ASSALTO A SPERANZA. Dalle colonne dei “giornaloni” (Il Messaggero di oggi: “Il premier insegue la discontinuità. Speranza può perdere il dicastero”) alle uscite di Salvini (“Nel suo libro arroganza e volgarità”), è partito l’attacco al ministro della Salute, accusato da molti di essere troppo rigido sulle riaperture. Palazzo Chigi smentisce (Pd e M5S non pervenuti), ma sul Fatto di domani vedremo chi ci guadagnerebbe da un’eventuale sua sostituzione e cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane. A proposito di riaperture, oggi c’è stata al Circo Massimo, a Roma, la manifestazione dei ristoratori, di tono ben diverso rispetto a quella di ieri di #IoApro. Però è stata l’occasione per il solito leader della Lega di straparlare: “Da ministro avrei autorizzato quel corteo: io sono sempre per la libertà di manifestare. Ci sarei andato io, in piazza, insieme ai miei poliziotti”. Di lotta, dunque, ma anche di governo: “Io sto al governo per aiutare il mio Paese. E ci siamo per rimanerci, finché serve che ci stiamo, non siamo in metropolitana…”. Un colpo al cerchio e uno alla botte che ha il volto di Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni sta mettendo in atto una vera e propria scalata al centrodestra, leggerete come…
TIRA PIÙ UN PALLONE… Nel dibattito non semplice tra tenere la linea dura sulle chiusure (l’amarezza dei medici: “Gli ospedali sono ancora pieni”) e cominciare a riaprire per salvare interi settori produttivi, si inserisce una decisione che potrebbe apparire surreale: il Comitato Tecnico Scientifico ha dato il via libera al pubblico per le quattro partite inaugurali degli Europei di calcio 2021. Si parla del 25% dei tifosi per gara.
JOHNSON&JOHNSON, FERMI TUTTI. Nel giorno in cui sono state consegnate in Italia 148mila dosi del vaccino americano, la Food and Drug Administration ha raccomandato la sospensione immediata delle somministrazioni: negli Usa sono state infatti segnalati 6 casi di trombosi (tutte donne tra i 18 e i 48 anni). La multinazionale ha quindi deciso lo stop alle ulteriori consegne del vaccino in tutta Europa fino a quando non arriveranno chiarimenti. Immediata la reazione italiana: il ministero della Salute ha convocato nel pomeriggio una riunione con i vertici dell’Aifa per decidere il da farsi. La stessa Aifa ha dato nuove indicazioni ai medici circa Astrazeneca: “vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati”. La nostra campagna vaccinale rischia di subire un altro, forte rallentamento. Sul giornale di domani vedremo anche, però, che come annunciato lo Spallanzani ha firmato l’accordo con l’università russa Gamaleya per testare lo Sputnik. Ne scopriremo le tappe con il direttore dell’Istituto, Francesco Vaia. Intanto qui i numeri odierni del contagio.
CAMBIO DI PASSO, CHI L’HA VISTO? Nei giorni che hanno preceduto la caduta del governo Conte, ci siamo sentiti raccontare che i problemi principali da sistemare erano il Mes, l’agenzia per la Cyber Security e le varie task force. Andremo a vedere cosa è mutato a due mesi esatti dall’insediamento di Draghi. E ci occuperemo nuovamente di concorsi, che – come da annunci del ministro Brunetta – il 3 maggio si sbloccheranno. Peccato, però, che manchino le regole sul come svolgerli.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Minoli, questione di famiglia. Torneremo sul conflitto tra il giornalista, che sostiene di essere titolare dei diritti di archivio del programma che ha condotto dal 2002 al 2013, “La Storia siamo noi” (e dichiara di ambire a una poltrona nel Cda), e la Rai. Scopriremo quali e quanti sono gli interessi della famiglia di Minoli nell’azienda di Stato.
Venaus, un nuovo fronte. Ricominciano le proteste in Val di Susa per un altro cantiere. Vedremo cosa sta succedendo.
Le manovre cinesi. Da un lato una milizia marittima, dall’altro 25 caccia a Taiwan: Pechino si espande nell’ombra.