VOLANO STRACCI. Dopo il breve (ma intenso) Consiglio dei Ministri di ieri, nel pomeriggio di oggi il presidente Fedriga ha riunito in via straordinaria la Conferenza delle Regioni. Tra i motivi di rottura con il governo le norme per il rientro a scuola (la promessa di Draghi era di riportare anche gli alunni delle superiori al 100%, dato poi sceso al 60 e risalito al 70), ma anche la decisione di non posticipare il coprifuoco alle 23 (come chiedevano tutti i governatori). Sul Fatto di domani vedremo come finirà il braccio di ferro, dopo che le Regioni hanno chiesto al premier un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento (intanto la ministra Gelmini ha assicurato che il coprifuoco alle 22 non durerà fino a luglio). Di certo c’è che il piano di scaglionamenti per non pesare sui trasporti pubblici ancora non esiste.
INTANTO SI CONTINUA A MORIRE. Scuole e coprifuoco a parte, il dado è comunque tratto: da lunedì si riapre (quasi) tutto. Eppure, vedremo, i dati che arrivano dalla John Hopkins University e dell’Istituto Nazionale di fisica Nucleare (INFN) mostrano una crescita dei decessi da Covid molto “ripida” al Nord Italia. E la campagna vaccinale, che ancora è lontana dalle 500mila somministrazioni al giorno, non lascia spazio alla tranquillità. Non è consolante, certo, ma non siamo i soli: in Germania si viaggia nuovamente sui 30mila contagi al giorno e lo stesso Bundesrat si è spaccato sul coprifuoco. Qui i numeri odierni dei contagi.
UN ESECUTIVO AL VERDE. Ieri in Consiglio dei ministri si è assistito a una scena paradossale: i ministri della Lega si sono fatti “segnare assenti”, dopo che era sfumato l’accordo con Draghi sul mancato slittamento del coprifuoco. Oggi si riunisce la segreteria politica del Carroccio, ministri compresi, e sarà interessante capire come possano dialogare le due opposte anime del partito di Salvini, quelle del Papeete e quelle del governo. Di fatto però, il teatrino di ieri è servito a dimostrare che (anche) questo governo è appeso a un filo e l’unico ad avere le forbici è il Matteo che deve recuperare consensi su Giorgia Meloni. Una domanda sorge spontanea: Pd e M5S cosa stanno facendo? A proposito, sul giornale di domani ci occuperemo pure dei tanti volti di Giulia Bongiorno, ex ministra, senatrice leghista e avvocata del leader (dopo l’acceso botta e risposta innescato dalle parola della sottosegretaria alla Giustizia M5s Anna Macina).
TROVA LE DIFFERENZE. A poche ore dal Consiglio dei Ministri “definitivo”, sono trapelate le bozze del “nuovo” Recovery Plan del governo dei Migliori: sedici pagine di presentazione in cui si trovano le cifre complessive e le riforme messe in campo. Andremo a vedere in cosa questo Pnrr si differenzia da quello sul quale stava lavorando il governo Conte, per capire chi ci ha guadagnato e chi ci ha rimesso, e com’è andata la riunione di tutti i capidelegazione chiamati a valutare il Piano.
PONTE MORANDI, TUTTI I SEGNI PREMONITORI. La procura di Genova ha chiuso le indagini sul crollo del ponte che ha causato la morte di 43 persone. Sono 71 gli indagati a cui viene notificato l’avviso di chiusura, tra società e persone fisiche. Tra gli atti depositati, leggerete, sono presenti altre impietose testimonianze di come, già molti anni fa, si era a conoscenza della mancata manutenzione della struttura. I pubblici ministeri parlano anche di “incoscienza”, “immobilismo”, “negligenza” e comunicazioni “incomplete, equivoche, fuorvianti”. Una tragedia annunciata.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Berlusconi il “delinquente naturale”. Sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione nei confronti del nostro Massimo Fini, che l’ex cavaliere aveva citato in Tribunale per una serie di articoli che lo riguardavano. Ne emerge un quadro chiaro e persino molto divertente. In queste pagine, anche alcune importanti notizie su un’altra vicenda che seguiamo da vicino, quella di Consip.
Cuba, hasta siempre (forse). Un reportage dall’isola che pochi giorni fa ha consegnato il Partito comunista al presidente Miguel Diáz-Canel, segnando di fatto la fine dell’era castrista. Vedremo, però, che non tutti sono contenti di come stia andando, soprattutto tra le giovani generazioni.
Il campionato perduto del 1944. Un romanzo ricorda la straordinaria impresa dei Vigili del fuoco spezzini, che vinsero l’ultimo torneo fascista contro squadre padronali e filo-naziste.