Le iniziative

La causa di Eni contro il Fatto arriva in Europa: le associazioni chiedono tutele per i giornalisti. La stampa internazionale

Oltre venti organizzazioni hanno inviato una lettera alla vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourová per chiedono di includere, nell’imminente iniziativa sulle Strategic lawsuit against public participation (Slapp), una direttiva che protegga giornalisti, organizzazioni e attivisti dalle tattiche di intimidazione legale delle compagnie di combustibili fossili

4 Maggio 2021

Notizie e denunce

La Corte costituzionale tedesca boccia la legge sul clima

La Bundesverfassungsgericht, la Corte costituzionale federale tedesca, ha stabilito che la Klimaschutzgesetz, la legge sulla protezione del clima approvata dal governo di Grosse Koalition Cdu/Csu – Spd nel 2019, è parzialmente incostituzionale. Le misure di protezione del clima decise finora non sono sufficienti per ridurre le emissioni e per contrastare i pericoli della crisi climatica e questo violerebbe le libertà della generazione più giovane. Esultano i Grünen (Verdi): “Il verdetto dimostra che ora abbiamo bisogno di un programma di protezione del clima immediato”; la loro candidata alla cancelleria, Annalena Baerbock, aggiunge: “Questo è una sentenza storica. Il messaggio chiaro della Corte costituzionale federale è: una protezione climatica insufficiente minaccia la libertà di questa e delle generazioni future”.

Fonte: Greenreport

Proteggere giornalisti e attivisti dalle querele delle compagnie dei combustibili fossili

Oltre venti organizzazioni europee hanno inviato una lettera alla vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourová: chiedono di includere, nell’imminente iniziativa che la Commissione sta approntando sulle Strategic lawsuit against public participation (Slapp) una proposta legislativa per una direttiva che protegga giornalisti, organizzazioni e attivisti dalle tattiche di intimidazione legale delle compagnie di combustibili fossili. Il numero di queste cause, insieme a quello di altre pratiche di intimidazione legale, è in aumento in Europa. Nella lettera inviata alla Commissione Ue, le organizzazioni, tra cui Greenpeace e Legambiente, rivolgono la propria attenzione a uno degli ultimi esempi di Slapp registrati di recente, ovvero la causa intentata da Eni – società partecipata dallo Stato italiano – nei confronti del Fatto Quotidiano.

Fonte: La Nuova Ecologia

Gli evangelici stanno perdendo il loro scetticismo climatico

Nel 2014, secondo il Pew Research Center, solo il 28% degli evangelici bianchi attribuiva il riscaldamento globale all’attività umana. Lo scorso ottobre, al contrario, il 44% di loro ha dichiarato, secondo un sondaggio di Climate Nexus, che il cambiamento climatico è dovuto “principalmente alle attività umane”. Gli evangelici bianchi sono diventati più disposti a riconoscere il cambiamento climatico antropogenico negli ultimi dieci anni. Infatti, il 63% di loro (contro il 74% di tutti gli adulti) pensa che il cambiamento climatico stia avvenendo, il 56% (contro il 75%) ha affermato che è meglio descriverlo come una crisi e che dovrebbe essere una priorità “massima” per il Congresso. Questi numeri sono sorprendenti, dato lo sforzo dei leader evangelici (sostenuti dall’industria dei combustibili fossili) per trasformare il cambiamento climatico in una questione religiosa paragonabile all’aborto e ai diritti Lgbt.

Fonte: The Washington Post

L’Europarlamento approva la risoluzione sulla protezione del suolo

È stata approvata a fine aprile la risoluzione del Parlamento europeo sulla protezione del suolo. Si tratta di un documento complesso e denso di contenuti nei suoi 69 paragrafi, a partire dal primo che segnala la gravità del fenomeno del degrado del suolo. I suoli sani vengono identificati come un presupposto irrinunciabile per conseguire gli obiettivi del Green Deal: dalla lotta al cambiamento climatico alla conservazione e ripristino della biodiversità, dall’ambizione ‘zero inquinamento’ alla sostenibilità del sistema alimentare. Tra le richieste del Parlamento Europeo, anche l’esplicito richiamo alla necessità di metodi di contabilizzazione dei danni al suolo nei procedimenti di valutazione ambientale, la mappatura dei siti contaminati e delle aree dismesse, lo sviluppo di meccanismi di finanziamento europeo per la bonifica dei cosiddetti ‘siti orfani’, e l’introduzione di misure per la limitazione e la prevenzione del consumo di suolo dovuto a edifici e infrastrutture che devono invece privilegiare il recupero di siti dismessi.

Fonte: La Nuova Ecologia

Studi e report

La pesca sostenibile del tonno è la chiave per proteggere la specie

Insalata di tonno. Panino al tonno. Pizza al tonno. Sushi di tonno. Non c’è dubbio che il tonno sia popolare. Mentre il mondo però cerca di saziare il suo appetito, i tonni adulti vengono catturati più velocemente di quanto possano riprodursi e il numero di tonni è diminuito a causa del cambiamento climatico, che sta deossigenando gli oceani. Per garantire una gestione più sostenibile della pesca del tonno, il Global Environment Facility (Gef), di cui il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) è uno dei tre membri fondatori, ha cofinanziato un programma quinquennale da 50 milioni di dollari. Il programma, noto come Global Sustainable Fisheries Management and Biodiversity in Areas Beyond National Jurisdiction (Abnj), è guidato dalla Fao. Ad oggi, il programma Abnj ha compiuto notevoli progressi nella protezione della biodiversità delle acque internazionali garantendo che gli stock di tonno siano sani, che l’impatto sull’ecosistema sia ridotto al minimo e che la pesca globale sia ben gestita.

Fonte: United Nations Environment Programme

È necessaria un’azione urgente per salvaguardare gli oceani del mondo

I governi devono tenere maggiormente in considerazione gli oceani del mondo mentre valutano come ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Questa è la conclusione chiave di un rapporto pubblicato oggi da United Nations Climate Change. Fino ad ora, l’oceano ha assorbito circa il 90% del calore generato dall’aumento delle emissioni di gas serra intrappolate nel sistema terrestre e ha assorbito il 30% delle emissioni di carbonio. Ciò ha causato cambiamenti significativi, tra cui il riscaldamento degli oceani, l’acidificazione, la deossigenazione e l’innalzamento del livello del mare, con gravi impatti sull’oceano e sulla vita costiera e sulle vite e sui mezzi di sussistenza delle comunità costiere.

Fonte: United Nations Climate Change

Un piccolo tesoro da conservare: le foreste primarie in Europa

Sono rare, frammentate e poche le foreste primarie e “vetuste” in Europa. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Mapping and assessment of primary and old-growth forests in Europe curato dal Joint Research Centredella Commissione Europea. Nonostante la piccola estensione, queste foreste rappresentano un prezioso patrimonio naturale fondamentale per la biodiversità e per i servizi ecosistemici che offrono. Sono ecosistemi nei quali i processi ecologici avvengono senza l’intervento umano e seguono dinamiche del tutto naturali, fornendo un punto di vista privilegiato per la comprensione delle dinamiche ecologiche e un sistema di riferimento anche per le foreste che sono gestite attivamente. Il rapporto contribuisce alla nuova strategia dell’Ue per la biodiversità che prevede di proteggere rigorosamente almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% della sua zona marina. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale quindi definire, mappare e monitorare le foreste primarie e indisturbate.

Fonte: Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia forestale

Buone pratiche

Gran Bretagna, Norvegia e Stati Uniti uniscono le forze con le imprese per proteggere le foreste tropicali

La Gran Bretagna, la Norvegia e gli Stati Uniti hanno dichiarato che uniranno le forze con alcune delle più grandi aziende del mondo nel tentativo di raccogliere più di 1 miliardo di dollari per i paesi che possono dimostrare di ridurre le emissioni proteggendo le foreste tropicali. L’obiettivo è rendere le foreste intatte più preziose dal punto di vista economico di quanto sarebbero se la terra fosse liberata per il legname e l’agricoltura. Quelle foreste, dal Brasile all’Indonesia, sono essenziali per limitare le crisi legate al cambiamento climatico e al collasso della biodiversità globale. Ospitano anche comunità indigene e altre comunità forestali. Amazon, Nestlé, Unilever, GlaxoSmithKline e Salesforce sono tra le società che promettono denaro per la nuova iniziativa, nota come Leaf Coalition.

Fonte: The New York Times

La realtà virtuale per capire il cambiamento climatico

Il Dipartimento di Management dell’Università Politecnica delle Marche, Enea e gli altri partner del progetto europeo Circular Learning Hub (CL-hub): A learning hub for the engagement and ecosystem transition towards circular thinking, hanno realizzato un esperimento innovativo di realtà virtuale multisensoriale per dare risposta alla domanda: vivere un’esperienza scioccante nel futuro può cambiare il nostro approccio attuale al cambiamento climatico? Gli imprenditori e gli investitori che hanno partecipato all’esperimento sono stati quindi trasferiti da un contesto attuale, immersi cioè in una natura lussureggiante, profumata e fresca, a un contesto futuro nel quale lo stesso ambiente è stato distrutto dal cambiamento climatico e quindi danneggiato dalle fiamme che circondano in modo preoccupante il soggetto, producendo un calore soffocante e un insopportabile odore di bruciato. I risultati ottenuti da questa attività sperimentale hanno implicazioni interessanti sia in tema di progettazione di incentivi verso l’economia circolare per imprese e investitori, sia in tema di iniziative di formazione che possono essere realizzate per stimolare il coinvolgimento e la diffusione di conoscenza e competenze in tema di economia circolare.

Fonte: La Nuova Ecologia

Blut Tube, un gioco da tavolo per imparare a non sprecare l’acqua

Si chiama “Blu Tube – chi porta l’acqua a casa” ed è un progetto di educazione civica, dedicato ai ragazzi delle scuole primarie e alle loro famiglie, per educare al rispetto della essenziale “risorsa blu”. L’iniziativa è di Geal spa e Comune di Lucca, in collaborazione con Lucca Crea srl, società che organizza il festival Lucca Comics & Games. “Blu Tube” è un gioco da tavolo realizzato da Red Glove edizioni, il cui obiettivo è la costruzione di una città il più possibile efficiente, per ciò che riguarda l’approvvigionamento idrico, evitando sprechi e intervenendo tempestivamente nella riparazione di eventuali perdite nella rete idrica.

Fonte: La Nuova Ecologia

Burg King lancia il nuovo “Vegan Royale” e punta a metà menu vegano nel 2031

Burger King aggiunge al menu un panino dedicato a chi preferisce un’alimentazione cruelty-free. Si chiama Vegan Royale e presto sarà reperibile nei negozi inglesi della catena di fast food, in abbinamento con la riedizione del Rebel Whopper con verdure. Il Vegan Royale ha ricevuto l’ok da parte della Vegan Society. Per il Vegan Royale, la catena di fast food ha previsto un percorso di preparazione completamente separato dal resto dei prodotti di origine animale, cottura compresa. Nuove proposte in linea con il percorso intrapreso dalla catena, una scelta logistica e produttiva atta a ridurre le emissioni di CO2 legate alla produzione dei panini più classici, con l’obiettivo di rendere metà del suo menu completamente veg entro il 2031.

Fonte: Greenstyle

Grucce e tavoli dal riciclo degli assorbenti

Da una tonnellata di rifiuti raccolti in maniera differenziata è possibile ricavare fino a 80kg di plastica, 160kg di cellulosa e 80kg di polimero super assorbente, da impiegare nei principali processi di lavorazione per dar vita a nuovi prodotti, come grucce, giocattoli o tavoli di plastica, carte di elevata qualità, prodotti tessili, fertilizzanti. Il processo di riciclo prevede quattro fasi: i pannolini e i prodotti assorbenti per la persona usati vengono raccolti dagli utenti, stoccati, trattati in autoclave, dove la forza del vapore a pressione permette di aprire e sterilizzare i prodotti usati, eliminando completamente i cattivi odori e infine separati delle frazioni riciclabili per via meccanica. La prima azienda a realizzare questo processo è la veneta Contarina spa, insieme con Eurodisplay Design in Progress, DEMPLA e B&B Innovation (BBI).

Fonte: Rinnovabili.it

L’opinione

Una disabilità non dovrebbe essere una condanna a morte durante un disastro naturale

Di Krystal Vasquez

Le persone disabili vengono regolarmente lasciate indietro durante tutti i tipi di emergenze. Negli ambienti scolastici, gli studenti con disabilità vengono spesso lasciati all’interno delle aule durante le prove di evacuazione legate agli incendi. Allo stesso modo, tutti e tre gli aspetti della strategia “Corri, nasconditi, combatti” utilizzata durante alcune forme di esercitazione possono essere difficili da eseguire per molti studenti disabili senza assistenza. Avere una disabilità non dovrebbe essere una condanna a morte, ma spesso è così quando si verifica una catastrofe. Negli Stati Uniti, abbiamo da 2 a 4 volte più probabilità di essere gravemente feriti o uccisi a causa di un disastro naturale.

Fonte: Environmental Health News

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