La vedova di Mario Cerciello Rega: “Un doloroso processo”
“È stato un lungo e doloroso processo. Questo non mi riporterà Mario. Non lo riporterà in vita, non ci ridarà la nostra vita insieme. Oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova. L’integrità di Mario è stata dimostrata nonostante da morto abbia dovuto subire tante insinuazioni”.
Ha parlato così Rosa Maria Esilio, vedova di Mario Cerciello Rega, commentando in lacrime la sentenza.
Condanna all’ergastolo per Finnegan Lee Elder e per Gabriel Natale Hjorth. E’ quanto deciso oggi dalla Prima Corte d’Assise di Roma.
Era la notte tra il 25 e 26 luglio del 2019.
I due assassini, in cerca di droga a Trastevere, avevano rubato lo zaino del facilitatore dei pusher Sergio Brugiatelli. Da quell’episodio nacque la “trattativa” per la restituzione della borsa culminata con le 11 coltellate inferte da Elder a Cerciello, intervenuto con il collega Andrea Varriale per recuperarla.
I carabinieri si qualificarono, mostrarono il tesserino ed erano in servizio. Per giunta si avvicinarono frontalmente, non alle spalle. Cerciello non venne ammazzato con una coltellata, ma con undici fendenti in meno di trenta secondi. La vittima non ebbe quindi il tempo di elaborare nessuna difesa attiva” e in ogni caso “avrebbe potuto poco anche se fosse stato armato e non lo era”.
Fu un’esecuzione. In questi casi si dice che “giustizia è fatta”. Vero. Ma le lacrime di chi rimane restano.
Ddl Zan, la Meloni: “Mai capito bene cosa vuol dire”
Come ha riassunto Filippo Rossi, Donna Giorgia Meloni è semplicemente fantastica.
“on sa di cosa parla, però ne parla. Attacca ciò che è gender, ma poi candidamente ammette di non aver “mai capito bene cosa vuol dire”.
Non solo: giudica “intelligente” una proposta di legge – quella alternativa al DDL Zan marchiata Lega e Forza Italia – che “però non ho letto”.
Questa donna è semplicemente straordinaria. E rischiamo di ritrovarcela pure Premier. Daje Gio’!
Covid, Von der Leyen loda l’Italia, ma c’è chi attacca Conte
“Mi ricordo bene l’inizio della pandemia e l’appello dell’Italia all’Europa. Gli italiani chiesero la solidarietà ed il coordinamento dell’Europa. L’Italia aveva ragione. l’Europa doveva intervenire. E questo è quello che abbiamo fatto”.
Sono le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, intervenendo al convegno sullo Stato dell’Unione 2021 organizzato dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
La presidente ha riconosciuto il ruolo del nostro Paese nella prima fase dell’emergenza sanitaria. E la necessità di intervenire a sostegno degli Stati membri per affrontare la congiuntura eccezionale.
(Ma tanto “sparare su Conte a caso” resterà lo sport preferito dai tanti casi umani di questo paese)
Voli della Casellati, la misteriosa scomparsa del servizio delle Iene
Ma guarda un po’: il servizio delle Iene sui voli di Stato di Maria Elisabetta Alberti Casellati, andato in onda due sere fa, è sparito nel nulla.
Non compare più da nessuna parte, né sul sito né sulla pagina Fb del programma e nemmeno sui canali Mediaset.
Scomparso, evaporato, volatilizzato. Non sarà mica censura o, meglio ancora, autocensura? Ma figurati!
È solo una coincidenza, dai.
I cani, esseri superiori
Questa notizia viene dall’Inghilterra. Ed è una di quelle notizie che mi dà conferma di come i cani siano esseri superiori.
Un uomo stava portando a passeggio il suo cane, Hel, in un parco di Birmingham. Improvvisamente ho sentito un neonato piangere. “Penso che sia stato Hel a svegliarlo, con un piccolo colpetto”.
“Hel è stato meraviglioso”, ha raccontato ancora il 64enne “padrone” di Hel. “Un cane più grande o un altro cane con un temperamento diverso avrebbe potuto strappare la coperta. Il bambino avrebbe potuto essere trattato come una bambola di pezza. Per non parlare di quello che avrebbero potuto fare volpi o topi.”
Il neonato era nascosto in dei cespugli,0 avvolto in alcune coperte. Se Hel non gli si fosse avvicinato e non lo avesse scosso con le piccole zampe, nessuno avrebbe probabilmente notato la sua presenza.
È stato portato in ospedale. Ha pochi giorni di vita e sta bene. Lo hanno chiamato George, perché il giorno prima era la festa di San Giorgio.
Il cane gli ha salvato la vita. I cani sono esseri magici. “Il cane è un po’ angelo e un po’ bambino”.(Totò).
Pista ciclabile a Roma, la figuraccia di Salvini
Molti di voi conosceranno la figuraccia (l’ennesima) fatta da Salvini in merito alla pista ciclabile asfaltata di recente sul Lungotevere da Virginia Raggi.
Problema 1. Salvini accusa Raggi di avere asfaltato orrendamente un tratto di Lungotevere, preferendo il vile asfalto ai sanpietrini. Problema: quella metà carreggiata asfaltata e senza sanpietrini è così da 15 anni, non da ieri, e Raggi ha dovuto asfaltarla di nuovo perché quello vecchio era pieno di buche e impresentabile.
Problema 2. A Salvini, per evitare la figuraccia (l’ennesima), sarebbe bastato guardare La grande bellezza di Paolo Sorrentino: Jep Gambardella cammina proprio in quel tratto. La foto qua sotto è chiara. È però anche vero che l’ultimo film che ha visto Salvini, probabilmente, è Giovannona Coscialunga. Quindi il Cazzaro Verde non aveva speranze: la figuraccia era assicurata. Daje Matte’!
Un pezzo di anni ’80 che se ne va
Un altro pezzo di Anni Ottanta (e inizio Novanta) che se ne va.
Una meteora durata pochi anni, a cavallo tra 86 e 92. Lo spot per la Levi’s. La protezione artistica di Madonna, l’amicizia con Boy George. I tre o quattro successi che in quegli anni girarono oltremodo. Poi l’oblio, che aveva quasi cercato: di fatto, di lui, non si avevano praticamente notizie da decenni.
Non era per nulla la mia tazza di tè. Decisamente amavo, e amo, ben altra musica.
Ma la sua morte è una doccia fredda per tutti quelli della mia generazione e non solo. Aveva solo 59 anni. Terribile.
Condorelli, il coraggio di ribellarsi
Qualcuno ha ancora il coraggio di ribellarsi.
Giuseppe Condorelli, amministratore dell’omonima azienda dolciaria, ha denunciato e fatto arrestare 40 mafiosi nel catanese. È accaduto ieri.
Quei mafiosi gli spedirono a casa una bottiglia incendiaria con biglietto: “Mettiti a posto ho (testuale) ti facciamo saltare in aria, cercati un amico”. Volevano il pizzo.
Lui ha detto di no. Ha denunciato. E ieri sono arrivati i 40 arresti. Spaccio, estorsione, ricettazione, riciclaggio.
Ci vuole un grande coraggio per ribellarsi. Un enorme coraggio. Condorelli lo ha avuto. Una grande lezione di civiltà.
Inaccettabile morire sul lavoro
Purtroppo la tragica morte di Luana D’Orazio, la 22enne operaia che ha perso la vita mentre lavorava in un’azienda tessile in provincia di Prato, non è un caso isolato.
Le cosiddette “morti bianche” sul lavoro sono una strage inesorabile e costante che va avanti da sempre. Ma evidentemente è una strage che non fa notizia.
Stamani un operaio 49enne ha perso la vita. Stava lavorando in un’azienda di Busto Arsizio (Varese). È stato schiacciato da un tornio meccanico. Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Legnano, non sono riusciti a salvarlo.
Non si può morire così. Non nel 2021. Dov’è la politica?
Tra una polemica idiota sul nulla, i Babbi regalati di nascosto in autogrill e un tweet a caso su Pio e Amedeo, chi viene pagato lautamente per occuparsi della “cosa pubblica” può trovare il tempo per salvare le vite di quei milioni di lavoratrici e lavoratori che – ogni santo giorno! – mettono a repentaglio la loro esistenza in cambio di una paga da fame e infame?
Tutto questo non è accettabile.
L’INSEGNANTE CHE HA RIPRESO L’INCONTRO CON LO 007 RISPONDE AI DUBBI DEL SIMPATICO RENZI
Renzi, col consueto garbo, invece di spiegare il perché del suo incontro con lo 007 Mancini ha attaccato l’insegnante che ha ripreso il video.
Quest’ultima ha risposto punto per punto agli attacchi dell’ameno senatore di Rignano. Massacrandolo con garbo dall’inizio alla fine. Sogniamo con lei.
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Mi insospettisco perché il tipo (n.r Marco Mancini) era palesemente insofferente, guardava più volte il cellulare ed era con altri due uomini. Mi sono chiesta chissà chi fosse questa persona con scorta al seguito.
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Mio padre ha avuto un brutto inconveniente gastro-intestinale che lo ha portato ad usufruire dei servizi igienici dell’area di sosta per svariato tempo. Mio padre non è giovanissimo certo, ma fortunatamente non ha bisogno di aiuto. Cosa avrei dovuto fare per tutto il tempo in cui ha usufruito della toilette? Passargli la carta igienica? Mi sono limitata a ritirare la camomilla che avevano preparato al bar, e sono rientrata in auto ad aspettare mio padre.
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Che fosse il 23 dicembre è registrato anche nel front delle foto non manomissibile, o almeno non da me.
L’area di servizio, e ancor di più quella zona della stessa, era pressoché deserta in quanto la struttura principale si trova in ristrutturazione e sono assicurati i servizi minimi in container provvisori. Quindi si tratta di un’area di servizio che al momento non lavorava certo a pieno regime.
Il video girato non dura assolutamente 40 minuti bensì 29 secondi. Mentre 40 minuti è durato l’intero incontro, durante il quale non ho visto uno scambio di dolci, dei babbi di cui ha parlato nell’intervista. Non so se sia avvenuto attraverso gli uomini della scorta.
E alla domanda “mio padre nel frattempo continuava andare in bagno?”, la risposta, anche se mi imbarazza, è si! Mio padre è stato costretto dal malore a ricorrere più volte all’uso della toilette.
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Ero dentro la macchina, sì, ma con il finestrino del guidatore (quindi anteriore sinistro) leggermente abbassato nonostante fosse inverno, lo tenevo così per areare un pò l’abitacolo. Le due persone si sono salutate molto vicino alla mia auto e quindi ho potuto chiaramente sentire il saluto e la frase pronunciata in tono tutt’altro che minaccioso.
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È possibile perché l’area di servizio in questione è prima del casello di Roma Nord dal quale una volta passato si può proseguire per Firenze, come ha fatto l’auto di Renzi, o girare e tornare verso Roma prendendo la cosiddetta bretella girando alle indicazioni per L’Aquila /Pescara/ Napoli. La macchina del signore che ha incontrato Renzi è partita poco prima che io lasciassi l’autogrill, io sono partita prima di Renzi, poi la sua auto ci ha superato in direzione verso Firenze a gran velocità.
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Non ho custodito il video, anzi, in data 31/12, ho inviato il materiale alla redazione web di un giornale nazionale che non mi ha mai risposto né tantomeno contattato. Lo staff di Report è a conoscenza di questa mia email.
Ci tengo a ribadire, come già detto nell’intervista che non ho mai riconosciuto il tipo sulle foto, né avrei potuto, e non ho saputo la sua identità fino alla messa in onda del servizio di Report. Ho inviato il materiale alla redazione di Report dopo il servizio del 12 aprile 2021 non perchè avessi riconosciuto il dirigente dei servizi segreti, ma semplicemente perché Il servizio mi aveva riacceso la curiosità di sapere perché in quasi piena crisi di governo, uno dei protagonisti si incontrasse in un’area di servizio pressoché dismessa e deserta. Vorrei sottolineare al senatore Renzi che se un giorno volesse, io sarei disposta anche a incontrarlo, da soli, senza altre persone, perchè vorrei si togliesse il dubbio che qualcuno l’avesse spiato o che sia finito al centro di un complotto. Io a differenza del signore che ha incontrato, non appartengo ad alcun servizio segreto, sono solo una normale insegnante che si è trovata nel posto giusto ma al momento sbagliato. Sbagliato, non certo per me.
Con infinita stima”.
Game, set and match. Vai a mangiare i Babbi, esimio Matteuccio, su.
Erika, Martina e gli insulti omofobi
Martina Tammaro ed Erika Mattina. Vivono ad Arona. Stanno insieme da quasi 4 anni. Curano su Instagram la pagina “Le perle degli omofobi”. Sono state in tivù più volte, a partire dallo scorso anno, per denunciare le aggressioni subite.
Di recente fanno una diretta social. Una delle tante, motivate anche dal fatto che sono appena guarite entrambe dal Covid.
Tra i commenti di amici, ne spuntano altri per nulla amichevoli: “Morite male”, “Al rogo gay del c…”., “Ammazzatevi”.
Parole che entrambe, purtroppo, conoscono bene. Al punto da avere dedicato una pagina intera a questa deriva oscena. Al punto da denunciarle da anni ormai.
Per molti questi commenti sono la norma e fanno parte del gioco. Per me sono l’ulteriore prova di un’inciviltà imperante (non solo sui social). Di una ferocia belluina.
E di come l’approvazione del DDL Zan sia una priorità irrinunciabile. A meno che non si sia omofobi, violenti o fascisti. Che poi spesso è la stessa cosa.
Un abbraccio a Erika e Martina.
La leghista in piazza a Milano
Ve la ricordate la storiella della politica che condanna gli assembramenti di Piazza Duomo domenica scorsa, quando 30mila persone hanno pensato bene di festeggiare a Milano uno scudetto dentro una pandemia?
Bene, anzi male. Tra quei fenomeni ammassati come illuminate sardine c’era anche lei, la sardina balilla, Silvia Sardone.
Non la conoscerete, e va bene così: non la conosce nessuno e se va in tivù lo share si suicida. “Sylvie La Sardona” è una sorta di Boschi minore (dunque un essere sommamente mitologico) della Lega.
Inesistente in natura, vive di algoritmi riflessi sui social. Se Salvini ha “la Bestia”, lei ha “la Biscia”. Una bisciolina propagandistico-sovranista che vanta successi social degni di Scalfarotto in Puglia (o di Scalfarotto in generale, se preferite).
Che dire? Le sia lieve l’irrilevanza becera. Le sia lieve l’assembramento bauscia.
Non c’è niente da fare: quando distribuirono intelligenza e decoro, tanti esimi giuggioloni fascistelli erano troppo presi a pescare i lucci con la fionda.
Curateli. E non votateli.
La destra manca dal Primo maggio da 300 anni
“Vedo che Borgonovo, e in generale la destra, sono arrabbiati con Fedez e il ddl Zan e lamentano l’assenza di artisti di destra al concertone del Primo Maggio.
Vorrei dare a Borgonovo due notizie. La prima è che non c’erano artisti di destra sul palco perché è da trecento anni che non avete uno straccio di intellettuale di destra. Siete messi così male da brandire Sgarbi, Feltri e Povia. Pensa te come state messi.
La seconda cosa da dire è che la destra è contro il ddl Zan perché ancora nel 2021 molti da quelle parti non riescono ad accettare l’omosessualità e la diversità. Salvini e Meloni lo sanno, e quindi fanno questa battaglia che è tanto sul piano elettorale quanto squallida sul piano morale. Tutto questo è pietoso”.
(a Otto e mezzo)