Notizie e denunce
La Svezia celebra Greta con un francobollo
L’attivista ambientale Greta Thunberg è apparsa su un nuovo francobollo svedese, in riconoscimento del suo lavoro per “preservare la natura unica della Svezia per le generazioni future”. Thunberg, che ha compiuto 18 anni il 3 gennaio, è raffigurata in piedi su una scogliera rocciosa con indosso un impermeabile giallo, con rondoni che le volano intorno, come parte di un set dell’artista e illustratore Henning Trollbäck intitolato Valuable Nature. La serie, disponibile da giovedì, presenta alcuni dei 16 obiettivi di qualità ambientale recentemente stabiliti dal governo svedese, inclusi gli habitat designati come importanti da proteggere.
Assurda la caccia in deroga al virus
“Le concessioni regionali date ai cacciatori violano i decreti governativi. Abbiamo, infatti, denunciato al governo questa situazione. Non ci si può spostare dal proprio Comune, in base alle fasce pandemiche dei singoli territori, però si può praticare attività venatoria senza alcun limite”. Questo il commento di Annamaria Procacci, consigliera nazionale Enpa. Infatti, il 7 gennaio scorso la Regione Umbria ha firmato un’ordinanza che consente ai cacciatori di muoversi al di fuori del proprio Comune per praticare la caccia. Sull’esempio dell’Umbria si sono mossi i governatori del Molise e della Sardegna e sembrano propense a fare lo stesso anche altre regioni. “I cacciatori – ha aggiunto Procacci – fanno ciò che vogliono. Chi ha un fucile può muoversi senza restrizioni. L’attività venatoria tra l’altro non è neppure riconosciuta come attività sportiva dal Coni”.
Fonte: Ente Nazionale Protezione Animali
Recovery Fund, nessun riferimento alla biodiversità marina
A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Recovery Plan (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l’Associazione ambientalista Marevivo, che da 35 anni si occupa di tutela del mare e dell’ambiente, pur apprezzando la presenza di fondi per la gestione dei rifiuti raccolti a mare nelle aree portuali, constata con rammarico l’assenza di tutela della biodiversità marina, punto centrale per la ripresa sostenibile che il Piano si propone di garantire. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza la parola “biodiversità” appare solo due volte e copre solo parzialmente il significato del concetto, e la parola “ecosistema” non è tanto riferita ai sistemi naturali quanto ai sistemi informatici e dell’innovazione. La missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” non prende in considerazione gli ecosistemi marini e la loro biodiversità. Una mancanza inspiegabile in un paese con 8.500 km di coste. La biodiversità viene declinata esclusivamente come aree verdi.
Completare e finire la Grande Muraglia Verde in Africa, appello di Qu Dongyu (Fao)
Il direttore generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite, QU Dongyu, ha lanciato un appello per un urgente ampliamento dell’iniziativa della Grande Muraglia Verde in Africa per ripristinare i terreni degradati e creare posti di lavoro e affrontare il cambiamento climatico. Qu ha sottolineato l’impegno della Fao per la Great Green Wall Initiative affermando che l’organizzazione delle Nazioni Unite ha lavorato con le comunità locali nella regione del Sahel su un approccio globale al ripristino della terra fornendo scienza vegetale e meccanizzazione dei metodi agricoli tradizionali per trasformare i sistemi e i paesaggi agroalimentari. Approvato dall’Unione Africana nel 2007, il Grande Muro Verde è l’iniziativa faro dell’Africa per combattere i cambiamenti climatici e la desertificazione e affrontare l’insicurezza alimentare e la povertà con l’obiettivo di ripristinare 100 milioni di ettari entro il 2030.
Studi e analisi
Ambiente: riscaldamento oceani, nuovo record nel 2020. Mediterraneo sempre più caldo e salato
Il contenuto termico degli oceani nel 2020 è il più elevato finora registrato e il Mediterraneo è il bacino con il tasso di riscaldamento e di variazione di salinità maggiori. È quanto emerge dal primo studio sul riscaldamento globale degli oceani (aggiornato con i dati del 2020), dal titolo “Upper Ocean Temperatures Hit Record High in 2020” e pubblicato sulla rivista internazionale Advances in Atmospheric Sciences, che ha evidenziato come i cinque anni più caldi mai registrati si sono verificati tutti a partire dal 2015 e ciascuno degli ultimi nove decenni è stato più caldo del decennio precedente. Nel 2020 lo strato dell’oceano tra la superficie e i 2.000 metri di profondità, ha assorbito 20 Zettajoule di calore (sotto forma di energia termica) rispetto all’anno precedente, equivalenti al calore prodotto da 630 miliardi di asciugacapelli in funzione giorno e notte per un anno intero, oltre 10.000 volte il consumo complessivo di energia elettrica in tutta l’Italia nel 2019.
Quanto costerebbe il cibo se tenessimo conto degli impatti sull’ambiente
Una ricerca tedesca pubblicata su Nature mostra il costo “reale” dei prodotti alimentari: una bistecca aumenterebbe il suo prezzo medio del 146%, i vegetali solo del 6%. Secondo lo studio, l’attuale prezzo medio di acquisto della carne e dei prodotti alimentari in generale non riflette il costo pagato dal consumatore (e dalla collettività) in termini reali. L’aspetto positivo, sostiene invece, è che se riuscissimo a incorporare in qualche modo il costo ambientale della produzione alimentare nel prezzo del cibo questo sarebbe in grado di orientare uno spostamento verso diete a base vegetale, più sostenibili e meno impattanti per gli ecosistemi del nostro Pianeta. In confronto ai prodotti a base di carne, infatti, l’aumento stimato del prezzo medio di alimenti di origine vegetale si aggirerebbe intorno al 6% (a dimostrazione della grande differenza d’impatto tra i prodotti), mentre i prodotti lattiero-caseari vedrebbero aumentare del 91% il proprio prezzo medio.
L’aumento delle temperature impoverisce le diete dei bambini
L’aumento delle temperature è probabilmente collegato a diete più povere per i bambini di tutto il mondo, suggerisce un nuovo studio. La ricerca, che attinge ai dati di oltre 100.000 bambini in 19 paesi, rileva che l’aumento della temperatura a lungo termine è strettamente associato alla diminuzione della diversità delle diete dei bambini. Lo studio rileva inoltre che, al contrario, in alcune regioni, gli spostamenti verso maggiori precipitazioni sono associati ad aumenti positivi nella diversità alimentare. La dottoressa Meredith Niles, assistente professore di nutrizione presso l’Università del Vermont e autrice principale dello studio pubblicato su Environmental Research Letters, ha dichiarato: “Il clima ha relazioni significative con i risultati della diversità alimentare tra i bambini. È importante sottolineare che la temperatura più alta – sia a lungo termine che più calda della media degli anni – è negativamente associata alla diversità della dieta, mentre le precipitazioni più elevate sono associate a una maggiore diversità della dieta”.
Onu: intensificare l’adattamento al cambiamento climatico, aiutando i paesi poveri
L’“Unep Adaptation Gap Report 2020” rileva che gli investitori devono aumentare i finanziamenti per l’adattamento ai cambiamenti climatici al fine di rafforzare la resilienza delle comunità, degli ecosistemi e delle economie. Secondo il rapporto, i paesi dovrebbero dare la priorità ai progetti di finanziamento che aumentano la capacità delle comunità locali di far fronte agli impatti negativi dei cambiamenti climatici come siccità e inondazioni. “Come ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, abbiamo bisogno di un impegno globale per destinare la metà di tutti i finanziamenti globali per il clima all’adattamento nel prossimo anno”, ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep. Il rapporto dell’Unep afferma che con l’aumento delle temperature e l’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici, le nazioni devono intensificare con urgenza le azioni per adattarsi alla nuova realtà climatica o affrontare gravi costi, danni e perdite.
Fonte: United Nation Environmental Program
Ambiente, il problema non è la sovrappopolazione
Siamo sicuri di essere in troppi? Secondo un rapporto stilato dall’Onu, nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi, per arrivare, entro la fine del secolo, a quasi 11 miliardi di persone. I paesi dell’Africa sub-sahariana sono quelli che sperimenteranno una crescita più dirompente, che li porterà a raddoppiare quasi la loro popolazione. Il tasso di fecondità però è in calo da circa trent’anni: se nel 1990 ogni donna dava alla luce mediamente 3,2 figli, oggi questo valore è sceso a 2,4 e si prevede che raggiungerà il 2,2 entro altri trent’anni, avvicinandosi alla soglia del declino demografico. Venendo al tasso di crescita della popolazione mondiale: dopo un boom demografico durato sino agli anni sessanta, questo valore è in costante calo da allora. Il picco è stato raggiunto nel 1968, superando di poco il 2%, mentre oggi si attesta intorno all’1% e, secondo una stima dell’Onu, nel 2100 sarà dello 0,1%. Entro questa data, molti paesi cominceranno a registrare una riduzione della popolazione; fra essi figura l’Italia e il colosso demografico Cina.
Buone notizie e pratiche
In Germania sorpasso storico: più produzione da rinnovabili che da carbone
Nella prima metà del 2018 le rinnovabili in Germania hanno superato un traguardo simbolicamente molto importante: superando il carbone (lignite compresa) come quota sulla produzione elettrica lorda, sono diventate la prima fonte di energia elettrica della potenza europea. I dati pubblicati dall’associazione tedesca delle industrie energetiche e idriche, la Bdew, mostrano che eolico, solare e le altre rinnovabili hanno generato 118 TWh di elettricità tra gennaio e la fine di giugno, mentre nello stesso periodo lignite e carbone sommati ne hanno prodotti 114. La produzione da rinnovabili, si stima, è cresciuta del 10% circa tra la prima metà del 2017 e lo stesso periodo del 2018, aumentando la quota di Fer nel mix energetico dal 32,5 al 36,3%. L’eolico a terra in particolare ha visto l’aumento maggiore, portando la sua quota sulla produzione dal 12,5 al 14,7% in un anno.
La trasformazione green degli Champs Elysées
Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha dato il via libera a un radicale restyling del viale più famoso della capitale francese, gli Champs Elysées. Promettendo di trasformare la striscia che va da Place de La Concorde all’Arco di Trionfo in un “giardino straordinario”, il piano da 305 milioni di dollari della città, previsto dagli architetti PCA–Stream, dimezzerà all’incirca lo spazio assegnato alle auto, aumentando notevolmente la copertura arborea della zona e cercando di incoraggiare più negozi di piccole dimensioni lungo i fianchi del viale. Il progetto, soprannominato “Re-Enchanting the Champs Elysées” e dovrebbe essere completato entro il 2030.
Italiani disposti a viaggiare meno e mangiare meno carne
Gli italiani sono sempre più attenti ai cambiamenti climatici ma faticherebbero molto a rinunciare all’auto. È quanto emerge da una nuova ricerca condotta in 30 Paesi del mondo dalla Bei, la Banca Europei per gli Investimenti. Al contrario, i cittadini dello Stivale sarebbero ben disposti a rinunciare all’aereo oppure a ridurre il consumo di carne pur di contribuire in modo positivo alla tutela dell’ambiente. Gli italiani raggiungono comunque un orientamento positivo nei confronti di comportamenti più utili all’ambiente: il 34% sta modificando anche radicalmente il proprio stile di vita, il 19% in più rispetto alla media europea. Le persone più attente sembrano essere poi i genitori di ragazzi minorenni, al 39%, e gli abitanti dei grandi centri urbani, al 35%.
Approvato il disegno di legge sul biologico e bocciati gli ogm
Il Senato ha votato all’unanimità l’approvazione del testo del Ddl per la “tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Un primo importante passo avanti per raggiungere l’obiettivo tanto atteso: una legge italiana che promuova la conversione al biologico. Sono diverse le importanti novità che introduce: la creazione di un marchio bio italiano che consentirà ai consumatori di poter subito identificare quei prodotti che provengono da filiere biologiche 100% italiane. Ma sono previsti anche piani d’azione per il settore e per le sementi, un Fondo per lo sviluppo che sia di sostegno anche alla ricerca e alla formazione, promozione di accordi quadro, intese di filiera e altro. Ma c’è anche un’altra importante novità in ambito agricolo. La commissione Agricoltura della Camera si è espressa, con il parere 211, su una questione che preoccupava molto le associazioni ambientaliste: la possibile apertura all’utilizzo di Ogm. Fortunatamente, il parere della commissione sul punto che riguardava proprio gli ogm è stato negativo sia sui vecchi che i nuovi ogm.
Ok dalla Ue ai vermi per consumo umano
L’European food safety agency (Efsa) si è espressa, con una valutazione scientifica, sulla sicurezza di utilizzare come alimento le larve della tarma della farina, o tenebrione mugnaio (Tenebrio molitor Linnaeus). Un deciso passo avanti in questo senso viene dall’Efsa che in una nuova valutazione scientifica dedicata ai cosiddetti “novel food” sicuri per la salute umana, ha stabilito che i vermi della farina sono un alimento privo di rischi, sia mangiati interi che sotto forma di farina essiccata. Si tratta del primo insetto considerato sicuro per il consumo umano dall’agenzia per la sicurezza alimentare dell’Ue. Si apre così la strada all’autorizzazione per il consumo di insetti ad alto contenuto proteico in tutta Europa. Dal momento della pubblicazione del parere dell’Efsa, la Commissione europea ha sette mesi di tempo per presentare una proposta di autorizzazione, che andrà poi al voto degli Stati membri. In un prossimo futuro potremmo quindi vedere biscotti, pasta, snack e altri prodotti arricchiti con queste larve anche sugli scaffali italiani.
Boom di adozioni di animali e gatti nel 2020
Boom di adozioni per cani e cani e gatti nel 2020. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha trovato casa nel 2020 a 8100 cani e 9500 gatti, oltre il 15% in più rispetto al 2019 per un totale di 17.600 animali domestici. In alcune città le percentuale di animali che hanno trovato una nuova casa sono arrivate anche al 40%. Ci sono poi situazioni come quella di Monza dove il rifugio Enpa è rimasto a dicembre addirittura privo di cani da adottare. Ma anche da zone del Sud dove il randagismo è purtroppo endemico, le adozioni sono aumentate. E la buona notizia è che hanno trovato famiglia anche tanti quattro zampe sopra i due anni o anziani.