Il Fatto di domani. Scarcerazioni facili: tutti gli impresentabili sul carro del referendum sulla giustizia

Di Il Fatto Quotidiano
23 Giugno 2021

BESTIARIO PARLAMENTARE. Il dibattito politico oggi è stato tutto incentrato sull’intervento di Mario Draghi a Camera e Senato, in vista del Cosiglio europeo del 25 giugno. Nel giorno in cui l’Europa ha espresso indignazione contro Orbán per la legge liberticida contro la comunità Lgbt, il premier, che aveva promesso di parlare dell’ingerenza del Vaticano nell’iter di approvazione del Ddl Zan, ha detto che “L’Italia è uno Stato laico e il parlamento è libero”. Il suo discorso, soprattutto al Senato, è stato accompagnato da vistosi applausi e sperticate lodi. Al limite dell’inverosimile: sul Fatto di domani faremo il bestiario di questo unanimismo dei Migliori: ne vedremo delle belle.

TUTTI GLI IMPRESENTABILI DEL REFERENDUM. Torneremo anche sul referendum sulla giustizia, proposta dei Radicali che è diventata la nuova bandiera della Lega. Come ha scritto oggi Piercamillo Davigo, con l’abolizione della custodia cautelare avrebbe l’effetto di far uscire di prigione molti delinquenti accusati di piccoli reati: immigrati irregolari, scippatori ecc. Che fine ha fatto il partito della “sicurezza” e della polizia? Sul giornale di domani vedremo che in questa giravolta sulla giustizia Matteo Salvini è andato ad accodarsi a una ciurma di “impresentabili”, che hanno firmato per i quesiti referendari. Sullo stesso tema raccoglieremo anche il punto di vista dell’ex procuratore aggiunto di Torino Paolo Borgna.

LA VARIANTE DELLE VARIANTI. Mentre si attendono i dati del sequenziamento avviato dal Ministero della Salute per quantificare la presenza della mutazione Delta del Covid nel nostro Paese, all’estero si parla già di “variante Delta plus”: una versione della mutazione che potrebbe essere più resistente ai vaccini e per ora è stata rilevata in India, USA e Gran Bretagna. Sconcertano i numeri arrivati oggi da Londra, che ha registrato 16 mila nuovi casi in 24 ore e sembra ripiombare nell’incubo dell’epidemia. In Italia i numeri restano bassi. Sul fronte vaccini l’Aifa ha dato una nuova controindicazione per AstraZeneca relativa ai soggetti che hanno manifestato sindrome da perdita capillare. Sul Fatto di domani faremo il punto sulla situazione epidemiologica italiana, con un’intervista al sottosegratario alla Salute Pierpaolo Sileri.

L’ILVA NON CHIUDE PIÙ. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar di Lecce e accolto il ricorso di Arcelor-Mittal. Ora l’impianto può restare aperto e continuare a produrre. Una sconfitta per gli ambientalisti e anche per il sindaco di Taranto, che con un’ordinanza aveva disposto la chiusura degli stabilimenti perché rischiosi per la salute dei cittadini. Domani sul giornale racconteremo che impatto avrà questa decisione sui lavoratori dell’Ilva e sulla città.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Terremoto giudiziario ad Agrigento. Racconteremo l’inchiesta che vede indagato anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché (Forza Italia), per un’ipotesi di finanziamento illecito.

La Libia bussa alla porta. Si è aperta a Berlino la conferenza sulla Libia, con il dossier migranti in primo piano. Turchia e Stati Uniti i grandi protagonisti del vertice, la Russia grande assente. Nel frattempo, sul campo, il generale Haftar ha lanciato una nuova operazione militare fino alla frontiera con l’Algeria, e il Consiglio corre ai ripari.

Un’intervista al grande pianista Ludovico Einaudi, che si appresta a tornare in tour.


Luigi Di Maio ospite ad Accordi&Disaccordi stasera alle 21.25 su Nove. Con Marco Travaglio

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