Premio Riflessi Pronti 2021 ad Alessandro Sallusti, che mette il naso fuori e titola: “Brutta Aria in Lombardia” (battuta sull’agenzia regionale omonima). Denuncia persino i “disagi sulla vaccinazione” e, parlando con pardon, il “caos nelle prenotazioni”. Figurarsi se noi, scrivendo queste cose da un anno, possiamo dissentire: benvenuto fra noi. Purché tragga dalla tardiva ma lucida analisi le conclusioni che ne trarrebbe pure un bambino ritardato: i responsabili si chiamano Fontana, Moratti, Bertolaso e gli altri assessori e dirigenti. Che non sono piovuti lì per caso. Sono stati scelti da Lega, FI e FdI nel famoso “modello Lombardia” che tutto il mondo ci invidiava. E che per 13 mesi ha cambiato assessori, manager e commissari, ma non il prodotto. Zero sanificazione al pronto soccorso di Alzano, niente zona rossa in val Seriana, infetti nelle Rsa, sprechi al Fiera Hospital, camici del cognato di Fontana con soldi tra Bahamas e Svizzera, gallerate di Gallera e degli altri ancora al loro posto, lockdown a gennaio per i dati sballati, vaccini antinfluenzali fantasma, regali ai privati e ogni volta scaricabarile su Roma ladrona.
Il 27 febbraio 2020 il Fatto, in beata solitudine, titolava “Fontanavirus”. Il 3 marzo “Lombardia e Lazio, sanità colabrodo”. Il 22 “Lombardia fuori controllo”. Il 26 “Regione Lombardia, i 10 errori sul virus”. Il 28 “Dimettono anche chi è contagioso”. Il 15 aprile “Commissariare Lombardia e Piemonte”. Appena incrociavamo Sallusti o un suo clone in tv, ci davano degli “odiatori dei lombardi” e degli “sciacalli sui morti” (noi). Persino De Bortoli gridava al “sentimento anti-lombardo”, come se i lombardi non dovessero temere i serial killer che li sgovernano, ma chi li critica. I giornaloni magnificavano la supercompetenza di noti collezionisti di fiaschi come Bertolaso&Moratti. E cercavano gli incapaci altrove: negli orari serotini di Conte, tra le siringhe e le primule di Arcuri, sugli Spelacchio e nelle buche della Raggi, nel curriculum del bibitaro Di Maio, nella blocca-prescrizione di Bonafede, nei banchi a rotelle della Azzolina, nel Sussidistan del reddito di cittadinanza e dei bonus ai poveri. E nascondevano quel monumento al latrocinio e all’incompetenza che è il forza-leghismo lombardo. Fino a riportarne i mandanti al governo travestiti da Migliori. Ora tutti scoprono il disastro. Persino Sallusti. Che però non si rassegna: governano Fontana, Moratti e Bertolaso, ma la colpa è di “qualcuno”, “invidioso e geloso” (ma di che?), “gioca sporco nell’ombra”: “sabotatori interni” che vanno stanati “subito”, di “qualunque parte politica” siano. Siccome arriva sempre un anno in ritardo, se vuole risparmiare tempo e fatica ci faccia un fischio: i nomi glieli diamo noi. Gratis.