PIANI (IN) SEQUENZA. Nel giorno in cui la Danimarca decreta lo stop definitivo ad AstraZeneca, l’Italia sembra proseguire alla cieca. Nonostante quanto affermato da Draghi soltanto una settimana fa (vaccini agli anziani, no ai furbetti), sembra si faccia largo il “modello Basilicata”: il commissario Figliuolo, che oltre tutto è nato proprio a Potenza, sta pensando a somministrazioni on demand, e cioè chi si presenta e ha più di 60 anni va vaccinato. Peccato che l’altro giorno giusto in Basilicata si sia creato il caos. Il governo continua dunque ad aggiornare il piano, come se fosse possibile non tener conto degli accadimenti (ieri il caso della Fda che ha bloccato Johnson&Johnson). Sul Fatto di domani vedremo che, intanto, ci sono ospedali Covid aperti in fretta e furia che adesso vorrebbero trasformare in hub vaccinali per mancanza di pazienti. Qui i numeri odierni dei contagi.
RIAPRIRE È DI DESTRA. Nel caos più totale, le uniche voci pervenute sono quelle dei leghisti e di Fratelli d’Italia, che spingono per fissare una data per le riaperture. Leggerete sul giornale che il Carroccio dovrebbe presentare domani in Conferenza Stato-Regioni un documento ufficiale nel quale si parla del 26 aprile. Il partito di Salvini e quello di Meloni cavalcano le proteste delle categorie produttive che hanno iniziato a manifestare la propria insofferenza. E, di fatto, fissano l’agenda dell’esecutivo. A proposito di ripartenze, visto l’ok al calcio, il ministro Franceschini ha chiesto le stesse regole anche per gli spettacoli. Qualcuno lo ascolterà? Oggi i lavoratori hanno occupato il Globe, il teatro di Proietti.
SESSANTA GIORNI (E NON SENTIRLI). Il governo Draghi si è insediato il 13 febbraio: a distanza di due mesi, andremo ad analizzare che cos’ha realizzato (poco) e cos’ha prodotto (qualche gaffe, modello Turchia: oggi la reazione di Erdogan: “Indecente e maleducato”). Sicuramente il silenzio del premier, la gestione della pandemia e il campo lasciato alla destra non lo stanno premiando nei sondaggi: ha già perso l’11% dei consensi. Nel frattempo l’Ocse ha invece premiato le misure a sostegno delle categorie più fragili approvate dai governi Conte.
LA CASTA SI RIPRENDE IL MALLOPPO. La sentenza Caliendo ha aperto una brutta strada: non solo i vitalizi a Del Turco e Formigoni, sul giornale di domani vedremo quanti e quali sono i politici in qualche modo “riabilitati”, da Dell’Utri a De Lorenzo. Sul caso si leva la voce dei 5S: “Ingiustizia sociale, la battaglia contro la casta non è finita”.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Mittal, chiedi scusa. L’incredibile vicenda tarantina continua a sbalordire: l’azienda ha scritto al lavoratore licenziato per il post sulla fiction per offrirgli il reintegro in cambio delle scuse, così come accaduto all’altro operaio. E i sindacati che fanno?
Germania, la corsa per la Cancelleria. Sebbene Armin Laschet abbia l’appoggio del Cdu, Markus Söder (Csu) ha il sostegno degli elettori: 42% contro 12% nell’ultimo sondaggio pubblicato ieri. Leggerete un ritratto del candidato che si ispira a Franz Josef Strauss.
Singer inedito. Esce per Adeplhi “Ombre sull’Hudson”, un’opera pubblicata a puntate negli anni 50. Protagonista la comunità ebraica, tra Shabbat e consumismo.
Matteo Bassetti ospite di Accordi&Disaccordi stasera alle 21.25 su Nove. Con Marco Travaglio
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