Nel disastro con scaricabarile degli Open Day – tutt’altro che imprevedibile, anzi ampiamente annunciato dal Fatto e dall’associazione Luca Coscioni – alcuni dati sono incontestabili. 1) Se il generalissimo Figliuolo, affetto da annuncite e ansia da prestazione, non avesse promesso ritmi di vaccinazioni che non poteva mantenere (e infatti non ha mai mantenuto), la follia di almeno mezzo milione di persone sotto i 60 anni vaccinate con Astrazeneca contro le indicazioni dell’Aifa non si sarebbe mai verificata. 2) Senza gli Open Day indiscriminati per svuotare i frigoriferi pieni di fiale AZ, i nostri ragazzi non avrebbero aggiunto al rischio zero di morire per Covid il rischio X (si vedrà quanto alto o basso) di morire per reazioni avverse. 3) Se avessimo seguito l’esempio della Germania, anziché crederci più furbi dei tedeschi per recuperare il terreno perduto nel passaggio da Arcuri (Italia davanti alla Germania) a Figliuolo (Italia doppiata dalla Germania), Camilla Canepa sarebbe ancora viva: è vero che aveva una patologia autoimmune e chi l’ha vaccinata e dimessa ai primi sintomi trombotici ha commesso un grave errore; ma senza gli Open Day, difficilmente sarebbe stata vaccinata. 4) Arcuri, al posto di Figliuolo, sarebbe già stato lapidato sulla pubblica piazza, mentre il centrodestra e tutti i giornaloni al seguito ne chiederebbero l’arresto per omicidio volontario. 5) Figliuolo (col Cts e il governo che hanno tardato troppo a fermare il suo delirio) è riuscito nell’ardua impresa di seminare altra sfiducia nei vaccini e di far passare pure le peggiori Regioni dalla parte della ragione.
Difficile obiettare alcunché al presidente ligure Toti che pubblica l’ultimo foglio d’ordini del generalissimo per la leggendaria “spallata di giugno” (1 milione di vaccini al giorno promessi e naturalmente mai visti). Il 3 maggio, Figliuolo sproloquiava: “Dobbiamo usare tutte le dosi, altrimenti il programma non raggiungerà gli effetti desiderati nei tempi voluti. È probabile che in quella che si chiama ‘rolling review’ , la revisione dovuta all’esperienza accumulata durante le vaccinazioni, si possa raccomandare anche per gli under 60… I vaccini vanno impiegati tutti. Astrazeneca è consigliato per determinate classi, ma l’Ema dice che va bene per tutti, come dimostra la Gran Bretagna (che con l’Ema non c’entra nulla, nda). È chiaro che ci sono effetti collaterali, ma sono infinitesimali”. E citava, a sostegno della sua tesi bislacca, anche l’Aifa. Che invece, ancora a fine maggio, ribadiva l’uso preferenziale dei vaccini a vettore virale per gli over 60. Ieri Figliuolo, come al solito, ha inoculato all’intera nazione un’alluvione di parole a vanvera. Ne mancavano sei: “Scusatemi, è colpa mia, mi dimetto”.