Il Fatto Quotidiano di domani 25 marzo. Vaccini lumaca: Draghi schiaffeggia le Regioni, ma le sue armi sono spuntate

Di Il Fatto quotidiano
24 Marzo 2021

TORNA L’EURODRAGHI. “Vorrei esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Usa Biden a un segmento del Consiglio Europeo”, presenza che “conferma la volontà di imprimere un forte slancio alle relazioni con l’Ue”, ha detto Draghi per l’informativa in Senato, in previsione dell’appuntamento europeo di domani. Poi è passato alla vaccinazione, nota dolente dopo i tagli di Big Pharma: “Dobbiamo chiedere alle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all’esterno”, anche perché “sulla campagna vaccinale è necessario rafforzare la credibilità dell’Ue”, ha detto, richiamando la Commissione al rispetto del Regolamento sull’export. Per poi affondare: “Se il coordinamento europeo non funziona, occorre anche trovare del risposte da soli”. Credibilità europea, dicevamo, che è andata sfumando visto il modo con cui sono stati fatti i contratti (senza penali). Mentre per l’approvvigionamento Draghi ha puntato sul dispositivo Covax (che include Ue, Usa e Cina), non una parola sul russo Sputnik. Sul Fatto di domani troverete una lettura del discorso del premier. Da notare anche la retromarcia di Angela Merkel sul lockdown di Pasqua.

IL “TESORO” ITALIANO DI ASTRAZENECA. Nello stabilimento di Anagni (nella foto) ci sono “altri 16 milioni di dosi di vaccino in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all’Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai paesi dell’UE durante l’ultima settimana di marzo”, afferma AstraZeneca. Ma ormai il caso è esploso: le 30 milioni di dosi scovate nello stabilimento in Ciociaria e destinate alla Gran Bretagna riaprono lo scontro sulla strategia europea. Una notizia che ha provocato la rabbia delle cancellerie europee, oltre a quella dell’Italia. Vedremo come stanno le cose e a quali iniziative andiamo incontro. Qui i numeri odierni dei contagi.

LE ARMI SPUNTATE SUI VACCINI. Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi “sono difficili da accettare. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale”. E ancora: “Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare”. Draghi in Senato non ha risparmiato la stoccata alle Regioni che procedono (basta vedere il flop in Lombardia) in ordine sparso. Questo discorso lo va facendo da quando si è insediato. Ma nessuna iniziativa è stata presa per sottrarre agli enti locali la gestione della vaccinazione. Oggi anche Curcio, il capo della Protezione Civile, ha detto che bisogna creare hotspot vaccinali in ogni città e tornare al criterio dell’età: una frase che ricorda le tanto vituperate “Primule” di Arcuri.

BERTOLASO, CHI ERA COSTUI. Il nervosismo di Bertolaso s’è visto stamattina quando ha lasciato lo studio di Sky, mentre gli chiedevano conto della brutta figura della Lombardia. Ma ora l’astro sta tramontando: sul giornale leggerete come in regione lo stanno mettendo da parte.

IL BLUFF DEI CONGEDI. Ora che il bonus babysitter viene erogato solo a determinate categorie (operatori sanitari, militari e partite iva), il supporto per i genitori, vista la chiusura delle scuole, è il congedo parentale. Ma quello che, per il governo, sembrava un percorso scontato è diventato una corsa a ostacoli. Vedremo perché.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

I guai di Letta. Il segretario del Pd ha incontrato l’ex premier Conte. Vedremo cosa si sono detti. Intanto la questione aperta è quella del passo indietro di Marcucci che oggi ha affermato: “Chiedo di sottoscrivere la candidatura non di Andrea Marcucci ma di Simona Malpezzi”. Leggerete come stanno le cose.

Renzi d’Arabia. Renzi ai microfoni del Fatto: “Bin Salman è un amico, non mi dimetto dal board saudita”.

Voto israeliano. Con la quasi totalità delle schede scrutinate si profila una situazione di stallo in Israele. Gad Lerner ci parlerà di Naftali Bennett, il leader del partito nazionalista Yemina che sembra essere l’ago della bilancia.

Secondo tempo. Monica Guerritore ci parla dell’ennesimo rinvio dell’apertura dei teatri. Poi troverete una divertente intervista a Martina Crocchia, l’astro nascente de L’Eredità.

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