“Siamo tutti talebani? Nel senso che da tempo l’Occidente è amico dei peggiori talebani del mondo? Pare di sì. Gli Usa, la Nato, l’Italia vendono armi e lisciano il pelo a monarchie assolute e oscurantiste come l’Arabia Saudita. Mohammed bin Salman tortura e fa a pezzi un giornalista, Renzi si fa pagare da lui e lo definisce ‘un principe del rinascimento’. In fondo siamo tutti talebani, basta che paghino”.
Oggi potrei limitarmi a cedere questo spazio al mirabile articolo sul manifesto di Alberto Negri (cronista di guerra, firma autorevole di politica internazionale), il cui incipit spero abbiate appena letto. Un manifesto contro gli “ipocriti senza vergogna” dell’Occidente che mentre l’Afghanistan ripiomba nella caverna buia dell’islamismo più feroce si stracciano le vesti. Come, tuttavia, non avevano fatto con altri oscurantismi venuti a disturbare la nostra (cattiva) coscienza. Però, non in ciabatte e kalashnikov ma a bordo di panfili sfarzosi, oppure foraggiando i più prestigiosi club del calcio con acquisti mirabolanti.
Sacrosanto tremare per la sorte di quel popolo, e per il destino delle donne afghane esposte a nuove violenze, destinate, probabilmente, a soffocare nei burqa e nell’oblio. Sacrosanto alzare la voce contro lo scempio di libertà e civiltà, voce che risuonerebbe più alta e credibile se la stessa indignazione fosse stata spesa sempre e comunque. Per esempio, contro quelle monarchie assolute del Golfo “a cui non andiamo mai a chiedere conto dei diritti umani, di quelli delle donne e delle minoranze e lasciamo che mettano in galera giornalisti e oppositori senza fare una piega perché ci pagano profumatamente”. Regimi che “non lasciano uscire di casa le donne, le quali non possono viaggiare senza il consenso del marito – sempre ovviamente velate dalla testa ai piedi – ma siccome sono i migliori clienti di armi americane e sostengono il complesso militare industriale Usa possono fare quello che vogliono”.
Ce n’è anche per il premier Mario Draghi che ha citato in tv l’Arabia Saudita, membro del G-20, per un possibile ruolo di convincimento nei confronti dei talebani. E, in effetti, chiedere a dei “truculenti oscurantisti di diventare i paladini dei diritti delle donne e della libertà d’opinione” sembra proprio “una parodia”. Questi alcuni passaggi dell’articolo di Alberto Negri sul manifesto. Che ringrazio.