“Questi intellettuali di finta sinistra che hanno il tic dell’antigrillismo e che ogni giorno attaccano il governo stanno facendo il gioco di Salvini. Quindi o sono complici della destra pre-fascista o sono cretini perché non lo capiscono”. Domenico De Masi, 82 anni, è uno dei sociologi più noti del nostro paese e parla così degli intellettuali “di sinistra” – da Roberto Saviano in giù – che, a partire dalla nascita del governo giallorosa, si occupano solo di criticare il premier Conte ma soprattutto il M5S. A prescindere, ovviamente.
Professor De Masi, cosa ne pensa dell’uscita di Saviano, che ha mandato a quel paese Nicola Zingaretti per il suo Sì al referendum?
È un fenomeno molto interessante che va analizzato per tappe…
Partiamo dalla prima.
In primo luogo bisogna stabilire un punto: la differenza tra sinistra e destra esiste ancora. Essere di sinistra significa stare dalla parte degli ultimi, dei più deboli e non da quella dei potenti. Molti di questi intellettuali di cui stiamo parlando non hanno nulla a che fare con la sinistra.
Ovvero?
In Italia abbiamo tutta una serie di intellettuali che si definiscono di sinistra ma poi usano il paradigma di destra. Non solo Saviano o Massimo Giannini ma sto parlando anche di tutto il gruppo Repubblica: cos’ha di sinistra? Sono tutti neoliberisti e non socialdemocratici e su politiche di sinistra come il reddito di cittadinanza, il decreto dignità o l’estromissione dei Benetton da Autostrade si sono sempre detti contrari schierandosi a destra. E poi, soprattutto, sono sempre pagati dal proprio padrone, Fca, e quindi non potranno mai scrivere contro l’azienda. Se uno ha dei valori e dei modi di pensare che sono di destra e poi si autodefinisce di sinistra ingenera confusione o, se se ne accorge, è un imbroglione.
Perché attaccano i 5 Stelle?
Questi finti intellettuali pensano che il loro problema sia il M5S: non solo c’è un preconcetto nei loro confronti ma anche una spocchia antropologica. Il confronto con i 5 Stelle li fa sentire intellettuali di alto livello, anche se non stiamo parlando di Karl Popper o Albert Einstein. Questi pensano che i grillini siano inferiori a loro. Se non ci fossero loro chissà con chi se la prenderebbero e tra l’altro urlare contro il M5S per loro è uno spasso doppio: oltre a criticarli, vanno anche contro una cosa di sinistra.
Saviano&C. però attaccano a testa bassa anche il governo.
Hanno scelto di criticare il governo facendo finta di non capire che l’alternativa non è una destra crociana e moderata ma prefascista. Con questa presa di posizione sono complici di Salvini. Nel caso in cui, invece, non se ne rendano conto, sono solo dei cretini ma non credo proprio visto che sono mesi che stiamo provando a farglielo notare. Quindi è impossibile che non se ne siano accorti.
Magari tifano per Mario Draghi per sostituire Giuseppe Conte come presidente del Consiglio.
Ah, questa è bella (ride, ndr)… ma chi è Draghi? Cosa vuole fare? Dove vuole andare e con quale maggioranza? E poi, scusate, Draghi sarebbe la sinistra? Non credo proprio: ha avallato tutte le politiche neoliberiste dell’Unione Europea.
Quindi secondo lei la nuova sinistra è l’alleanza Pd-M5S?
Sì, penso proprio di sì. Chi è di sinistra oggi deve prendere atto che non può stare al governo senza i 5 Stelle e poi che questo esecutivo ha fatto molte cose progressiste: reddito di cittadinanza, decreto dignità, i bonus, l’estromissione dei Benetton da Aspi. Prima di trovare una cosa di sinistra come il reddito di cittadinanza bisogna tornare agli anni Settanta con la riforma sanitaria.E pensare che molti lo criticano.
Al referendum come voterà?
Voterò Sì, perché anche se ridurre il numero di rappresentanti per me significa ridurre la democrazia, in tutti questi anni abbiamo ampiamente capito che 945 parlamentari non siano in grado di organizzarsi. E poi perché bisogna salvare questo governo.