Chiusura del canale di Raisport (ma non della testata diretta da Auro Bulbarelli) e stop (per ora) ai progetti della rete istituzionale e di quella in inglese. Con accorpamento di Rai5 e Rai Storia. Mentre sopravviverà Rai Movie, che qualche mese fa si era deciso di chiudere e invece resterà anche come segnale di sostegno al mondo del cinema e dell’audiovisivo. Questo il piano di riorganizzazione che l’ad Fabrizio Salini ha presentato in Cda Rai e che potrebbe prevedere altri tagli (edizioni dei tg e alcuni programmi) all’interno di una spending review considerata necessaria per l’azienda. Se lo stop, che dovrebbe essere solo un rinvio, ai canali istituzionale e inglese era nell’aria (il primo va a pestare i piedi a Rai Parlamento quindi vanno prima ben definiti i campi di entrambi, mentre il secondo doveva nascere sotto RaiCom per volere di Monica Maggioni ma poi tutto si è congelato), sorpresa ha destato la chiusura del canale di Raisport che, se non portava grandi ascolti (media intorno all’1% di share), aveva il merito di accendere i riflettori sugli sport minori. Una parte dei contenuti della rete, nelle intenzioni dei vertici, verrà dirottata su Raidue e Raiplay, ma comunque la notizia non è stata presa bene dai giornalisti sportivi di mamma Rai. “Siamo di fronte a una violazione del contratto di servizio. Inoltre mi chiedo dove sia il risparmio, visto che Raisport è interamente realizzato da personale Rai”, osserva il deputato Michele Anzaldi (Iv), che fa parte della Vigilanza. Nel piano presentato al Cda manca ancora il nuovo direttore di Rai Fiction, ma l’ad ha assicurato che entro dicembre il nome arriverà.
Nel frattempo è stata approvata la semestrale di bilancio, che ha evidenziato le difficoltà dei conti dell’azienda, in crisi nonostante il canone in bolletta abbia quasi azzerato l’evasione, anche se buona parte di quelle risorse in più viene trattenuta dal governo. Da qui il piano di accorpamenti e spending review. L’indebitamento totale Rai al 30 giugno 2020 è aumentato a 275,9 milioni (da 239,1 nel 2019). Per i conti del 2020, invece, si prevede un rosso di 130 milioni, che potrebbe arrivare a 190 milioni nel 2021.
Articolo aggiornato alle 15.00 di domenica 18 ottobre