Il Fatto di domani. “Fidatevi di me”: il “metodo” di re Draghi e i ministri cortigiani. Semplificazioni, l’autorizzazione veloce per inceneritori e gasdotti

Di Il Fatto Quotidiano
22 Maggio 2021

RE DRAGHI E LA SUA CORTE. Che il Parlamento fosse ridotto a una sorta di passacarte l’abbiamo scritto giorni fa, ma il “metodo Draghi” si estende anche al rapporto con i suoi ministri, una pratica che accende più di un malumore. Oltre ai “fidatevi di me” pronunciati in Consiglio dei ministri, i politici lamentano la scarsa condivisione, i testi dei provvedimenti portati all’ultimo momento (quando va bene) e la scarsità di spiegazioni date dal premier. Ci aiuterà a inquadrare il “metodo” l’intervista al costituzionalista Gaetano Azzariti. Poi il tema dei decreti attuativi che ancora mancano: dai dati di OpenPolis si evince che il 90% dei provvedimenti del governo Draghi mancano di norme attuative, in particolare quelli presi dai ministeri “tecnici”.

IL “LIBERI TUTTI” DELLE SEPLIFICAZIONI. Abbiamo scritto questi giorni come la norma sia di fatto una spallata a regole e controlli, tanto che sindacati (e non solo) sono sul piede di guerra. Come l’associazione antimafia Libera secondo cui “i contenuti delle bozze del decreto semplificazioni sul codice degli appalti suscitano grande preoccupazione” e parla di “fuga dalle regole e via criminogena”. Sul giornale di domani ci occuperemo della “fast track” – un’autorizzazione veloce e semplificata – che si estende ai settori più problematici (e meno ecologici) come inceneritori, gasdotti e riconversione degli impianti industriali di ogni genere e tipo. Sul Fatto di domani vedremo quali sono le società che hanno progetti in campo che finirebbero sotto la nuova procedura: da Eni a Snam, da Terna a Enel, solo per fare degli esempi. Poi il nostro Bison ci spiegherà perchè la Soprintendenza speciale unica per il Pnrr, inserita nella bozza da Franceschini, è proprio una pessima idea.

NEMMENO LA PRIMA È FATTA E GIÀ SI PARLA DI TERZA DOSE. Il grosso della popolazione attende ancora la prima dose di vaccino e si parla già di terza somministrazione. E non è fantascienza visto che in Arabia Saudita la stanno già facendo e nel regno Unito è in corso la prima sperimentazione di terza dose su un campione di 280 persone: si inietta la stessa già fatta oppure una diversa… e si vede l’effetto che fa. E questo non solo per le varianti, ma per la permanenza degli anticorpi che proteggono dal Covid-19. Sul Fatto di domani vedremo a che punto è la ricerca, anche perchè sembra proprio che il terzo giro sarà una realtà per tutti anche da noi: è già dato per scontato da professori di primo piano come Locatelli e Brusaferro. Ma terza dose a parte la campagna di vaccinazione continua a far discutere. Ieri l’invito del generale Figliuolo alle Regioni per evitare “annunci di azioni non coordinate preventivamente con la struttura commissariale e non inserite in un piano coerente a livello nazionale”. Vedremo che dalla Liguria, al Piemonte, dall’Emilia Romagna al Veneto di “stravaganze” in tema di vaccini ce ne sono ancora molte. Qui i dati dei contagi di oggi.

COMUNI, TRA VOTO E MANETTE. Torino è terra di confronti in vista delle elezioni amministrative. Ettore Boffano intervista un candidato particolare in corsa per le amministrative, Enzo Lavolta del Pd. Scendendo a Sud ci fermeremo a Foggia, dopo l’arresto del sindaco leghista Franco Landella e della moglie si infrange il sogno di Salvini di un’enclave del Carroccio nel Meridione. Il Comune, difatti, conta diversi assessori e consiglieri di maggioranza finiti nei guai (anche in altre inchieste), tanto che il municipio rischia di essere sciolto per mafia (l’istruttoria sarebbe già in corso). Proprio un bel biglietto da visita per la Lega.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

L’anniversario di Capaci. Il 23 maggio del 1992 la terrà tremò sotto a Capaci. Venne fatto esplodere il tratto stradale su cui viaggiava Giovanni Falcone e la sua scorta. Ce ne parlerà il magistrato Luca Tescaroli che rappresentò l’accusa nel processo.

Feltri alla porta. Dopo l’arrivo di Sallusti, il direttore editoriale di Libero sarebbe stato accompagnato alla porta dall’editore, la famiglia Angelucci, durante un pranzo. Vi racconteremo il tramonto del fondatore di Libero.

No, non è la Bbc. La vicenda dell’intervista “estorta” a Lady Diana ha gettato cattiva luce su quella emittente che molti ritengono un modello televisivo. Vicenda che ha prodotto forti spinte al cambiamento di governance della televisione britannica, da parte di del Parlamento e anche del premier Johnson.

Palestina, la tregua regge. A Gaza cominciano ad entrare i primi aiuti e la tregua sembra reggere, dopo la notte passata senza bombardamenti. Vi racconteremo cosa sta succedendo nella Striscia.

Secondo Tempo. L’intervista al comico Giorgio Bracardi.

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