AFFARI DI COPASIR (E DEI DUE MATTEO). Dopo lo scoop di Report sull’incontro in autogrill tra Matteo Renzi e l’agente dei servizi segreti Marco Mancini, se dal Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica tutto tace, si è levata la voce di Salvini in difesa del leader di Italia Viva: “Polemica inesistente, io ho visto decine di agenti segreti”. Forse perché è anche sulla presidenza di quest’organo di controllo che si giocano molti equilibri tra i partiti. Per legge, infatti, la presidenza spetterebbe all’opposizione, e quindi a Fratelli d’Italia; eppure dall’insediamento del nuovo governo Draghi non solo il leghista Raffaele Volpi non abbandona la poltrona, ma sullo stesso Comitato è calata una sorta di impasse. Sul Fatto di domani cercheremo dunque di capire, anche attraverso la voce di un protagonista, cosa sta succedendo e perché ufficialmente non si sta muovendo nulla.
LA RAI CHE (MAI) SARÀ. Mentre non si placano le polemiche sull’intervento di Fedez al concerto del Primo maggio (con accuse di censura incluse), i partiti non hanno alcuna intenzione di riformare il sistema di nomine dentro l’azienda di Stato. Al contrario, sul giornale di domani vedremo la rosa dei candidati improbabili pronti a ricoprire i vertici della Rai (e da chi sono sostenuti). Giandomenico Crapis ha poi studiato per noi i dati Agcom relativi al primo trimestre del 2021: ebbene, sono due le figure che hanno invaso i telegiornali Rai e Mediaset. Provate a indovinare quali sono… In queste pagine anche l’anticipazione di un servizio delle Iene sulla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e sulla sua passione per i voli di Stato.
DIMENTICARE FORNERO. Oggi i sindacati hanno presentato la loro piattaforma unitaria per il superamento di Quota 100 e per evitare il rischio di ritorno alla riforma Fornero: 62 anni di età o 41 di contributi, oltre a una serie di interventi per i giovani e le donne. Scopriremo nel dettaglio come potrebbe funzionare, anche in considerazione delle coperture finanziarie. A questo abbineremo la questione del salario minimo, sparito dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza perché giudicato divisivo dal ministro del Lavoro. E, a proposito di Andrea Orlando, sempre oggi i lavoratori dell’hub di Piacenza di Fedex-Tnt hanno ottenuto un incontro al ministero dopo aver occupato per un’ora la sede del Pd a Roma.
SCUOLA, ALLA FACCIA DEI CONCORSI. Il ministro Bianchi ha reso noto cosa farà con i fondi del Recovery: come avevamo anticipato, ci sarà una spinta forte sugli istituti tecnici e si prevede la necessità di stretta collaborazione con l’industria del territorio. Sembra quasi di intravvedere il rischio di una nuova alternanza scuola-lavoro. Non solo: verranno introdotti degli esperti che faranno da mentoring a docenti e studenti e si andrà verso la stabilizzazione di molti precari (in barba ai concorsi). Leggerete tutte le novità, punto per punto, dalla penna della nostra Virginia Della Sala.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Covid, AstraZeneca agli under 60. Un nuovo rapporto dell’Ema stabilisce che non ci sono rischi per chi ha già fatto la prima dose ed è in attesa di ricevere la seconda. Si va verso il via libera alla somministrazione di questo vaccino anche a chi ha meno di 60 anni. Qui i numeri odierni dei contagi.
In cronaca le ultime novità sui casi Amara e Grillo.
Lombardia Film Commission, le richieste dei pubblici ministeri. Quattro anni e otto mesi per Alberto Di Rubba, quattro anni per Andrea Manzoni. I due revisori contabili della Lega in Parlamento sono imputati nel processo abbreviato per il caso della compravendita del capannone di Cormano.
La Turchia non molla (la Libia). La ministra degli Esteri al Manquoush ha incontrato l’omologo Cavusoglu e gli ha chiesto espressamente di rispettare la risoluzione Onu: via truppe e mercenari stranieri. La risposta è stata che Ankara ha diritto di restare per il patto precedente con al Serraj.
Daje, Mou. Dalla penna del nostro Roberto Beccantini, un ritratto di José Mourinho, nuovo allenatore della Roma, accolto nella Capitale come un regalo inatteso.
Ei fu, duecento anni fa. Il 5 maggio 1821 moriva a Sant’Elena, solo, Napoleone Bonaparte. Giorgio Dell’Arti ricostruirà i suoi ultimi giorni, mentre Angelo Molica Franco ci darà conto di alcune lettere inedite dell’imperatore.
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