Dagli Stati Uniti
Per la prima volta nella storia il clima entra nel dibattito presidenziale
Al di là della qualità del dibattito tra Biden e Trump, per la prima volta in un confronto presidenziale il clima, tema storicamente negletto, è stato al centro di alcune domande del giornalista chiamato a moderare, tanto che i dieci minuti in cui i due candidati hanno parlato di ambiente rappresentano il doppio del totale del tempo dedicato al tema nei 2.000 minuti di dibattiti presidenziali dal 1988. Mentre Trump ha ribadito le sue scelte, come uscire dall’Accordo di Parigi, e ha indicato la scarsa manutenzione delle foreste come causa degli incendi, Biden ha promesso di rientrare nell’Accordo e sottolineato il legame tra scelte verdi e crescita economica.
Usa: rientrare nell’accordo di Parigi sarà facile, il problema è fermare il cambiamento climatico
Firmare il rientro nell’Accordo di Parigi non sarà difficile per Biden. Il vero problema è un altro. Con il riscaldamento globale che sta già alimentando incendi, uragani e migrazioni di massa, Biden si troverebbe ad affrontare il compito monumentale di decarbonizzare la più grande economia del mondo. E dovrebbe farlo rapidamente in un momento in cui la Cina, il più grande emettitore di gas serra, si sta riformulando come leader climatico e mentre l’Unione europea aumenta le sue ambizioni ambientali. La posta in gioco è alta: il fallimento non solo eroderebbe la fiducia globale negli Stati Uniti, ma contribuirebbe ulteriormente alla destabilizzazione del clima, con gravi conseguenze per le persone e il pianeta.
Usa, vicino il superamento degli impiegati nell’energia rinnovabile rispetto a quelli che lavorano nel petrolio, gas e carbone
I prezzi delle energie rinnovabili sono infatti diminuiti drasticamente. Secondo Bnef (Bloomberg New Energy Finance), il costo della generazione di energia dai moduli solari fotovoltaici è diminuito del 90% dal 2010 e il prezzo dell’energia eolica è stato dimezzato. In effetti, i prezzi dell’eolico e del solare onshore sono ora pari al gas e più economici del carbone e del nucleare. I dati recenti mostrano che l’energia rinnovabile impiega circa 850.000 persone negli Stati Uniti (esclusi circa 2,3 milioni di posti di lavoro nell’efficienza energetica), rispetto a poco più di 1 milione nel petrolio, nel gas e nel carbone tradizionali. Ma si prevede che la maggior parte della futura crescita dell’occupazione proverrà da fonti di energia pulita. Secondo il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, il tecnico dell’assistenza per turbine eoliche e l’installatore solare stanno diventando le occupazioni più richieste.
Gli studi
Il riscaldamento globale avanza, soprattutto di notte
Comparando l’aumento delle temperature diurne e notturne, gli scienziati hanno notato che esiste una differenza di 0.25 gradi tra l’aumento della temperatura dovuto al cambiamento climatico del giorno e quella della notte. Ciò è dovuto ai cambiamenti delle nuvole, che di giorno coprono il sole ma di notte rilasciano calore e umidità. Tutto ciò ha però conseguenze negative non solo sulle specie animali che vivono di notte, ma anche sugli esseri umani, perché il corpo non riesce a rinfrescarsi di notte e questo aumenta la sensazione di malessere.
Bambini nella natura: più salute fisica ed emotiva
Secondo la ricerca “Children and Nature”, che ha coinvolto 451 bambini messi a contatto con la natura, il contatto con parchi e foreste ha generato nei bambini un alto livello di benessere e un aumento dei valori a favore dell’ambiente. Aumentano anche il divertimento, la motivazione, la curiosità ma anche l’autostima e l’indipendenza dei bambini.
Smog, solo 15 città su 97 in Italia rispettano i limiti. “Bandire i diesel”, sostiene Legambiente
Nel report di Legambiente “Mal’aria”, edizione speciale, l’associazione ambientalista ha stilato una “pagella” sulla qualità dell’aria di 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il quadro che emerge dal confronto realizzato da Legambiente è preoccupante: solo il 15% delle città analizzate ha la sufficienza contro l’85% sotto la sufficienza. Delle 97 città di cui si hanno dati su tutto il quinquennio analizzato (2014 – 2018), solo il 15% raggiunge un voto superiore alla sufficienza: Sassari (voto 9), Macerata (8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (6). Fanalini di coda le città di Torino, Roma, Palermo, Milano e Como (voto 0). Legambiente, inoltre, dedica un focus sulle auto come fonte principale di inquinamento in città e ricorda che le emissioni fuorilegge delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità.
L’appello
#CambiamoAgricoltura: per una nuova Politica Agricola Comune
È stata inviata la settimana scorsa ai diversi decisori politici europei e nazionali dei 27 Paesi dell’Unione Europea una lettera aperta delle organizzazioni non governative europee, per chiedere una Politica Agricola Comune (Pac) allineata con gli obiettivi del Green Deal europeo, indicati nelle due Strategie Ue “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”. Le Associazioni dell’Unione, che rappresentano milioni di cittadini europei, chiedono una nuova politica agricola attrezzata per affrontare le sfide più gravi del nostro futuro, in grado di stimolare nuove sinergie tra agricoltori, persone e natura, che sia un potente strumento di trasformazione delle politiche di settore per avviare urgentemente la necessaria transizione verso sistemi agricoli e alimentari sostenibili e socialmente equi e giusti. La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha rilanciato l’appello indirizzandolo ai decisori politici italiani affinché in nostro Paese, che vanta la qualità dei suoi sistemi agroalimentari, sia un modello di riferimento anche per la sostenibilità ambientale e sociale.
Tecnologie
Il reattore a fusione nucleare “Sparc” funzionerà
Gli scienziati che stanno sviluppando una versione compatta di un reattore a fusione nucleare hanno dimostrato, in una serie di documenti di ricerca, che il reattore funzionerà, rinnovando la speranza che l’obiettivo a lungo sfuggente di imitare il modo in cui il sole produce energia possa essere raggiunto e alla fine contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. La costruzione di un reattore, chiamato “Sparc”, che è in fase di sviluppo da parte dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e di una società spinoff, Commonwealth Fusion Systems, dovrebbe iniziare la prossima primavera e impiegare tre o quattro anni.
Arriva la plastica riciclata che si degrada in meno di un anno
Si chiama Poliidrossibutirrato ed è la molecola base di una nuova plastica riciclata in grado diminuire l’impatto del monouso. A realizzarla è stato il Fraunhofer IPKall’interno del progetto “Bioeconomia internazionale”, che coinvolge anche il Dipartimento di tecnologia dei bioprocessi dell’Università tecnica di Berlino assieme partner industriali e scientifici provenienti da Germania, Malesia, Colombia e Stati Uniti. Gli scienziati hanno sfruttato la fermentazione batterica per metabolizzare grassi industriali contenti residui minerali e ottenere in cambio poliidrossibutirrato. Il materiale è quindi miscelato con additivi chimici attraverso speciali fasi di post-lavorazione per renderlo adatto a diversi utilizzi finali.
Buone notizie
Il carbone dell’India snobbato dagli investitori
Il governo indiano non ha ricevuto offerte sufficienti per coprire tutte le miniere di carbone e i blocchi che aveva messo all’asta di recente. Su 38 siti messi sul mercato, solo 23 sono stati adocchiati dagli investitori. Più di 1/3 del totale (15 siti) non ha invece ottenuto alcuna offerta per lo sfruttamento. E per 20 è arrivata una sola offerta. Il quadro è ancora peggiore se si considera che gli investitori si sono tenuti alla larga dal carbone indiano nonostante Modi avesse cercato di rendere l’affare più appetitoso, prevedendo una serie di incentivi finanziari per chi avesse rilevato i siti e comprato i permessi di estrazione.
Eventi
Da Extinction Rebellion, ai Fridays, settimana di scioperi per il clima
Dal 5 al 12 ottobre si svolgerà a Roma la la Ribellione d’Autunno del movimento che si batte contro l’estinzione umana Extinction Rebellion, finalizzata a chiedere un cambiamento sistemico attraverso azioni di disobbedienza civile nonviolenta. Il 9 ottobre, invece, si svolgerà in tutta Italia lo Sciopero per il Clima dei Fridays for Future, movimento nato da Greta Thumberg. Le azioni variano da città e città e si possono trovare consultando il, sito oppure le pagine Facebook dei diversi gruppi locali.
Fonte: Extinction Rebellion e Fridays For Future