Magari non è niente, ma siamo molto preoccupati per le condizioni psicofisiche del Cazzaro Verde che, da quando Giorgetti l’ha sedato, Draghi l’ha gabbato e la Meloni l’ha quasi sorpassato, dà segni evidenti di squilibrio. L’altro giorno intimava al governo di farla finita col blocco dei licenziamenti, come se il governo non ci avesse già pensato da solo. Poi ha detto che ora parla con Draghi per prorogare il blocco dei licenziamenti (pensando evidentemente al suo). E, in attesa che Draghi trovi del tempo libero, ha parlato con la Madonna (all’insaputa della medesima), andandola a trovare a Fatima, e ne ha subito spifferato le confidenze a Libero, ancor più autorevole dopo l’avvento di Sallusti. Titoli: “La Madonna mi ha detto che…”, “Salvini: ‘La Madonna ci vuole tutti più uniti’”. Dove “tutti” sono gli altri leader del centrodestra, in particolare alla Meloni che – gli ha detto sempre la Vergine – deve smetterla di fare opposizione e di insidiarlo nei sondaggi, sennò “il cuore immacolato di Maria” poi sanguina. Intanto (lui, non la Vergine) fa campagna per i referendum dei radicali per una giustizia giusta e garantista: lui che a qualunque arrestato (leghisti esclusi) augura di “marcire in galera” e quando fu catturato il sindaco pd Uggetti gli fece il gesto delle manette ai polsi (infatti s’è scusato Di Maio). In attesa che la Madonna di Fatima gli spieghi la differenza fra garantismo e giustizialismo, il pastorello del Papeete Beach s’indigna perché, dopo 25 anni di galera, Giovanni Brusca è uscito per aver collaborato con la giustizia: È una schifezza. Bisogna cambiare la legge. Uno che ha 100 omicidi sulle spalle, ha sciolto un bambino nell’acido e ha ucciso Falcone e la sua scorta è una bestia. Se c’è l’ergastolo e non lo dai a lui a chi lo dai?”. Ora, la legge che lui vorrebbe cambiare la ispirò Falcone, che lui vorrebbe difendere da una legge voluta da lui: prevede l’ergastolo senza sconti (ostativo) per i mafiosi che non parlano e con lo sconto per quelli che parlano. E il bello è che i radicali, suoi alleati nei referendum garantisti, vogliono abolirlo, l’ergastolo: ostativo e non. Ma si può trovare un buon compromesso: dentro i pentiti e fuori i non pentiti, che poi sono i mafiosi migliori perché non parlano. Così nessun mafioso parla più e non si rischia che qualcuno faccia il nome di qualche amico tuo.
Ps. Da qualche giorno riceviamo lezioni di garantismo dai “colleghi” di Repubblica, il giornale che il giorno dopo la sciagura della funivia aveva già deciso che i tre arrestati erano “La banda del forchettone” o “della forchetta”, salvo poi vederne scarcerare due su tre perché forse la banda non c’era. Se questi sono i garantisti, siamo fieri del nostro giustizialismo.