Gli appuntamenti autunnali inerenti i negoziati sulla crisi climatica saranno di fondamentale importanza per il futuro del pianeta. Specialmente dopo che nel corso del G20 tenutosi nel mese di luglio a Napoli su Ambiente, Clima ed Energia, i Paesi partecipanti non hanno trovato l’accordo sui due punti più importanti sul tavolo: mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1.5°C al 2030 ed eliminare il carbone dalla produzione energetica al 2025.
Inoltre, è stato recentemente pubblicato dall’IPCC (il massimo organismo competente in merito a valutazioni sui cambiamenti climatici) il Summary Report for Policy-makers del Sesto Rapporto di Valutazione. Nel dossier risulta ancora aperta la strada per riuscire a contenere l’aumento di temperatura a 1,5°C, in modo da limitare le catastrofi previste dai peggiori scenari.
L’attenzione dell’opinione pubblica, e gli occhi del mondo intero, dovranno essere dunque puntati su Glasgow a inizio novembre, per la COP26 e sui negoziati preliminari che si svolgeranno a Milano a inizio ottobre (Pre-COP e Youth4Climate).
La Pre-COP di Milano è una riunione preparatoria alla COP (“Conferenza delle Parti”, dei Paesi firmatari degli accordi di Parigi nel 2015), il cui scopo è fornire a un gruppo selezionato di paesi un ambiente informale per discutere e scambiare opinioni su alcuni aspetti politici chiave dei negoziati e offrire una guida politica per le fasi successive degli stessi. Alla Conferenza parteciperanno da 35 a 40 paesi, rappresentanti del Segretariato UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), i presidenti degli organi sussidiari della Convenzione e una serie di parti interessate che svolgono un ruolo chiave nella lotta ai cambiamenti climatici o nella transizione verso uno sviluppo sostenibile.
La COP26 di Glasgow sarà invece il vertice internazionale più grande che il Regno Unito abbia mai ospitato: si riuniranno infatti oltre 30.000 delegati, tra cui capi di Stato, climatologi e attivisti, che andranno a concordare un piano d’azione per affrontare la crisi climatica.
Le venticinque precedenti edizioni della COP hanno prodotto risultati a dir poco deludenti: la scienza ci sta dicendo, attraverso il rapporto IPCC, che le decisioni importanti vanno prese ora. Il presidente della COP26, Alok Sharma, ha recentemente dichiarato: “Non possiamo più aspettare. I leader devono reagire, adesso. L’impatto del climate change sta già influenzando la vita di milioni di persone. Questo decennio sarà cruciale per il nostro futuro. Per un bambino che nasce ora, il futuro del suo Pianeta sarà deciso prima che abbia completato le scuole elementari. Fondamentale trovare un accordo che conduca il mondo a raggiungere zero emissioni nette di CO2 al 2050. Non possiamo fallire.”
L’agenda della COP26 è già stata definita: nel corso dei primi 2 giorni (1-2 novembre) avrà luogo il Summit dei leader mondiali. Nei giorni seguenti della prima settimana di negoziati, i temi sul tavolo saranno: finanziamenti alla mitigazione e adattamento, transizione all’energia pulita, salvaguardia degli spazi naturali, rafforzamento dell’educazione sul tema della crisi climatica. Nel corso della seconda settimana (8-12 novembre) le discussioni verteranno su equità di genere, innovazioni scientifiche per lo sviluppo di soluzioni applicabili, transizione per il settore dei trasporti verso emissioni zero, azioni avanzate per rendere le comunità, città e regioni maggiormente resilienti. Per tenersi informati sulle iniziative del movimento in occasione della Pre COP di Milano, segnaliamo Climate Open Platform, una piattaforma nata in collaborazione con una vasta rete di associazioni della società civile. Notizie sempre aggiornate sulla COP si trovano invece sul sito “Destinazione COP”, presente anche sui principali canali social.
Il gruppo Parents for Future Italia, con la collaborazione di Fridays for Future Italia e il supporto di altre associazioni come Legambiente Lunigiana, sta organizzando due manifestazioni nell’ottica di contribuire ad accrescere l’interesse del maggior numero di persone su questi eventi cruciali.
Il primo in ordine di tempo è una staffetta ciclistica denominata “Running for Future”, che partirà da Roma il 24 settembre, giorno dello Sciopero Globale per il Clima, e si concluderà a Milano il 2 ottobre (data in cui è prevista una grandiosa manifestazione per le vie della città). Sono previste 20 tappe (2 per ogni giornata), che si snoderanno attraverso la Via Francigena, dichiarata nel 1994 “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”. Il percorso è stato scelto per la bellezza dei luoghi che attraversa, affinché possa ricordarci che dobbiamo prenderci cura dell’ambiente e delle sue meraviglie. Il testimone della staffetta sarà il Climate Clock, che ci ricorda che abbiamo poco tempo per avviare dei radicali cambiamenti che portino alla cura dell’ambiente e degli esseri umani. Il Climate Clock accompagnerà le immagini che verranno trasmesse in streaming, riprese con una webcam posta sul casco di ogni ciclista. A scandire le tappe della staffetta, sono stati inoltre selezionati 20 “dots”, che rappresentano soltanto alcuni tra i molteplici argomenti che dovremmo tenere uniti tra di loro (#ConnectTheDots), affrontandoli con molta cura, in modo da vivere in modo armonioso con il Pianeta e le sue forme di vita.
La seconda manifestazione, pianificata per il 1 novembre, è invece stata chiamata “Human Challenge”. Essendo ancora in fase di definizione i dettagli, vi invitiamo a scoprirla prossimamente attraverso i nostri canali social (Facebook, Instagram, Twitter).