GIUSTIZIA, LA RESA DEI CONTI. Tra poco alla Camera avrà luogo il voto finale sul testo della riforma Cartabia e per il Movimento dovrebbe prendere la parola Alfonso Bonafede, ossia l’ex ministro che ha firmato la precedente riforma, che in parte andrà al macero. Il testo della nuova legge è stato a lungo dibattuto, come abbiamo raccontato, e contiene ancora numerosi punti oscuri, come ha ribadito ancora oggi sul Fatto il procuratore Nicola Gratteri. Ieri 13 5S erano assenti in aula; stasera potrebbero essere di più: l’ultimo voto sul testo Cartabia, infatti, non prevede la fiducia e quindi i deputati hanno mano più libera. E da non sottovalutare sono anche i malumori della base pentastellata. Sulla riforma dovrà esprimersi anche l’aula del Senato, dove i numeri sono notoriamente più ristretti, e le forze politiche potrebbero voler alzare il tiro. Un esempio tra i tanti è quanto avvenuto sull’emendamento che introduce la responsabilità civile dei magistrati: Lega e Fi hanno deciso di astenersi nonostante il parere contrario del governo. Stesso discorso sui reati ambientali: nonostante l’ecologismo di facciata del governo sono stati esclusi dal pacchetto “salvato” dall’improcedibilità. I giallorosa premono per salvare questi processi dalla tagliola. Sul giornale di domani vi daremo conto dell’ennesimo scontro in atto. Sempre restando in casa Forza Italia vedremo che nella riforma è nascosta una norma favorevole a Berlusconi.
MPS, CONTI IN ROSSO E IL DESTINO DI LETTA. Domani sera alle 20 a Montecitorio è prevista l’audizione del ministro dell’Economia Daniele Franco sui “recenti sviluppi della vicenda riguardante la Banca Monte dei Paschi di Siena”, davanti alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato. Un punto fondamentale della vicenda è lo stato in cui versa la banca senese: può avere un futuro da sola, oppure l’operazione con Unicredit è l’unica soluzione possibile? Oggi Bloomberg ha raccolto i pareri di alcuni analisti finanziari sui conti del secondo trimestre: evidenziano una perdita di 28 milioni di euro, con oscillazioni comprese tra i 124 milioni di rosso e i 65 milioni di utile. Il saldo del semestre dovrebbe invece risultare ancora positivo, grazie ai 119 milioni di profitti messi in cascina nel primo trimestre. I ricavi sono attesi a 718,2 milioni, in flessione rispetto agli 823,5 milioni del primo trimestre 2021. Sul giornale di domani vedremo in che condizione versa l’istituto di credito. Ma la vicenda del Monte si intreccia anche con il futuro di Enrico Letta. Il segretario del Pd sa bene che il suo destino è legato a quello di Mps (è in corsa per il seggio di Siena). E se lui dovesse saltare anche la sua segreteria finirebbe. Sul Fatto di domani vi racconteremo lo scontro interno ai Dem.
IL NUOVO M5S FA IL PRIMO PASSO. Si chiudono stasera alle 22 le votazioni online per il nuovo Statuto del Movimento, primo passo per formalizzare la leadership di Giuseppe Conte come presidente. Anche se un esito positivo sarà certamente un buon punto di partenza per Conte, il problema politico più urgente che l’avvocato si trova ora ad affrontare è gestire il gruppo parlamentare pentastellato, e in particolare i mal di pancia di alcuni eletti rispetto alle ultime decisioni sulla giustizia. Sul Fatto di domani vi daremo conto dei risultati della consultazione telematica e faremo una radiografia dello stato di coesione del Movimento.
IL RICATTO DI SALVINI SUL GREEN PASS. Sono ben 1.300 gli emendamenti presentati in commissione Affari sociali alla Camera al decreto che introduce dal 6 agosto l’obbligo di green pass per accedere a ristoranti, eventi, convegni e congressi, cinema e teatri. Decreto che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri giovedì. E di questi 916 proposte di modifica arrivano dalla sola Lega, notoriamente contraria. Oggi, per dire, Salvini si è detto “contrario a ogni tipo di obbligo, di multa e di divieto” per gli insegnanti che dicono di no al vaccino. E la valanga di emendamenti è indubbiamente un segnale al governo, proprio ora che la diffusione del coronavirus ha ripreso vigore e alcune regioni rischiano di tornare gialle, come ad esempio la Sardegna dove il 10% dei posti in terapia intensiva è già occupato o la Sicilia (11%).
IL COVID NON VA IN VACANZA, IL CASO DEI DECESSI. L’estate scorsa il Covid era sparito dai radar, per poi risorgere in autunno con tutta la sua violenza. Quest’anno, nonostante gran parte della popolazione sia vaccinata, il virus non accenna ad andare in vacanza, complice anche la variante delta, molto contagiosa. E anche i decessi vengono aggiornati giorno per giorno. Sul giornale di domani vi spiegheremo cosa sta succedendo, anche con l’aiuto di quattro esperti della materia. Qui i dati dei contagi di oggi: il tasso di positività è al 2,3%, aumentano terapie intensive e ricoveri.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Sugli hacker della Regione Lazio indaga l’antiterrorismo. Mentre le prenotazioni dei vaccini sono state messe in pausa (ma si prosegue con le somministrazioni già in calendario). Per il ripristino dei server si stimano non meno di 15 giorni.
Non solo Shishov. Il caso dell’attivista che aiutava i perseguitati ad espatriare dalla Bielorussia, trovato morto in un bosco, è solo l’ultimo di una lingua lista di sparizioni di oppositori di Lukashenko.
FM, addio. Cosa succede alle piccole emittenti se la radio passa alla tecnologia Dab.
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