“Sono ricchione alla vecchia maniera, cattolico devotissimo e leghista”. Grazie a Nino Spirlì, irregolare e pirotecnico assessore salviniano alla Cultura della Calabria, la kermesse catanese, immaginata per dare al movimento giacca e cravatta e finalmente berlusconizzarlo, si fa assai friccicarella intorno alla difesa dell’identità e della lingua: “Ci stanno togliendo la parola, ci stanno rubando […]
La vigilia del processo tra “froci, rutti e Netflix”