#MISALVICHIPUÒ: sono circa 10.000 i procedimenti giudiziari aperti ogni anno per reati in danno di animali, vittime di violenze che spesso purtroppo restano impunite. Sono molte migliaia, dunque, gli animali vittime di questo reato. Per questo la Lav lancia una petizione per dare giustizia agli animali per rendere più severe ed efficaci le pene contro i maltrattamenti di animali. Ma è possibile anche adottare un cane o un gatto salvato dalla LAV, attraverso l’adozione a distanza. Gli animali non si comprano, ma si adottano e nei canili ci sono migliaia di animali in cerca di famiglia e adottabili (peraltro gratuitamente).
“Ogni ora un animale è vittima di violenze. Il maltrattamento è un reato, ma per contrastarlo con più efficacia occorre inasprire la Legge 189 del 2004: ecco il senso della nostra petizione che si può firmare qui , come spiega Gianluca Felicetti, presidente LAV: “A più di 15 anni dall’approvazione della Legge 189, questa norma resta un presidio di civiltà giuridica essenziale e proprio per questo può essere resa più efficace. Questa norma ha rappresentato, per LAV e per chiunque abbia a cuore la tutela degli animali, uno strumento capace di sottrarre al maltrattamento e con essa riuscire a salvare tanti animali ottenendo il loro sequestro. Grazie alla Legge 189, nel Codice penale il reato di maltrattamento è stato elevato da semplice contravvenzione a delitto; è stata inoltre prevista la reclusione per i reati più gravi e, finalmente, è stata possibile la confisca degli animali oggetti delle illegalità, prima non prevista. Ma noi vogliamo rendere questa Legge ancora più forte: sono settimane decisive per questa riforma perché, come abbiamo annunciato poche settimane fa al nostro Congresso al quale hanno partecipato il Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi e alcuni Senatori, la Commissione Giustizia del Senato ha fissato all’11 dicembre il termine per presentare emendamenti al testo-base adottato dai relatori Cirinnà (PD) e Lomuti (M5S) che si sono impegnati pubblicamente a far approvare con i necessari miglioramenti, nei tempi più brevi possibili”.
Il maltrattamento degli animali in numeri
Secondo l’analisi dei crimini a danno di animali svolta dall’Osservatorio Zoomafia LAV, tra i reati in danno di animali, il reato più contestato nel 2019 si conferma quello del maltrattamento di animali (art. 544ter c.p.), con il 32,66% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali e il 37,46% del totale del numero degli indagati registrati presso le Procure che hanno risposto (Fonte Osservatorio Zoomafia LAV). Sono almeno 15 milioni gli animali che vivono nelle nostre case – per lo più gatti (7,3 milioni) e cani (7 milioni) e in minoranza conigli e criceti, uccelli, pesci e rettili. Il loro mantenimento è sulle spalle dei cittadini, anche in questi mesi di emergenza a causa della Pandemia e nonostante una fiscalità molto penalizzante per gli animali. Anche non poter garantire agli animali le cure adeguate, ad esempio a causa della crisi economica generata dalla pandemia, può sfociare nel maltrattamento: un problema che non deve essere trascurato e che richiede interventi immediati.
Le cure quotidiane per mantenere un cane o un gatto sono davvero troppo gravose, a causa di:
- IVA al 22% su cibo e cure per animali: le crocchette tassate come beni di lusso, sono un paradosso!
- Prezzi elevati dei farmaci veterinari. La disponibilità di confezioni monodose, la diminuzione del prezzo, la diffusione del farmaco veterinario generico e il riconoscimento del farmaco umano equivalente, sono tra le richieste avanzate dalla LAV.
- Esiguità della quota detraibile per cure e farmaci veterinari.
Lav chiede dunque:
- Pene severe e più efficaci per chi maltratta e uccide gli animali e pene per i crimini diffusi online;
- L’impossibilità per chi è condannato di continuare a detenere animali e che non siano più applicabili le previsioni della “tenuità del fatto” e la “messa alla prova”;
lo specifico reato di strage di animali, per punire concretamente le uccisioni di massa di animali, come avviene, ad esempio, con gli avvelenamenti; - Una procedura chiara della custodia giudiziaria degli animali che salvi subito gli animali vittime dei maltrattamenti dai loro aguzzini;
- La previsione “una tantum” di un Animal Social Bonus in cibo e cure veterinarie per l’emergenza Covid-19 destinato alle persone che vivono con un cane o un gatto e differenziato per fasce di reddito, in forma annuale per le persone indigenti che vivono con uno o più cani e/o gatti iscritti in anagrafe;
- L’introduzione di una Quattrozampe Social Card per favorire l’adozione di un animale da un canile o gattile da spendere per l’alimentazione dell’animale e per le cure veterinarie;
- Un aumento della quota detraibile dalla denuncia dei redditi per cure e farmaci veterinari e l’equiparazione dell’IVA su cibo e cure per animali e dei prezzi dei farmaci veterinari a quelli per umani.