VACCINI, L’OBBLIGO È UN SILURO PER SALVINI. Un “sì” e non molto altro, ma quanto basta per far piovere un fulmine sulla campagna vaccinale. Rispondendo a un cronista, ieri il premier ha detto di prevedere di rendere il vaccino anti Covid obbligatorio per tutti. Tema tutt’altro che scontato e condiviso, che come abbiamo raccontato oggi ha colto di sorpresa le forze politiche, spaccando la maggioranza a metà. Fino a ieri, infatti, sulla questione non è stato fatto nessun reale dibattito, e anzi le misure di contrasto come il green pass, ma la stessa campagna vaccinale, sembravano andare nella direzione opposta all’introduzione dell’obbligo. E allora: perché tranciare così una questione tanto delicato, a fronte di uno zoccolo duro di 3,5 milioni di over 50 che ancora non hanno fatto neanche una dose? Sul tema è intervenuto anche Giuseppe Conte: “Credo che il green pass sia lo strumento migliore per tutelare salute ed economia. Sull’obbligatorietà del vaccino dico: aspettiamo”. Mentre Matteo Salvini, il principale obiettivo del siluro di Draghi, ha ribadito la posizione della Lega: “In caso di divergenze su singoli provvedimenti, la Lega confermerà in Parlamento le sue posizioni di sempre, evidentemente diverse da quelle della sinistra su temi come aumento delle tasse, immigrazione, taglio delle pensioni e obbligo vaccinale”. Sul Fatto di domani vedremo cosa ne pensano i partiti della mossa di SuperMario e se erano stati informati prima. E anche chi ha deciso sul vaccino obbligatorio. Ma faremo anche una rassegna su cosa sta accadendo nei principali Paesi europei e del mondo, cercando di capire perché finora la via dell’obbligo non è stata perseguita praticamente da nessuno. Parleremo inoltre dell’argomento con il microbiologo Andrea Crisanti, che oggi ha dichiarato: “Questo annuncio è politico. I vaccini funzionano e hanno un rapporto costi-benefici indiscutibile, ma non vorrei che con i dati che arrivano da Israele questa scelta dell’obbligo si riveli un boomerang per i no vax che potranno dire che i vaccini non funzionano e quindi rifiutare l’obbligo”.
COVID, QUALCHE REGIONE È PIÙ BIANCA DELLE ALTRE. Sul fronte della progressione epidemica, i dati settimanali dell’Istituto superiore di sanità, che come al solito vengono pubblicati di venerdì, dicono che l’indice Rt è sceso sotto la soglia critica di 1 (il che significa che l’epidemia è in fase di regressione) e cala anche l’incidenza, ma crescono le ospedalizzazioni. Praticamente tutta Italia (17 Regioni, contro le 10 della scorsa settimana) è passata nella fascia di rischio moderato. La Sicilia resterà però ancora per una settimana l’unica area del paese in zona gialla. Come sappiamo, due dei tre parametri utilizzati dal ministero della Salute per valutare il rischio epidemico delle Regioni sono basati sulla capacità di risposta ospedaliera. Sul giornale di domani vedremo, appunto, che alcune Regioni hanno studiato sistemi per “far tornare i conti” e rimanere in zona bianca. Qui i dati dei contagi di oggi.
SALVINI A ROMA CON DURIGON. Tetragono ai colpi di sventura, Claudio Durigon ha presidiato oggi l’evento di apertura della candidatura di Enrico Michetti alle comunali di Roma, nella . La Lega è spaccata sempre più a metà tra un fronte nordista più legato alle origini, che ruota attorno a Giorgetti e Zaia, e il fronte nazional-populista salviniano. Frattura che si può leggere anche come la distinzione tra la Lega partito “romano” e la Lega partito degli amministratori, che è emerso in maniera piuttosto plastica anche sulla questione dei vaccini. Sul Fatto di domani vi racconteremo questi dissidi. Nel frattempo, anche Giuseppe Conte oggi era a Roma con Virginia Raggi, per cominciare la campagna elettorale nel quartiere popolare di San Basilio.
RENZI E LA CROCIATA CONTRO IL REDDITO. Dopo aver presentato il suo quesito referendario per l’abolizione del reddito di cittadinanza al Tg4, ieri dalla scuola di formazione di Ponte di Legno, Matteo Renzi è tornato a pontificare (per l’appunto) sulle nefandezze del Rdc. Ha bollato la misura come “clientelare” (ma allora lo era anche il suo Rei, ben meno efficace?) e inanellato una serie di affermazioni – come leggerete – fasulle. Sul giornale di domani vedremo quale strategia sta adottando Renzi per far sopravvivere il suo partito gruppuscolare.
LA FESTA DEL FATTO. Comincia oggi a Roma, fino a domenica, la festa del Fatto Quotidiano. Qui tutto il programma. Tutti gli incontri sono gratuiti ma con accesso limitato, ma sono anche trasmessi anche in live streaming e sul nostro sito e su tvloft.it. La tre giorni è stata inaugurata con un dibattito sull’informazione al tempo del “governo dei migliori”, con Enrico Mentana, Antonio Padellaro e Gianni Barbacetto.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Buffet cinese. Il fallito tentativo di acquisto di una società italiana che fabbrica droni militari, su cui sono state avviate le indagini, non è l’unico tentativo di Pechino di accaparrarsi grandi asset nel nostro Paese.
Macron alla campagna. Dopo la visita del presidente della Repubblica francese a Marsiglia è partito oggi il summit per il clima.
Nuovo, vecchio Afghanistan. A giorni i talebani sveleranno i nomi dei componenti del governo del neonato Emirato islamico. Intanto nel mondo è allarme terrorismo Isis.
“Dune” è tornato (e piace ai giovani). A Venezia tutti aspettano il grande remake di Denis Villeneuve, con protagonista Timothée Chalamet e Zendaya.
Inedito Mark Twain. Escono in italiano le riflessioni del grande scrittore americano su lingua e costume.