Il Fatto di domani. Orlando “svela” la riforma degli ammortizzatori sociali, ma è tutto rinviato a settembre. Rapporto IPCC: la catastrofe climatica è ora

Di Il Fatto Quotidiano
9 Agosto 2021

AMMORTIZZATORI SOCIALI, RIFORMA O “RIFORMETTA”? Promessa prima dell’estate e slittata, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha avviato oggi (simbolicamente) il cantiere della riforma degli ammortizzatori sociali, cominciando con un incontro con le parti sociali per illustrare i punti salienti del piano. Ora la promessa è vararla entro gennaio 2022. Ma finora il Ministero ha mantenuto massimo riserbo sulle idee in campo. A conclusione dell’incontro la Cisl ha espresso un primo timido apprezzamento di principio: “il piano risponde all’esigenza di un sistema di protezione universalistico”, ha dichiarato il segretario Luigi Sbarra. Mentre per Confcommercio “Occorre chiarire in che modo l’inclusività delle prestazioni dei nuovi ammortizzatori si concilierebbe con la sostenibilità contributiva da parte delle imprese”. Ma questo è solo un primo assaggio. Il tavolo con i sindacati è stato aggiornato a settembre ed è allora che si comincerà a parlare anche della parallela riforma delle politiche attive. Quello del lavoro sarà insomma il prossimo nodo critico della maggioranza guidata da Mario Draghi. L’autunno si preannuncia molto caldo anche perché destra, Confindustria e renziani preparano un nuovo assalto contro il Reddito di cittadinanza. Il loro mantra sostiene che il Rdc disincentiva le persone a trovare un impiego. È una tesi infondata: sul Fatto di domani vedremo che a smentirla sono anche le statistiche dell’Istat.

DURIGON DA IMPRESENTABILE A INTOCCABILE. La proposta indecente di rinominare il Parco Falcone e Borsellino di Latina ad Arnaldo Mussolini (fratello del Duce) è solo l’utlima sparata del del sottosegretario leghista, ora al Ministero dell’economia, che rivela un’inossidabile nostalgia per il Ventennio. Oggi sul Fatto abbiamo ospitato l’intervento del presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Giuseppe Pagliarulo, che spiega perché la tendenza a sdoganare i gerarchi del Fascismo nella toponomastica italiana rappresenta una minaccia concreta per il sistema democratico. Sul caso si è espresso dalle pagine del giornale anche Giuseppe Conte, che ha definito “aberranti” le frasi di Durigon su Mussolini e ha chiesto le sue dimissioni. Eppure, la posizione del leghista appare blindata: vedremo perché sul giornale di domani.

GREEN PASS, CONTROLLANO GLI ESERCENTI. Qualche caso era già stato rilevato (ne avevamo scritto un mese fa), ma con l’introduzione dell’obbligo di green pass per eventi e locali si sono moltiplicate le truffe dei certificati falsi venduti su Telegram. Oggi la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è intervenuta sulla questione dei controlli e ha chiarito che dovranno essere ristoratori ed esercenti in generale a farsene carico, anche se “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti” (soddisfatta Confesercenti, l’associazione di categoria). La polizia, ha proseguito Lamorgese, potrà al massimo effettuare operazioni “a campione”. Intanto, sul fronte dell’epidemia i contagi delle ultime 24 ore (viziati dal ridotto numero di tamponi effettuati di domenica, che sono 100 mila) riportano 4200 casi e un tasso di positività al 4% . Resta il gap da colmare degli oltre due milioni e mezzo di over 50 non vaccinati. Però ora il commissario per l’emergenza Figliuolo ha fissato oggi un altro obiettivo: arrivare al 60% di studenti vaccinati prima dell’inizio delle scuole, assicurando canali preferenziali per i giovani da dopo ferragosto. Vaccinare i giovani, con uno zoccolo duro di adulti non vaccinati, è una buona strategia? Per dare una risposta, sul Fatto di domani metteremo a confronto due modelli di lotta al Covid, a partire dai casi dell’Islanda e di Israle.

RAPPORTO IPCC: LA CATASTROFE CLIMATICA È ORA. Il livello dei mari è salito a un ritmo triplicato rispetto al secolo scorso, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera del 2019 è stata la più alta degli ultimi 2 milioni di anni, e quella di metano e protossido di azoto non si era mai vista negli ultimi 800 mila anni. Sono solo i dati più macroscopici contenuti nel sesto report del Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, meglio conosciuto come Ipcc. Il tono è decisamente allarmato: gli oltre 200 scienziati segnalano che alcuni cambiamenti climatici sono già da ritenersi irreversibili e che limitare l’innalzamento della temperatura a 1,5 °C di media non sarà affatto sufficiente per evitare la catastrofe ambientale. Domani sul Fatto un nostro dossier, con un’analisi di Luca Mercalli.


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