LITIGANO TUTTI, MA IL GOVERNO NON SI TOCCA. Lo aveva annunciato stamattina Matteo Salvini dal Salone del Mobile, il green pass non si tocca (se non per la scuola): “Ho parlato con il presidente Draghi, non risulta nessuna estensione a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale e quindi questo mi conforta”. Per poi pungolare lo stesso premier e deviare l’attenzione nuovamente sulla ministra dell’Interno: “Aspetto un incontro – l’ho ribadito a Draghi – il prima possibile, a tre: Salvini, Draghi, Lamorgese. Perché noi stiamo parlando di italiani che si sacrificano e che spendono soldi e tempo e, intanto, continuano a sbarcare migliaia di persone senza controlli e senza regole”. E nel frattempo i suoi in Aula votavano ancora con Fdi sull’esenzione del certificato fino a 18 anni. Inutili le nuove proteste dei suoi alleati: “Nel giro di poche settimane la Lega ha adottato tre posizioni differenti – ha spiegato il leader dei 5S, Giuseppe Conte: approvazione in Consiglio dei ministri, astensione e voto contrario in commissione e aula”. Salvini ha certo dalla sua la Costituzione, che non impedisce alla Lega di votare in parlamento contro le decisioni del governo, eppure è evidente che la maggioranza ha un problema politico. Tutti contro tutti, con il Pd sta pensando di chiedere una verifica. Come una maionese impazzita che però ha la garanzia di finire comunque in tavola: il governo, cioè, in qualche modo andrà avanti. Sul Fatto di domani, oltre a tornare su tutte le volte in cui il Carroccio si è astenuto o ha votato contro (sette nei pochi mesi dell’esecutivo dei Migliori), vi daremo conto della giornata e sentiremo il parere di Marco Revelli a proposito della tenuta dell’esecutivo.
FRENATA SUL GREEN PASS: RINVIATA LA CABINA DI REGIA. Il voto finale alla Camera sul decreto di fine luglio sul certificato è previsto domani, ma sembra che per il momento la linea di Salvini stia riuscendo a frenare ulteriori strette. Domani in Cdm dovrebbe arrivare soltanto la norma per renderlo obbligatorio per le ditte di pulizia e il personale delle mense nelle scuole. È saltata la riunione della cabina di regia per discutere l’estensione ai lavoratori del settore pubblico e privato. Fonti del Carroccio fanno sapere che anche sul decreto legge in discussione la trattativa è ancora in corso e il partito ha chiesto di introdurre alcuni suoi ordini del giorno nel testo finale, che verrebbe così modificato. Vedremo sul Fatto di domani quali sono i possibili sviluppi della situazione. Intanto, l’Agenzia italiana del farmaco ha dato via libera alla terza dose di vaccino per le categorie fragili (immunodepressi, anziani in Rsa) e operatori sanitari: si partirà a fine settembre. Per l’eventuale estensione al resto della popolazione, l’Aifa attenderà invece le conclusioni dell’Agenzia europea del farmaco, che ha iniziato a valutare il dossier la scorsa settimana. La campagna vaccinale ha riguardato nelle ultime settimane essenzialmente i giovanissimi, e anche le dosi agli over 40, ripartite dopo l’estate, hanno ripreso parzialmente a scendere. Il cosiddetto “effetto convincimento”, che da noi non ha mai toccato i livelli della Francia, è già svanito? Ne scriviamo domani, con uno sguardo anche all’estero. Qui i dati sui contagi di oggi: nelle ultime 24 ore i casi sono poco meno di 6000 e i morti 69, il tasso di positività è all’1,24%.
“È VECCHIO, MA SCORRAZZA IN KART”: I PM NON SI BEVONO L’ULTIMO RINVIO DI BERLUSCONI. Forse stavolta non andrà come previsto. Di fronte all’ennesima richiesta di legittimo impedimento per il processo Ruby ter, avanzata dall’ex premier dopo una serie ricoveri lampo al San Raffaele, il collegio della settima sezione penale di Milano ha disposto una perizia medico legale per accertare le reali condizioni di salute del leader di Forza Italia. “Lo abbiamo visto scorrazzare in kart nella sua Sardegna, parlare con i leader politici. Se non fosse supportato da una serie di medici infinita e di avvocati sarebbe qui a farsi il processo”, ha detto in aula la pm aggiunta Tiziana Siciliano. E poi ha affermato che “il quadro” non è tale da costringere 50 persone a un altro rinvio dell’udienza. In realtà, negli ultimi tre mesi di sospensione delle udienze (stabiliti proprio per permettere a Silvio di “organizzare” al meglio i suoi impegni medici), abbiamo visto Berlusconi fare molto più di un incontro con altri leader. E abbiamo le prove (pubbliche, del resto): le vedrete su giornale di domani. Potrebbe risentirne la già improbabile candidatura del Caimano al Quirinale (altra puntata del nostro romanzo).
AMMINISTRATIVE, FOCUS SUI CANDIDATI A TORINO. Nella città della sindaca Chiara Appendino, i sondaggi danno in vantaggio il candidato del centrodestra Paolo Damilano, con una forbice tra il 42 e il 46%, mentre il secondo sfidante, Stefano Lo Russo del centrosinistra si fermerebbe al 43%. La candidatura 5 stelle di Valentina Sganga si attesta intorno al 10%, un risultato che non riprodurrebbe il boom delle elezioni precedenti ma sarebbe comunque determinante per un eventuale ballottaggio. E c’è ancora un 20,6% di indecisi. Sul Fatto di domani ci occuperemo della situazione politica del capoluogo piemontese, con una intervista a specchio ai due candidati Lo Russo e Sganga.
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Aiuti a milioni, per l’inferno di Lesbo. Che fine hanno fatto i migranti del campo profughi a Lesbo, il più grande d’Europa? Il governo greco ha ricevuto molti fondi, ma i rifugiati stanno peggio di prima.
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