Per colpa di simili scriteriati, che purtroppo pullulano in ogni città e hanno ogni età, vivremo una terza ondata. Nuovi lutti. Nuovi dolori. Di questo passo non ne usciamo. Mai.
Una carogna che merita l’ergastolo
Questo soggetto si chiama Merelize Van der Merwe ed è una delle donne più colpevoli, sadiche e irricevibili del pianeta.
È una cacciatrice “sin da bambina” e si vanta di avere ucciso oltre 500 animali tra leoni, elefanti e leopardi.
Per San Valentino si è tolta “uno sfizio”. Ha pagato 1500 sterline per cacciare e uccidere una splendida giraffa. Dopo averla ammazzata, si è messa in posa sorridendo.
Poi ne ha estratto il cuore e lo ha regalato al fidanzato. Quindi si è fatta nuovamente fotografare, stavolta col cuore sanguinante in mano.
Non pubblico deliberatamente quegli scatti: non se lo merita la giraffa, non ce lo meritiamo noi.
Non c’è animale più inutilmente carogna dell’essere umano. E questa donna moralmente criminale varca ogni scala dell’abominio.
Nel mio mondo, una così merita l’ergastolo per direttissima.
Che tristezza, che schifo.
Colpa di chi?
“Ha ragione Bersani. Conte piaceva alla gente, ma non alle élite.
È stata una vile manovra di palazzo. Il colpevole è Renzi, ma nascosti dietro Renzi sono stati in molti ad esultare”.
Ieri a Otto e mezzo.
Fai buon viaggio, Fausto
Per due anni ho fatto l’inviato di moto. Su e giù per il mondo. Dalla fine del 2009 alla fine del 2011.
Nel paddock incontravi persone meravigliose. Il paddock è un circo itinerante, che vive di riti e cerimonie laiche. Un mondo a sé, che non ti regala nulla. A volte ti accoglie e altre no.
Una di queste “cerimonie laiche” era pranzare sempre al Team Gresini San Carlo. Era forse il luogo più allegro, più schietto, più autentico. Ci andavamo sempre, con i colleghi di allora, tutti molto più esperti (e bravi) di me. Dicevano che quello era “il top”. E io mi fidavo.
Gresini era una persona molto divertente e genuina. Campione autentico, scopritore di talenti raro.
La perdita di Daijiro Kato gli fece malissimo. Era il “suo” ragazzo, ne aveva intuito lo smisurato talento prima di tutti.
In quei due anni, uno dei ricordi più belli che ho è l’immagine di Gresini e Simoncelli che sorridono insieme. Erano come in simbiosi. Si somigliavano per spontaneità, schiettezza e irriverenza.
Erano dannatamente veri.
L’idea che entrambi se ne siano andati, così anticipatamente e così crudelmente, è l’ennesima carognata vile del destino.
Che splendida classe dirigente. Vero, Giorgia?
Questo qua è il capogruppo di Fratelli d’Italia nelle Marche. Si chiama Carlo Ciccioli.
Era già finito al centro delle cronache nazionali per aver tirato in ballo contro l’aborto una presunta “sostituzione etnica”.
Ora ha tirato fuori una simile boiata retrograda su padre e madre.
Donna Giorgia Meloni ha qualcosa da dire in merito a questa splendida classe dirigente?
Che pena.
Idolo professor Galli, che (purtroppo) ci prende sempre. Chi lo attacca (e non parlo certo di Gramellini, che aveva fatto una riflessione lecitissima) è un poveretto che vota personaggetti.
Lo chiamavano Cencelli, era il “governo dei migliori”
La lista dei sottosegretari del governo di San Draghi Protomartire è davvero esaltante.
Forza Italia si prende giustizia ed editoria.
Salvini fa man bassa di tutto, ricicciando personaggi improponibili tipo gente che voleva i “forni per i migranti”.
Renzi “non era interessato alle poltrone” (ahahahah), ma ritrova una poltrona tanto a Bellanova quanto a Scalfarotto.
E i grillini hanno il coraggio di confermare statisti come Castelli e Sibilia.
Manuale Cencelli puro.
I fenomeni che avevano gridato al miracolo per il governo Draghi, che “finalmente ha una visione” ed “è costituito da eccellenze”, dovrebbero vergognarsi anche solo di uscire di casa.
Tempo tre o quattro mesi e questo governo si starà sulle palle anche da solo.
Se il Conte 2 aveva senz’altro difetti, questo (al netto della statura innegabile di Draghi) fa abbastanza schifo.
Se incontrate qualcuno che ancora parla di “governo dei migliori”, sussurrategli parole tenere come “Brunetta, Bellanova, Pucciarelli”.
E poi mandatelo a zappare le prode col naso.