. Uno dice “a”, l’altro nega “a”.
Da me non esce una cifra che non sia validata da una ricerca.
Con i sondaggi si diviene ricchi?
Ma che dice?
In effetti, dottoressa Ghisleri, perché bussare alla sua porta se ho Facebook che può offrirmi ogni utile dettaglio di ogni singolo elettore, fino alla misura delle scarpe di ciascuno?
Noi siamo scriccioli di fronte alla potenza di Facebook. Una università americana si è affidata proprio al social network per studiare il Covid e analizzare i comportamenti della popolazione. È chiaro che la capacità di profilazione di Facebook è dieci volte la nostra.
Dunque è chiaro che anche il lavoro del sondaggista si estinguerà.
Se i governi non si impegnano a definire le regole di questi nuovi diritti, la cornice dalla nuova privacy, i confini di queste multinazionali monopoliste, ciascuno rischia di vedere compromesse le proprie competenze.
Il Covid cambia la partita elettorale? Se si innalzano i contagi rischia più l’opposizione o la maggioranza?
Il Covid non cambia niente. Siamo in una fase di riacutizzazione dell’ansia collettiva. Berlusconi in ospedale per coronavirus è un accadimento che avrà molto peso nella vita degli italiani.
Chi vince e chi perde non lo diciamo.
Non lo diciamo anche perché non lo sappiamo. Il sondaggio fotografa l’istante.
Mancano quindici giorni.
Gli esiti dell’apertura della scuola condizioneranno molto.
Si salvi chi può.
Alcuni governatori hanno rinviato a dopo il venti settembre. Posso dire che è stata una mossa azzeccata.