Vaccini, l’ennesima sparata di Salvini
“Salvini ha detto al Senato che l’Inghilterra ha già il vaccino e noi no. Ma per forza! In Gran Bretagna c’è la Brexit, sono fuori dall’Europa, non devono aspettare l’autorizzazione dell’EMA e quindi possono “fidarsi” di Pfizer e Biontech. L’ignoranza politica di Salvini é qualcosa di allucinante. Siamo proprio all’abc. Non sono io ad avercela con lui: è lui ad avercela con lui!”
(il video)
(Ieri ad Accordi&Disaccordi)
Raggi, il punching ball vivente
Per larga parte dell’informazione, Virginia Raggi è una sorta di punching ball vivente.
Se Salvini avesse detto “scema” alla Boschi o alla Carfagna, sarebbero arrivati i caschi blu.
Evidentemente, per molti, insultare Raggi è lecito. Anzi addirittura gradevole e condivisibile.
Che pena.
Salvini disintegrato da Augias
Vedere Salvini disintegrato da Augias è stato come vedere Povia spazzato via in una gara di assoli di chitarra con Jimi Hendrix.
Però peggio.
(Video tratto dalla pagina del Pd)
Anziani, stiamo smarrendo l’umanità
Quello che non capiamo, quando parliamo distrattamente di “anziani”, è che parliamo di ciò che siamo. Di ciò che saremo.
Di coloro che ci hanno dato la vita e per noi se ne priverebbero.
Ho letto ieri che, per gli “anziani”, parola che usiamo come se fosse un’entità indistinta, il rischio non è solo il covid. È ancora più la solitudine, la mancanza di visite, le RSA concepite come un carcere a buon mercato per parcheggiare detenuti a fine corsa.
Ecco: la mancanza di empatia nei confronti delle persone più fragili, in questa pandemia schifosa, è oggi ciò che più mi fa male e mi atterrisce.
Stiamo proprio smarrendo l’umanità.
L’orgia del nero di Orban
Lui è József Szájer, europarlamentare ungherese di estrema destra. Milita nel partito del fascistone Orban.
Ha partecipato a una bella orgia a base di sesso e coca, per giunta in tempo di covid. Però è un fanatico della “famiglia tradizionale” e ha sempre combattuto ogni “deviazione”.
Un perfetto esemplare di questa bella destra sovranista e populista che ci ritroviamo in Europa. E nel mondo.
Renzi l’arrogante e il giornalista di Report
Ho sempre ritenuto Renzi un politico respingente, inaccettabile e invotabile. La più grande iattura politica mail abbattutasi nella storia del centrosinistra.
In questo piccolo video ce ne dà conferma. Arrogante, sprezzante, evasivo.
Non mi applaudirò mai abbastanza per non avere neanche mai ipotizzato di votare uno così.
(il video)
La quasi-valchiria del giornalismo
Questa “giornalista” qua è la stessa che poche settimane fa scrisse che Joseph era morto per colpa della madre che lo aveva caricato su un gommone.
Oggi la simpatica quasi-valchiria in quota Senaldi ha esalato parole non meno raffinate: “Famiglia assente, figli allo sbando, lo stupro vien da sé.”
Che eleganza, che nobiltà, che empatia.
Io non so che test attitudinali si debbano superare per entrare in quella mirabile “suburra neuronale” che è Libero. E tutto sommato Libero, in sé, conta quanto Libero. Chi se ne frega, ognuno fa quel che può.
So però che questo clima “orgogliosamente” razzista, sessista, xenofobo, violento e sciacallesco è diventato irrespirabile.
E chi sguazza compiaciuto dentro questo trogolo morale, è colpevole come nessuno.
Il duo Salvini-Meloni e la favola del Bambinello
La polemica sul governo che “non vuol far nascere Gesù bambino alla mezzanotte del 25 dicembre” è di una pochezza, di una idiozia e di una viltà intellettuale senza pari.
Infatti viene strombazzata da Salvini, Meloni e servi al seguito.
La data del 25 dicembre è una convenzione priva di qualunque attendibilità storica. Così ha riassunto sabato Travaglio: “Nei primi due secoli, in Oriente c’era chi celebrava il Natale il 20 maggio, chi il 20 aprile, chi il 17 novembre; e in Occidente chi il 28 marzo, chi il 25 dicembre. Nel IV secolo la Chiesa scelse la data attuale per cristianizzare una festa pagana dell’Impero romano: il Sol Invictus, in onore della dea Mitra vincitrice delle tenebre, coincidente con quello che si pensava essere il solstizio d’inverno (poi anticipato dagli scienziati al 21 dicembre). Ma in Oriente si optò per il 6 gennaio, in uno con l’Epifania. Del resto, se Gesù avesse voluto farci conoscere il giorno del suo compleanno, l’avremmo trovato nei vangeli. Che invece non fanno cenno alla sua data di nascita. Non solo al giorno, ma neppure all’anno. Tant’è che oggi, paradossalmente, gli storici lo collocano tra il 7 e il 4 avanti Cristo”.
Creare questi “casi” per raccattare tre voti in più, in tempi di pandemia, mi fa schifo.
È sempre colpa degli altri
“Ma basta con questa storia che è sempre colpa degli altri! Del governo, del potere, delle leggi. Esistono tanti italiani coscienziosi, ma altri non lo sono. E per colpa di quei pochi rischiamo di pagarla in molti. Esiste o non esiste il buonsenso? Se fai assembramento per andare a comprare un paio di scarpe che costano 10euro sei un bischero!”
(a Otto e mezzo, il video)
Le responsabilità delle Regioni, quelle degli italiani
“Le regioni hanno le loro colpe, e chi vuole riaprire tutto è pazzo come chi voleva riaprire le discoteche, ma la colpa è anche di quegli italiani che fanno assembramenti. Se ti metti a riempire piazze e negozi non appena la tua regione torna gialla o arancione, dove diavolo vuoi andare? Davvero qualcuno pensa che ci possiamo permettere un Natale “normale” con questo clima folle da liberi tutti?”
(a Otto e mezzo, il video)
Alberto Brandi è finalmente a casa
Ve la ricordate la storia del veterinario Alberto Brandi? Ve ne ho parlato due settimane fa. Lo chiamano “il veterinario dei vip” perché, tra i tanti clienti, ci sono anche Jovanotti e il sottoscritto. Ma è una definizione fuorviante: Alberto è un grande veterinario e una splendida persona, che ama gli animali più di se stesso. Un anno fa è stato eletto “aretino dell’anno”, con pieno merito. Alberto ha combattuto con il Covid, è stato in terapia sub-intensiva ad Arezzo, ha dovuto indossare per giorni il casco. L’ha vista brutta.
Oggi, finalmente, Alberto è tornato a casa. E nell’edizione cartacea di oggi, intervistato da Selvaggia Lucarelli, racconta la sua storia al Fatto Quotidiano.
Saperlo a casa è una gioia grande. In attesa di rivederlo presto, magari a cena da lui come ci promettiamo da tempo, lo abbraccio con questa foto. È dell’estate del 2019, quando ci si poteva abbracciare senza mascherine. Sembran passati secoli.
Bentornato, Alberto
Delirio da shopping
Vedo che in tanti hanno davvero capito tutto.
Una regione passa da rossa ad arancione, oppure da arancione a gialla? Tac! Ecco i fenomeni che ripartono con gli assembramenti.
Ma davvero c’è qualcuno che pensa che possiamo permetterci riaperture selvagge per Natale?
Purtroppo a tanti italiani manca totalmente il senso di nazione, di collettività: di bene comune. E i risultati si vedono.
Per colpa dei soliti “furbi”, questa battaglia sarà ancora più dura.
Il successo di Accordi&Disaccordi
Accordi&Disaccordi è andato così bene che, a dicembre, quando in realtà dovevamo stare fermi, andremo in onda… con tre prime serate!
Mercoledì 2, 9 e 16 dicembre. Sul Nove. Alle 21.25. Tre puntate speciali in prima serata.
Poi torneremo (a gennaio) al venerdì e sempre in seconda serata, perché quello era e resta il nostro ambito, ma questi tre mercoledì dovrete essere in tanti. È importante!
Non mancate!
(il video)
L’amico di Willy: “Potevo essere io in quella bara”
“Potevo essere Willy, potevo essere io quello nella bara. Quando sono caduto a terra io, hanno smesso di pestarmi. Quando è caduto a terra Willy, hanno infierito fino alla fine.
Ci conoscevamo fin da bambini, negli ultimi tre anni eravamo diventati inseparabili. Lui sempre sorridente, impossibile non volergli bene. Sapeva scherzare su tutto.
Tutti sapevano che i fratelli Bianchi erano pericolosi, perché non sono stati fermati prima? Dopo la morte di Willy altri ragazzi innocenti sono stati ammazzati per motivi stupidi. Dopo il sacrificio del mio amico non è cambiato niente.
Cosa direi a chi lo ha ucciso? Niente. Mi fanno schifo. Se fosse per me, farei dipingere sul muro della loro cella il volto di Willy sorridente. Così che lo debbano guardare negli occhi tutti i giorni. E l’immagine dovrebbe essere indelebile. Come un tatuaggio”.
Samuele Cenciarelli, migliore amico di Willy Monteiro Duarte.