Il fatto di domani. Rush finale sul blocco dei licenziamenti. Referendum sulla giustizia: Davigo contro Salvini

Di Il Fatto Quotidiano
22 Giugno 2021

I SOMMERSI E I LICENZIATI. La scadenza del decreto che blocca i licenziamenti per la pandemia è fissata al 30 giugno, e ormai non c’è più tempo per prorogarlo con eventuali emendamenti in aula. Per questo il governo, dopo una faticosa mediazione, sta pensando a un nuovo decreto (da approvare entro fine mese) che prolungherebbe lo stop almeno per alcune categorie. Oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini è tornato a chiedere una proroga al 31 ottobre dicendo che “la gente ha paura, si sente sola, non si vede protetta. E questo mina la tenuta democratica del Paese”. Nel frattempo i lavoratori, molti dei quali sono costretti ad accettare condizioni capestro, aspettano ancora l’annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, altra promessa sbiadita di Orlando. Per non parlare della legge sul salario minimo. Sul Fatto di domani vi racconteremo i dettagli del braccio di ferro in corso.

REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: “SPERIAMO CHE SIA UNO SCHERZO”. In un duro affondo sul Fatto, l’ex procuratore di Milano Piercamillo Davigo fa notare a Matteo Salvini che l’abolizione della custodia cautelare, uno dei punti promossi dal referendum dei Radicali che la Lega ha sposato, avrebbe l’effetto di far uscire dal carcere anche molti detenuti stranieri irregolari. Proprio quelli contro i quali il leader del Carroccio ogni volta spara a zero. Se ne sarà reso conto? “Forse è troppo pretendere la coerenza, ma un po’ di buon senso non guasterebbe”, commenta Davigo.

VON DER LEYEN A CINECITTÀ. La presidente della Commissione europea ha incontrato Mario Draghi a Roma, a Cinecittà, per ufficializzare l’approvazione europea del piano italiano sul Recovery (passaggio necessario per sbloccare la prima tranche di finanziamenti). Il sostegno al piano italiano “è pieno”, ha dichiarato Von Der Leyen. Ma, nonostante il gran parlare di transizione ecologica e riconversione energetica, un’inchiesta esclusiva sul giornale di domani mostrerà come alcuni dei progetti messi in cantiere dal ministro Roberto Cingolani sono ben poco green.

PER IL VATICANO IL DDL ZAN NON S’HA DA FARE. Si è appreso oggi che il Segretario dei rapporti con gli Stati del Vaticano, monsignor Paul Gallagher, avrebbe usato i canali diplomatici per intervenire contro il disegno di legge contro l’omotransfobia, sostenendo che “viola il Concordato”. Il problema starebbe nel fatto che, una volta approvata, la legge Zan non consentirebbe alle scuole cattoliche private di rifiutarsi di partecipare alla futura Giornata nazionale contro l’omofobia. Anche la Cei si era espressa a suo tempo contro il testo, ma l’interferenza diretta della Santa Sede nell’iter legislativo italiano è inedito, e richiama alla memoria i tempi della guerra contro la legge sull’aborto. La tegola è pesante, per una norma che sconta già l’ostruzionismo sistematico della Lega in Parlamento. Sul giornale di domani passeremo al vaglio le questioni giuridiche sollevate del Vaticano con un’intervista al giurista Francesco Margiotta Broglio.

IL VALZER DELL’ETEROLOGA. L’atteso pronunciamento del Cts sulle mascherine all’aperto è arrivato, e da lunedì, in zona bianca, non avremo più l’obbligo di coprire naso e bocca all’aperto. Ma la campagna di vaccinazione continua a subire gli effetti della piroetta del governo sui richiami con AstraZeneca. Sul giornale di oggi abbiamo raccontato delle remore dei medici di base sui certificati di rifiuto dell’eterologa per gli under 60, domani vedremo che, all’opposto, gli over 70 immunizzati con AstraZeneca che vorrebbero cambiare la loro seconda dose con un vaccino a mRna (seguendo un’indicazione data dallo stesso Draghi) hanno davanti un percorso tutt’altro che lineare. Inoltre ci occuperemo degli ultimi dati sulla diffusione della variante Delta, che a leggere alcuni dati sta avanzando a passo spedito anche in Italia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La variante finale. In Europa si continua a discutere dell’ipotesi di spostare la finale degli Europei di calcio in un altro paese, per i timori provocati dalla diffusione della variante Delta del virus in Gran Bretagna. Dopo Draghi, anche Angela Merkel ha chiesto un supplemento di riflessione. Ma Johnson non molla: “A Wembley 60 mila tifosi”.

Un reportage dalla Bolivia di Alessandro Di Battista.

Il carcere per i giornalisti. Sulla norma è attesa la sentenza della Consulta, ma l’Avvocatura dello Stato si è già espressa contro la questione di incostituzionalità della norma.

Il nuovo Afghanistan del mullah Baradar. Mentre il governo di Kabul fatica a contrastare militarmente i Talebani, il loro alto rappresentante, che siede al tavolo dei colloqui di pace, ha detto chiaramente che l’unica soluzione per il Paese è instaurare “un vero sistema islamico”.

Un magro botteghino. Altro che ripartenza: da quando i cinema hanno riaperto, gli incassi dei film sono in continuo calo e ormai ridotti al lumicino, e nel settore in tanti cominciano a pensare che non abbia più senso investire sull’uscita in sala.


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