Norberto Natali ricorda quella volta che guidò una delegazione della gioventù comunista – Fgci, corrente filosovietica – in visita ai fratelli maggiori di Mosca. Sorride beffardo: “Era da poco morto Breznev e noi eravamo lì per ricucire i rapporti con l’Urss, sfilacciati dallo strappo di Berlinguer. Il capodelegazione era tornato a Roma due giorni prima. […]
“Il Pci era libertà e speranza di non essere solo dei servi”
Norberto Natali: “In borgata la sezione era tutto. E non si vedeva l’ombra di un razzista”