La frase in sintesi suona così: “In futuro potrebbero venire da voi”. L’Università per stranieri di Perugia ha rischiato di avere tra i suoi futuri studenti più di un calciatore della Juventus. E per l’università umbra, in forte crisi di iscrizioni e di bilancio, poteva essere un’opportunità, anche sotto il profilo dell’immagine, da non lasciarsi sfuggire. A lasciar intravedere questo spiraglio al direttore della facoltà, Simone Olivieri, è l’avvocato Maria Turco durante una telefonata intercettata dalla procura umbra.
Durante le perquisizioni di ieri, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno cercato ulteriori prove – oltre quelle ottenute con le intercettazioni – che l’esame di Luis Suarez sia stato “taroccato”. Sono stati analizzati i computer di Stefania Spina, incaricata della preparazione del candidato calciatore, e degli esaminatori, per verificare il passaggio delle tracce d’esame e altre comunicazioni. E secondo le prime indiscrezioni qualche riscontro è già stato trovato.
Ma torniamo alla conversazione tra l’avvocato Maria Turco e Olivieri, avvenuta prima dell’esame di Suarez.
Va sottolineato che gli inquirenti non l’hanno ritenuta una forma di pressione. Non è un caso, infatti, che Turco non sia indagata. Resta il fatto, però, che per l’università perugina si apre lo spiraglio di poter ottenere, in futuro, una serie di iscrizioni che l’avrebbero potuta portare dalla zona retrocessione – pochi iscritti e bilanci in picchiata – alla Champion’s league. Nel vero senso della parola.
Maria Turco è infatti uno storico avvocato torinese: da tempo gestisce molti casi che coinvolgono giocatori (e anche ex) della Juventus. Esperienza ventennale nel campo della giustizia sportiva, assiste la Signora nel processo “Last banner” dove sono imputati i principali capi ultrà bianconeri per una serie di estorsioni e la società è parte lesa.
Non è Maria Turco il primo contatto diretto tra l’università e personaggi legati alla società bianconera. Il primo a parlare con Olivieri è un perugino, una figura istituzionale legata all’ateneo, che non risulta indagato. È questo personaggio pubblico, sul quale per ora c’è riserbo, che spiega a Olivieri di essere stato contattato da un dirigente della Juve, il quale gli ha annunciato che la società bianconera intende acquistare Suarez. Poi avviene il contatto con l’avvocato Turco. E quel dialogo, avvenuto prima dell’esame, che lascia presagire la possibilità di future iscrizioni “eccellenti”. Ma senza metterle in connessione con la futura promozione del calciatore. A quel punto i finanzieri, su mandato dei pm Paolo Abbritti, Gianpaolo Mocetti e del procuratore Raffaele Cantone, allargano il raggio delle intercettazioni e iniziano ad ascoltare i telefoni di Spina e dell’esaminatore Lorenzo Rocca. Scoprono che l’intero corso online per Suarez dura circa 4 giorni e che si accelera per fissare la data dell’esame. A quel punto decidono di installare delle microspie nella sede dell’esame. Che registrano integralmente in ambientale ascoltandolo in diretta. Registrano anche altri esami che dimostrano il confronto tra la prestazione di Suarez e quella degli altri candidati. L’esaminatore gli mostra in sequenza 4 immagini e Suarez spiega cosa vede. E nel suo italiano, in una prova che dura soltanto una dozzina di minuti, declina ogni verbo all’infinito.