Non rubare, è il settimo comandamento del cristianesimo. Ma è anche la regola imposta da Cosa nostra per controllare il territorio dove agisce, e farsi forte come anti-Stato. Leggendo gli atti dell’operazione “Stirpe” del comando provinciale dei carabinieri di Palermo guidati dal generale Arturo Guardino e della Dda di Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore […]
![Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri di Palermo, 2 febbraio 2021: Capimafia e boss della Stidda sono coinvolti nell'inchiesta della Dda di Palermo che oggi ha portato a 23 fermi. L'indagine colpisce le famiglie mafiose agrigentine e trapanesi ed è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Gianluca De Leo.
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I “senatori” di Ciaculli contro i ladri: “Li facciamo trovare nel cofano della macchina”
Una delle regole imposte dalla mafia per controllare il territorio è “non rubare”. Due episodi indicativi si trovano negli atti dell’operazione “Stirpe” contro il clan dei Greco, che controlla il quartiere del capoluogo siciliano. Nelle intercettazioni, i boss stabiliscono pene molto pesanti per chi mette a segno furti senza la loro benedizione