La Giornata della Terra è la più antica “giornata” sul tema ambientale, essendo stata istituita nel 1970 su pressione di alcuni attivisti ecologisti dell’epoca. È la stessa epoca in cui il Club di Roma commissiona al Massachusetts Institute of Technology il primo studio sullo stato del pianeta: I Limiti dello Sviluppo. Greenpeace inizia le sue attività nel 1971 e i Grünen si costituiranno poco dopo, cominciando ad avere successi elettorali già negli anni ’80.
Nel frattempo sono passati più di 50 anni e la situazione del Pianeta è peggiorata in modo drastico.
Dal 1971 si inizia a calcolare l’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi naturali possono rinnovare nel corso dell’intero anno. In quel primo anno la data indicata fu il 21 dicembre. Nel 2020 siamo passati al 22 agosto nonostante la pandemia abbia implicato una consistente diminuzione di gas serra prodotti da automobili e aerei.
Extinction Rebellion è nata anche a partire da questa riflessione: possibile che 50 anni di lotte, di studi, di avvertimenti, di summit, di Giornate della Terra non abbiano prodotto una inversione di tendenza ma abbiano portato l’Umanità al bordo del baratro dell’estinzione?
Extinction Rebellion crede che la Giornata della Terra debba essere 365 volte all’anno, abbiamo bisogno di 365 giornate della Terra. Serve una svolta radicale che riconsideri le priorità e i responsabili della situazione.
Extinction Rebellion ha lanciato lo scorso primo aprile la sua quarta Ribellione, concentrandosi sul tema dei finanziamenti delle banche all’industria fossile.
La Ribellione attuale durerà tutto l’anno 2021 e consisterà in una serie di azioni di protesta e sensibilizzazione, in primis sul fatto che dal 2015, l’anno in cui sono stati firmati gli accordi di Parigi, gli investimenti delle banche nel settore dell’industria fossile sono aumentati costantemente. Extinction Rebellion vede nel tema della speculazione finanziaria uno degli elementi che hanno concretamente sviato la politica dal suo compito fondamentale di occuparsi del benessere e della qualità della vita di tutti i cittadini.
I dati sul coinvolgimento del settore finanziario nella ricerca ed estrazione di combustibili fossili sono schiaccianti. Dal 2015, l’anno degli accordi di Parigi, in cui i governi del mondo si sono impegnati a non superare un aumento delle temperature medie di 2°C, le principali 35 banche del mondo hanno investito nel fossile 2.700 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno, hanno aumentato del 34% i loro investimenti nella ricerca ed estrazione di petrolio e gas nell’Artico e del 134% nella ricerca ed estrazione di petrolio e gas offshore. Il settore bancario continua a mantenere una posizione di grande irresponsabilità di fronte alla crisi climatica. Mentre il finanziamento del carbone si sta lentamente riducendo, questa riduzione è più che compensata dalla crescita degli investimenti nell’industria del petrolio e del gas.
Finora la strategia di Extinction Rebellion era stata quella di concentrare le proprie azioni nella capitale del paese dove opera, rivolgendosi direttamente al governo come principale responsabile; in questo caso XR Italia ha deciso una strategia diversa, puntando su una ribellione diffusa in tutte le città dove è presente, con azioni mirate e locali che si ripeteranno durante tutto il corso dell’anno.
Queste saranno le 365 giornate della Terra di Extinction Rebellion a cui tutti sono invitati a partecipare.
http://www.extinctionrebellion.it