Il Fatto di domani. Salvini difende Durigon: la petizione per cacciarlo a 75 mila firme. Da nord a sud, la carica dei fascioleghisti. Calabria in fiamme tra errori e interessi

Di Il Fatto Quotidiano
12 Agosto 2021

IN 75 MILA CHIEDONO LE DIMISSIONI DI DURIGON. La nostra raccolta firme per chiedere le dimissioni del fascioleghista Claudio Durigon ha raggiunto 75 mila firme in poco più di 24 ore. Nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, il sindaco del comune toscano, che sostiene la petizione, ha rivolto un appello a Mario Draghi: “Mi auguro che il Presidente del Consiglio non resti indifferente a questo episodio, che lo faccia per le vittime del fascismo, che lo faccia per i giovani”. PD, M5S e Leu continuano il fuoco di fila contro il sottosegretario, ma la novità è che a destra si è rotto il silenzio. Giorgia Meloni ha liquidato la vicenda come irrilevante: “Non avrei toccato due nomi come quelli di Falcone e Borsellino. Per quanto riguarda mozioni o dimissioni, mi sembra che abbiamo cose molto più importanti di cui occuparci”. Matteo Salvini invece ha difeso convintamente il leghista pontino: “Nella Lega non c’è nessun nostalgico. Durigon è bravissimo, è il papà di quota cento. Chi è di Latina sa di che vicenda si tratta. Il parco era intitolato a Arnaldo Mussolini, non a Benito, e la sinistra poi gli ha cambiato il nome”. Partendo proprio dalla vicenda, sul Fatto di domani parleremo con il sindaco di Latina artefice del cambio di nome, Damiano Coletta, eletto con una lista civica di centrosinistra. Inoltre, scopriremo che non c’è solo Durigon: nella Lega i nostalgici del Ventennio sono sparsi per l’Italia. Sostieni la nostra campagna.

L’EFFETTO PAPEETE SU MILANO MARITTIMA. Il Papeete, lo stabilimento che d’estate diventa la sede di Matteo Salvini, ha cambiato la fisionomia di Milano Marittima. Sul giornale di domani troverete un reportage su come l’arrivo del leader della Lega ha comportato uno sconvolgimento della tranquilla località balneare, con annessi di multe e finanzieri.

CALABRIA IN FIAMME. Oggi si contano 59 incendi attivi nella Regione. Un po’ meno di ieri, ma tanti da fare invocare al sindaco di Reggio Calabria, pesantemente colpita nella sua area metropolitana dove ieri sono morte 4 persone, la presenza del premier: “Il presidente Mario Draghi venga in Calabria a Ferragosto a verificare lo stato disastroso in cui versa il territorio vessato dagli incendi. Il fronte del fuoco non è ancora sotto controllo”. Sul Fatto di domani troverete un reportage dalla Calabria in fiamme: racconteremo la cattiva gestione della prevenzione e le convenienze di chi dai roghi dei boschi ricava vantaggi. Intanto, da Nord a Sud, bruciano anche le temperature delle città italiane: Luca Mercalli spieghera perché questo caldo dipende dal cambiamento climatico.

COVID, I LIMITI DEL GREEN PASS. L’Italia ha raggiunto 73 milioni di dosi somministrate, e il 65% della popolazione over 12 è completamente vaccinata, ha dichiarato oggi il commissario Fiugliolo. Ma oggi il dato dei nuovi contagi segna una nuova impennata: sono oltre 7200 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, con 13 mila tamponi in meno rispetto a ieri, e 30 i decessi. Dalla primavera la curva ha ripreso a crescere in maniera significativa, e mentre si è palesato il rischio di un ritorno alle restrizioni a colori, l’Italia si mostra carente nell’attività di tracciamento, che in Stati come la Gran Bretagna si è dimostrata molto più efficace del certificato vaccinale per evitare la diffusione del virus. Sul giornale di domani vedremo perché, per far fronte alla ripresa della pandemia, il green pass studiato dal governo non è così efficace. Negli Stati Uniti, l’agenzia di controllo delle malattie (Cdc) deciderà domani ed è probabile che verrà approvata per i soggetti fragili, anche se l’epidemiologo Anthony Fauci ha detto di ritenere probabile un secondo richiamo per tutti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Scannapieco, che doveva rivoluzionare Cdp. Un ritratto dell’economista ed ex presidente della Banca europea degli investimenti.

Violenza contro le donne. Tre femminicidi in un solo giorno, il bilancio si aggrava.

Chi aiuta i talebani. Dietro l’impressionanta avanzata militare dei fondamentalisti islamici in Afghanistan, che oggi hanno conquistato Kandahar e Herat (ex sede della base militare italiana) c’è un una spinta che arriva dal Pakistan.

Audrey Hepburn, raccontata dal nostro Umberto Pizzi.


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