“Oggi ripeterebbe pensate ai poveri” è il titolo di una bella intervista sulla figura di Federico Caffè, maestro di Mario Draghi, che Nicola Acocella, altro allievo del grande economista scomparso misteriosamente nel 1987, ha dato a Repubblica.
Colpisce una frase pronunciata da Caffè a proposito di un libro che elogiava Stuart Mill sullo stato stazionario, ossia una situazione senza crescita economica. “Come si fa – disse – a dimenticare l’esistenza dei poveri?”. E raccontò che quella mattina aveva dovuto soccorrere una signora crollata per terra appena scesa dall’autobus perché digiuna da giorni.
In queste ore di fervida attesa, i giornali dedicano ampio spazio al totoministri, al ritorno di Berlusconi e al migliore amico dell’ex presidente Bce, il suo bracco ungherese. Certo, ci si occupa anche dei “nodi del programma”, con approfondimenti su fisco, migranti, giustizia e previdenza. Sulla povertà, invece, solo qualche cenno sparso malgrado l’emergenza assoluta se si tiene conto che, secondo l’Istat, nel 2019, 1,7 milioni di famiglie vivevano in povertà assoluta. Ovvero: 4,6 milioni di persone equivalenti al 7,7% della popolazione.
Un disastro diventato una catastrofe visto che durante e dopo il lockdown la Caritas da sola ha soccorso 450mila persone in condizioni di indigenza assoluta. Quel piatto di minestra che la rete del volontariato, la nostra eccellenza umanitaria, ha cercato di non far mancare alla moltitudine di famiglie che la pandemia ha gettato letteralmente sul lastrico.
Leggiamo anche che se la situazione non è andata del tutto fuori controllo si deve a quel Reddito di cittadinanza, fortemente voluto dal M5S e fortemente contestato da quelli che se ne stanno con il culo al calduccio. Ecco, quando dopo il colloquio con il presidente incaricato, Beppe Grillo dice “sembra uno di noi” vorremmo tanto non fosse solo una battuta. Ma, al contrario, il segno di una sintonia tra persone e mondi apparentemente lontani ma concordi sul sostegno indispensabile, e sulle risorse economiche da distribuire a favore degli ultimi.
Su questo impegno di governo, sul rilancio del Reddito e su tutte le misure necessarie a risollevare la condizione di quei milioni di cittadini dimenticati vorremmo che la base 5stelle soprattutto si pronunciasse. Affinché, come avrebbe detto il professor Caffè, non esistano più donne e uomini che crollano a terra per la fame. E sotto i nostri occhi.