Membri dello staff dei consiglieri regionali e militanti vari del Pd assunti a tempo indeterminato in Regione Lazio, grazie a un concorso varato dal Comune di Allumiere, un paesino di 3.800 anime in provincia di Roma. Fra loro, il presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio – anche lui in quota dem – che però ha rifiutato la Regione, preferendo accettare poco dopo il posto fisso al Comune di Guidonia, terza città del Lazio. Il tutto si è svolto nel giro di 15 giorni, a dicembre 2020, a cavallo delle festività natalizie. Il sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini? Risulta comandato da tre anni presso l’ufficio di presidenza del consiglio regionale.
È di oltre una decina il numero dei componenti delle segreterie politiche regionali e dei militanti dem che, da qualche mese, hanno ottenuto un posto fisso in Regione Lazio. Il 18 dicembre 2020, infatti, l’Ente ha deciso di punto in bianco di assumere 16 funzionari di categoria C da destinare all’Ufficio di presidenza del Consiglio. La normativa consente di pescare dall’ultima procedura conclusa da altri enti pubblici ricadenti nel proprio territorio. E gli esiti del concorso più recente erano stati pubblicati pochissimi giorni prima, il 14 dicembre, dal Comune di Allumiere.
Tutto accade a stretto giro. Il 18 dicembre, la Regione approva lo schema di accordo con Allumiere e inizia a scorrere l’elenco-idonei, seguendo la graduatoria. Il 23 dicembre i candidati selezionati rispondono alle e-mail e il 28 dicembre viene approvata la determina dirigenziale con i nomi dei neo-assunti. Chi sono i premiati? Nell’elenco figurano due collaboratori di Mauro Buschini, presidente del Consiglio regionale; poi Matteo Marconi, segretario del Pd di Trevignano Romano (Roma); Arianna Bellia, assessore Pd di San Cesareo (Roma); Augusta Morini, consigliere e assessore Pd di Labico (Roma); Paco Fracassa, segretario Pd di Allumiere (Roma); un componente del circolo Pd di Frosinone (città di Buschini); e tre militanti dem (Allumiere, Civitavecchia e Roma). Con loro anche un collaboratore di Giuseppe Cangemi, vicepresidente d’Aula in quota Lega. Per tutti, il posto di lavoro in Consiglio regionale è assicurato anche in vista di un possibile cambio di amministrazione.
Ma non è tutto. Su 16 posti disponibili, a dicembre la Regione contatta in totale 24 persone, ma in 8 rifiutano, prendendosi il rischio di attendere una nuova chiamata: sarebbe bastato che un altro comune avesse di lì a poco concluso un concorso, per restare a mani vuote. E invece il 28 dicembre è il Comune di Guidonia (circa 90mila abitanti alle porte di Roma) a stipulare un accordo con Allumiere e a decidere di assumere otto funzionari, prendendoli dallo stesso elenco-idonei da cui aveva pescato la Regione. E quattro di questi sono fra coloro che avevano rifiutato la chiamata regionale appena 5 giorni prima. Fra loro, c’è Marco Palumbo, consigliere del Pd in Campidoglio e in Città Metropolitana, presidente della Commissione trasparenza e, da febbraio 2019, anche impiegato nell’ufficio di gabinetto di Buschini. La commissione che Palumbo presiede a Roma, fra l’altro, è quella che sta indagando con gli altri partiti di opposizione sulle assunzioni in Campidoglio negli staff degli assessori della sindaca Virginia Raggi.
Non solo. A Guidonia, il consigliere dem si ritroverà Matteo Manunta, ex consigliere della Città Metropolitana in quota M5s e collaboratore nella segreteria di Devid Porrello, fra i consiglieri regionali pentastellati entrato pochi giorni fa in maggioranza con Nicola Zingaretti. Porrello è anche vicepresidente del Consiglio regionale, come Cangemi. Sempre a Guidonia, sono entrati anche Massimo D’Orazio, assessore di Isola del Liri (Frosinone), e un altro collaboratore di Buschini. Le procedure, va ribadito, sono totalmente legali e tutto è avvenuto in punta di diritto amministrativo. Con tempi, come detto, da far invidia a qualsiasi amministrazione.