Giuro che non ce l’ho con Draghi. Scrivo per il suo bene, alla luce dei sondaggi che lo danno in calo per colpa non sua (è lì da un mese e mezzo), ma dei suoi amici di lingua che si stanno rivelando i suoi peggiori nemici. Mi spiego: se tutti scrivono ogni giorno che “accelera sui vaccini” col famoso “cambio di passo” e le inoculazioni traccheggiano, la gente non pensa che sia per le poche dosi e per le solite Regioni: pensa di avere scambiato un freno a mano per un acceleratore, cioè che sia colpa sua. Se poi qualunque banalità esca dalla sua bocca (quandoque bonus dormitat Homerus, ed era Omero) diventa una frase geniale ed epocale, nessuno si accorgerà di quelle geniali ed epocali. È l’effetto Brian di Nazareth, il personaggio dei Monty Python scambiato per il Messia da una turba di squilibrati che gridavano al miracolo per qualunque sua banalità, anche se diceva che le bacche di ginepro crescono sui cespugli di ginepro. Se i media annunciano il “blocco delle esportazioni dei vaccini”, “scoperto il deposito segreto dei vaccini ad Anagni”, “lo schiaffo di Anagni” come se AstraZenaca fosse papa Bonifacio VIII e Draghi fosse Gino Bombaci, la gente pensa di aver risolto il problema: valle a spiegare che le fiale erano ad Anagni perché dovevano essere ad Anagni e tutto continua come prima.
Se Draghi dice che il Mezzogiorno è importante, sai che novità: lo dicevano già Franchetti e Sonnino nel 1876. Giusto, per carità, ma aprirci paginoni con titoli roboanti tipo “Draghi, missione Sud: ‘La ripresa dell’Italia passa dal meridione’” (sempre Rep) e “Draghi: spinta per il Mezzogiorno” (Corriere) fa ridere. Se “Letta parla con Draghi” (Foglio) è normale, ci parlano in tanti, mica gli è apparsa la Madonna. Domenica mi ha affascinato, rapito, paralizzato un’intera pagina del Corriere dal titolo: “Il messaggio di Draghi a (tutti) i partiti: se mi convince un’idea intendo seguirla” (sottinteso: mecojoni!). L’ho letto e riletto, girato e rigirato. Ma – confesso la mia inadeguatezza – non sono proprio riuscito a capire dove fosse il lampo di genio. Anche a me, nel mio piccolo, capita di seguire le idee che mi convincono e, viceversa, di ignorare quelle che non mi convincono. Anzi, dirò di più: mi parrebbe strano il contrario e mi preoccuperei se il Premier Migliore seguisse idee che non lo convincono. Ma non mi sono mai sognato di candidarmi a Bankitalia, alla Bce o a Palazzo Chigi per così poco. E ho il vago sospetto che lo stesso atteggiamento mentale che condivido con Draghi ci accomuni ad alcuni miliardi di esseri umani. Poi, certo, ci sono pure gli spiriti bizzarri che seguono rigorosamente ed esclusivamente le idee che non li convincono. Ma non si può avere tutto, dalla vita.