I roghi aumentano: come fare per evitare che la crisi diventi incontrollabile
Il 2020 è stato un anno tragico per gli incendi. Ad aprile, il numero di roghi era del 13% in più se comparato all’anno precedente, comunque un anno record per gli incendi. Il problema è che il cambiamento climatico e incendi si rinforzano mutualmente e se questo trend continua le conseguenze saranno devastanti: tonnellate di CO2 immesse in atmosfera, perdita di biodiversità, distruzione degli ecosistemi, minaccia alle proprietà e alle vite umane, problemi di salute per milioni di persone nel mondo. Ciò non vuol dire che non si possa agire: occorre però anzitutto rivedere gli accordi di Parigi conteggiando le emissioni prodotte dagli incendi, investire in prevenzione, fermare la deforestazione, usare la scienza, coinvolgere il settore privato.
Le donne sono più preoccupate per il cambiamento climatico e agiscono di più per contrastarlo
Secondo una ricerca condotta dallo Yale Program on Climate Change Communication e il George Mason Center for Climate Change Communication non ci sarebbe un gap di genere rispetto all’idea che il cambiamento climatico sia reale negli Stati Uniti. Tuttavia esiste invece una differenza significativa tra uomini e donne rispetto alla percezione dei rischi e alla preoccupazione del riscaldamento globale. Le donne sono più ansiose e più motivate ad agire, anche attraverso scelte pratiche, per contrastare la crisi climatica, come il consumo di carne, lo spreco di cibo, l’acquisto di cibo biologico e locale.
Fonte Yale Program on Climate Change Communication
La Marmolada rischia di scomparire entro quindici anni
Il più ampio e simbolico ghiacciaio delle Dolomiti rischia di sparire entro 15 anni. Il ghiacciaio ha perso l’80% del suo volume negli ultimi 70 anni. Il crollo delle emissioni durante il lockdown ha avuto un minimo impatto, hanno detto dal Comitato Glaciologico Italiano, che monitora 200 dei 900 ghiacciai italiani.
Greta Thunberg torna a scuola
Greta Thunberg ha annunciato che rientrerà sui banchi dopo un anno di attivismo in giro per il mondo. Tornerà nella sua scuola, a due anni dalla prima protesta davanti al parlamento svedese. Di recente Greta ha incontrato la cancelliera Merkel, accusando i leader del mondo di aver abbandonato l’accordo di Parigi e continuare a ignorare il cambiamento climatico.
Tutti i feedback che aggravano il cambiamento climatico
Nell’ambito del climate change esistono fenomeni chiamati di “feedback” che purtroppo rischiano di esacerbarlo. Tra questi, ci sono calore dell’aria condizionata, evaporazione dell’acqua, il permafrost, l’effetto albedo (lo scioglimento dei ghiacci aumenta le superfici scure che generano calore), gli incendi che a loro emettono anidride carbonica, la paralisi economica e politica, la geopolitica (mancanza di cooperazione globale).
Carbon Capture on the Ocean: il primo progetto al mondo per catturare Co2 in mare
Pronto il progetto Carbon Capture on the Ocean, il progetto che testerà la prima nave cattura CO2 al mondo. Iniziativa è di un gruppi di aziende giapponesi, tra cui Mitsubishi e ha come obiettivo riadattare un sistema di cattura delle emissioni per centrali elettriche all’impiego in mare. Secondo l’International Maritime Organization (Imo), che è riuscita a convincere 170 paesi a firmare il primo accordo mondiali sulle emissioni marine, il settore navale deve tagliare la propria CO2 di almeno il 50% entro il 2050.
Come il negazionismo, anche l’allarmismo estremo è antiscientifico
Secondo Alastair MacIntosh, autore del libro Riders on the Storm. The Climate Crisis and the survival of being, anche l’allarmismo climatico portato agli estremi può essere una forma di negazione. La narrativa che racconta di imminenti ondate massicce di morti, come quella di Extincton Rebellion, non sempre si attengono alla scienza, che pure stronca ogni forma di negazionismo. Secondo MacIntosh, l’opposizione non è tra la scienza e chi protesta, perché le istanze di chi va in piazza per il clima, ma tra scienza e allarmismo estremo, che distorce gli orizzonti temporali di ciò che è possibile, generando panico. “Il negazionismo climatico è una perdita di tempo, l’allarmismo estremo è un furto di tempo”.
Dieci proposte per un uso sostenibile delle risorse del Recovery Fund
Il governo italiano sta mettendo a punto un piano su come rilanciare l’economia spendendo i 209 miliardi del Recovery Fund. Legambiente avanza dieci proposte: 1) lotta alla crisi climatica, con azioni di adattamento e mitigazione, a partire dall’efficientamento energetico. No al progetto Eni di confinare anidride carbonica nell’Adriatico; 2) economia circolare, in particolare per le apparecchiature elettroniche; 3) innovazione industriale (chimica verde, decarbonizzazione etc); 4) 170 opere pubbliche da realizzare, tra cui numerose bonifiche e impianti per il trattamento dell’organico; 5) agroecologia (agricoltura integrata e sviluppo del biologico); 6) aree protette da incrementare e gestione sostenibile del patrimonio boschivo; 7) turismo sostenibile; 8) lotta all’illegalità ambientale; 9) sviluppo della banda ultra larga; 10) finanza etica (green procurement, strumenti finanziari etici come green bond e social impact bond).
Papa Francesco preoccupato per il debito ecologico: “Basta saccheggio”
In occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato, celebrata lo scorso primo settembre, il papa ha parlato di “beni del pianeta spremuti come un’arancia” e ha criticato i paesi del nord del mondo che hanno generato un debito ecologico crescente. “No al saccheggio, sì alla condivisione delle risorse del pianeta”, ha detto il papa.
Rischi sanitari se la caccia riapre
I rischi sanitari derivanti dalla caccia e dalle prassi venatorie (uccisione, eviscerazione, dissanguamento di animali) sono sottovalutati nell’attuale emergenza covid. La stagione della caccia non dovrebbe riaprire ai primi di settembre come al solito. All’allarme sanitario si somma quello etico, on oltre 500 milioni di animali all’anno vittime dei fucili.
La lotta agli investimenti verdi delle grandi società energetiche
A differenza di dieci anni fa, oggi le principali compagnie petrolifere si preparano a spendere miliardi in risorse energetiche rinnovabili. A causa dell’indebitamento dovuto al calo del prezzo del petrolio, e al calo del valore delle compagne petrolifere, ottenere grandi acquisizioni di asset rinnovabili diventa più difficile.
La cocciniglia tartaruga sta uccidendo i pini di Roma
Approdato nel 2018, l’insetto della cocciniglia tartaruga sta attaccando i pini di Roma. Gli esemplari al momento minacciano 50.000 dei 150.000 alberi in città. La cocciniglia prospera perché non ha predatori naturali, ma soprattutto per non c’è stata una risposta tempestiva ufficiale: mancano ancora le linee guida per affrontare la gestione del problema, rendendo così impossibile ai cittadini di provare a risolvere il problema in maniera autonoma, ma gli agronomi segnalano che non c’è tempo da perdere.
Bruciata la riserva naturale dello zingaro
La riserva naturale dello Zingaro in Sicilia è stata totalmente bruciata. Si è salvata solo l’area della Tonnarella del Luzzo. Le cause? Afa, siccità e probabilmente una mano criminale.