Calafrica, Reggio d’Arabia, Calabria Saudita e così via: le storpiature toponomastiche calabresi infiammano l’immagine atavica di una terra dove i rabbini arrivano da tutto il mondo per garantirsi i cedri più belli, ma per gestire la sanità in tempo di pandemia si è pensato al chirurgo di guerra Gino Strada, come se l’Aspromonte fosse l’Hindu […]
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Calabria, la mia Africo. “Perduta gente” e pochi libri