RISCHI ASTRAZENECA, L’ALLARME DEI MEDICI. Il vaccino di AstraZeneca “è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia”, ha detto il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, per poi aggiungere: “Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico”. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: “Più si abbassa l’età, minore è il rischio di sviluppare la malattia grave. Soprattutto nelle donne dove sono state osservate alcune di queste complicanze, va usato probabilmente con maggior giudizio”. I recenti casi di cronaca (un’altra donna di 34 anni è stata ricoverata a Genova per trombosi, aveva fatto il vaccino a fine maggio) hanno fatto prendere posizione al mondo scientifico, anche sull’opportunità di continuare con la prassi ormai consolidata di fare gli open day aperti ai giovani. Sul Fatto di domani vi racconteremo gli ultimi sviluppi e vi daremo conto di nuove indicazioni alle Regioni – previste per la serata – da parte del ministero, del Comitato tecnico scientifico o dall’Agenzia del farmaco.
IL VACCINO VA IN VACANZA. “Non sappiamo ancora quanto durerà questo vaccino, noi ragioniamo come se durasse un anno. Posso dire che abbiamo già opzionato, di concerto con la Ue, una quantità tale di vaccini per coprire tutta la popolazione con un’ulteriore dose e anche con una robusta riserva”, ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid. Ma la questione sul tavolo era anche un’altra: la vaccinazione in vacanza. “La Conferenza delle Regioni mi ha chiesto la possibilità di essere ancor più flessibile e dare la facoltà di fare anche in casi particolari la seconda dose in vacanza. Ho appena firmato la risposta: per la struttura va bene, ci organizzeremo e faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi”, ha precisato il generale che ha poi sottolineato come si potrà fare per “per eccezionali motivi”. Qui i dati dei contagi di oggi.
LA BALLA DEI GIOVANI LAVATIVI. Mentre sui giornali si continuano a spendere fiumi di inchiostro per dire che i giovani non vogliono lavorare e le aziende cercano posizioni senza ricevere candidature, andremo a vedere a che punto è la trattativa con il governo per quanto riguarda i licenziamenti per la crisi Covid: Pd, Leu e 5 Stelle continuano a premere per mantenere il blocco (che scade a fine giugno) per i settori in crisi o comunque trovare una soluzione che tuteli i lavoratori. Anche se l’M5S pone delle domande: “Come fare a selezionare questi settori? Vogliamo tornare ai codici Ateco? Questa scelta, che fu fatta per erogare i ristori lo scorso anno, ha già mostrato i propri limiti. Non è possibile neanche ragionare per comparti o settori: troppo ampia ed eterogenea la tipologia di aziende che afferiscono ad ognuno di essi”. Al riguardo ospiteremo anche un commento sul tema del nostro Gad Lerner.
CONTE E LA RIFORMA DELLE RIFORME. Ieri sera nello studio di Giovanni Floris (La7) l’ex premier Giuseppe Conte l’ha buttata lì: “Tra le prime cose che farò se mi insedierò come leader io proporrò agli altri leader di ragionare su una riforma costituzionale che possa rafforzare il nostro sistema. Non è possibile che il sistema Italia sia affidato al singolo personalismo”. Di quale riforma si tratta? Nel corso della trasmissione sono state avanzate delle ipotesi, ma il futuro capo dei 5 Stelle ha detto di non poter anticipare nulla. Sul Fatto di domani vedremo di che si tratta. E sul futuro del Movimento troverete anche l’intervista a Stefano Buffagni.
I MISTERI DI FRATELLI D’ITALIA. Come vi abbiamo raccontato il partito di Giorgia Meloni, unica opposizione a Draghi, tallona ormai la Lega da molto vicino. Cosa che non fa dormire sereno Matteo Salvini, tanto da indurlo a inventarsi la federazione del centrodestra. Vi proponiamo un approfondimento (domani la prima puntata) sul partito di destra. E in particolare ci occuperemo della classe dirigente: dall’analisi delle truppe reclutate da Meloni risulta – ad esempio – che se a Roma il partito ha pescato molto dalle fila missine, al Sud FdI è diventato il collettore di ex forzisti e anche di molti folgorati da Salvini nel 2018 e oggi già pentiti. Sul giornale di domani leggerete anche una nostra esclusiva sugli affari di un candidato del centrodestra per le amministrative. Nel comparto anche la nomina di Adolfo Urso al vertice del Copasir. Vi racconteremo anche del vertice del centrodestra, con la scelta del candidato per Roma: Enrico Michetti correrà per la carica di sindaco, in ticket con Simonetta Matone.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Eni, la sentenza. Mancano “prove certe ed affidabili dell’esistenza dell’accordo corruttivo contestato”. Lo scrive il Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 17 marzo, ha assolto tutti gli imputati per il caso della presunta corruzione in Nigeria, tra cui Eni, Shell, l’ad della compagnia Claudio Descalzi e il suo predecessore e attuale presidente del Milan Paolo Scaroni. Vedremo cosa c’è scritto nelle 500 pagine.
Brexit e il caos in Irlanda. La situazione si fa sempre più difficile a causa del blocco dei prodotti in uscita da Dublino, cosa che mette in ansia e danneggia le imprese nordirlandesi. L’idea del premier britannico Boris Johnson sarebbe quella di prolungare unilateralmente il periodo di grazia delle vecchie norme in modo da dare all’Irlanda del nord il tempo di adattarsi alle nuove.
Assassinio di Attanasio, c’è un indagato. C’è un primo indagato nell’indagine della Procura di Roma sulla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio scorso: è un funzionario congolese del Programma alimentare mondiale (Pam) accusato di omesse cautele. L’indagato era il responsabile della sicurezza del convoglio sul quale viaggiavano.
L’intervento. Il magistrato Piercamillo Davigo torna sul tema della prescrizione.
Secondo tempo. I 40 anni di Indiana Jones in pillole aneddotiche del nostro Federico Pontiggia.