Cominciamo con una buona notizia e con una cattiva.
La buona notizia è che nel 2020 le fonti rinnovabili di energia elettrica hanno sopravanzato, nella generazione di elettricità dell’Unione Europea, le fonti legate a combustibili fossili. Il 38% rispetto al 37%, un punto percentuale in più. È la prima volta. A dirlo è il report di Agorà ed Ember “The European Power Sector in 2020”. Allora tutto bene, no? Purtroppo, no. La cattiva notizia è che i ritmi di crescita della produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili dovrebbe essere triplicata per raggiungere gli obiettivi al 2030. A dirlo è lo stesso report di Agorà ed Ember appena citato. In altre parole, siamo in ritardo, come singolo Paese e come Unione Europea. Il motivo è semplice: il ricorso alle energie rinnovabili è una delle azioni indispensabili per contrastare i cambiamenti climatici. Il passaggio alle energie rinnovabili sarebbe in grado di ridurre circa il 75% delle emissioni climalteranti.
È in questo contesto che si muove l’iniziativa dei Parents for Future “Passare all’energia verde”, iniziativa che si focalizza su uno dei possibili utilizzi delle energie provenienti da fonti rinnovabili: quello relativo all’energia elettrica ad uso domestico. In quest’ambito è giusto evidenziare che l’evoluzione normativa e regolamentare, pur a fasi alterne, sta cercando di sostenere il processo di cambiamento: la Direttiva UE 2018/2001, la cosiddetta RED II, ha per obiettivo dichiarato la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. La normativa è stata recentemente recepita in Italia (giugno dello scorso anno) e sono in via di emanazione i decreti attuativi.
Grazie a questa normativa è possibile diventare prosumer di energia rinnovabile, cioè contemporaneamente produttori e consumatori, installando, ad esempio, pannelli fotovoltaici. Ciò può avvenire sia in forma individuale sia collettiva, attraverso la costituzione di comunità energetiche. È inoltre prevista l’erogazione dell’ecobonus del 110 per cento.
Non tutte le persone hanno però la possibilità di diventare prosumer, anche in ragione dei costi iniziali che tale scelta comporta e delle difficoltà e inefficienze amministrative che ancora accompagnano il cambiamento normativo.
La campagna “Passare all’energia verde” si rivolge proprio a quella fascia della popolazione che non può o non vuole diventare prosumer, con l’obiettivo di stimolare le persone a cambiare fornitore elettrico e sostenere attivamente, e con uno sforzo veramente minimo, lo sviluppo della produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Sul sito web di Parents For Future Italia viene messo a disposizione un opuscolo di una decina di pagine che spiega, in parole semplici, perché bisogna passare a un fornitore che vende solo energia verde (energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili) e come è possibile riconoscerlo tra le tante offerte del mercato. L’opuscolo spiega anche perché, secondo i Parents, è preferibile rivolgersi a fornitori costituiti in forma di cooperative. Si scopre, ad esempio, che è possibile sapere la composizione delle fonti di produzione dell’energia elettrica semplicemente cercando la tabella con il “mix energetico” nella bolletta che arriva a casa.
La tabella con il “mix energetico” dovrebbe essere presente anche nei siti internet dei fornitori di energia elettrica, ma non sempre la ricerca è immediata o dà i risultati sperati. Per questo motivo, come supporto all’individuazione di un nuovo fornitore, sul sito dei Parents viene messo a disposizione anche un elenco di fornitori – consultabile qui – che vendono energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili. L’elenco si basa sui dati raccolti dai Parents e può essere ampliato segnalando ai Parents stessi i fornitori non ancora inclusi che hanno le caratteristiche poco sopra evidenziate. Questo aspetto è molto importante, perché bisogna stare più che mai attenti a non cadere in tranelli legati a fenomeni di greenwashing, fenomeni che stanno prendendo piede anche in questo ambito, in vista della fine del mercato tutelato e del conseguente passaggio definitivo al mercato libero (previsto per il 1° gennaio 2022).
Passando a un fornitore di energia elettrica 100% rinnovabile riduciamo fortemente le nostre emissioni climalteranti. Inoltre, se a compiere questo passo fossimo davvero in tanti, daremmo un chiaro segnale a quelle aziende elettriche che ancora investono nelle fonti fossili. Il cambio di fornitore di energia elettrica è semplice, può essere fatto in tempi brevi, non determina nessuna interruzione del servizio di erogazione dell’energia elettrica e non comporta necessariamente una spesa maggiore.