Il Fatto di domani. Caso Amara, la nostra esclusiva. Green pass, obblighi e sanzioni per tutti i lavoratori (anche per colf e autonomi)

Di Il Fatto Quotidiano
16 Settembre 2021

GREEN PASS, OBBLIGHI E SANZIONI DA METÀ OTTOBRE. Il Consiglio dei ministri sul decreto green pass ha dato via libera all’unanimità (quindi anche con i voti della Lega) all’estensione dell’obbligo di green pass per i lavoratori del pubblico e del privato. Entrerà in vigore dal 15 ottobre fino al 31 dicembre (quando cesserà lo stato di emergenza) e riguarderà quindi i settori della pubblica amministrazione, i dipendenti di aziende private, incluse le partite iva e i lavoratori esterni, le colf e anche chi opera nelle associazioni di volontariato. Il modello, ha detto il governo, sarà quello della scuola. Chi si recherà sul posto di lavoro senza certificato andrà incontro alla sospensione e il blocco dello stipendio dopo 5 giorni di accesso, ma è stato confermato che non potrà essere licenziato. L’elusione dei controlli (o la falsificazione del certificato) sarà punito con una multa da 600 a 1500 euro. Il governo inoltre chiede di estendere l’obbligo di green pass anche a Quirinale, Consulta e Parlamento, anche se non si può applicare automaticamente agli organi costituzionali. A fronte di tutto questo, si discute dei tamponi: esclusa la gratuità, si sta pensando a introdurre prezzi calmierati (15 euro, 8 per i giovani) fino a fine anno. Farebbero comunque 30 euro ogni due giorni, durando l’efficacia del tampone 48 ore. Una prospettiva che non piace ai sindacati. Sul Fatto di domani vi daremo conto di tutte le novità sulle misure che entreranno in vigore e dei punti critici della norma. E registrermo anche il parere del costituzionalista Michele Ainis.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, SI TORNA IN UFFICIO. Come voleva il ministro Brunetta (che lo aveva definito “un lavoro a domicilio all’italiana”), si dà l’addio allo smart working per i dipendenti pubblici. Saranno previste quote di lavoratori che, a rotazione, potranno continuare a lavorare da casa. Questo è stato un tema su cui si è scatenata una “simpatica discussione” in cabina di regia tra lo stesso Brunetta e il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che ha sostenuto la possibilità di escludere dall’obbligo di certificazione verde chi non si reca in ufficio. Misura che invece, secondo il titolare della PA, “favorirebbe i no green pass” giustificando la loro permanenza a casa. Sul giornale di domani, oltre a vedere com’è finita, capiremo come sono andati questi 18 mesi nelle aziende che hanno consentito ai dipendenti di lavorare da casa.

COVID, ALTRA BATTUTA D’ARRESTO DEL VACCINO. Partiamo con una buona notizia. I dati diffusi oggi dalla Fondazione Gimbe confermano l’efficacia dei vaccini nel ridurre decessi (96,3%), ricoveri nei reparti ordinari (93,4%) e in terapia intensiva (95,7%). Un calo che si registra per la seconda settimana. E qui ci fermiamo col buonumore, perché sul fronte della campagna vaccinale, invece, viene registrata la frenata delle prime somministrazioni (-200mila rispetto alla settimana precedente) e rimangono tre milioni di over 50 senza alcuna dose. L’organismo guidato da Cartabellotta punta poi il dito contro coloro che, senza averne titolo, inducono le persone a rifiutare vaccini efficaci e sicuri e a fidarsi di protocolli terapeutici non autorizzati o di farmaci dannosi e controindicati. Sul giornale di domani ci occuperemo ancora dell’andamento della pandemia e andremo in Israele, che somministra la terza dose senza sapere se questa rappresenterà davvero una via d’uscita. Qui i numeri odierni dei contagi: 5100 nuovi casi e 67 vittime.

IL CENTRODESTRA SI INFRANGE SULLE AMMINISTRATIVE. Queste elezioni amministrative avranno un altro effetto duraturo, oltre a quello di eleggere i prossimi sindaci delle principali città italiane: aver sancito una crisi nel centrodestra. Per capirlo basta guardare alle agende elettorali dei due principali leader di area, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nonostante corrano sempre uniti nelle città, le loro campagne procedono su binari paralleli, a parte sporadiche occasioni (la foto di Cernobbio in basso). Soprattutto, i due non si incontreranno in nessun evento di chisura di campagna elettorale. Sul Fatto di domani torneremo su questa frattura esplorandone le conseguenze a lungo termine. Ma a parte questo, a volte la campagna vola anche molto basso, forse quasi rasoterra. In questo caso rientra l’ultima dichiarazione di Carlo Calenda, candidato a Roma, che oggi ha annunciato di volere Guido Bertolaso come vicesindaco. Torneremo sul giornale di domani su questa e altre “curiosità” delle candidature a Roma e Milano.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ruby ter, niente perizia psichiatrica. Berlusconi la considera “lesiva della sua storia e onorabilità”.

Whirlpool licenzia. La multinazionale ha scelto di andare avanti con il piano. I lavoratori hanno manifestato a Roma per chiedere l’intervento del governo.

La chiamavano FBI. A differenza di quello che vediamo nei film, la storia del servizio di sicurezza federale Usa è costellata di errori. Domani ve li racconteremo.

Lo streaming nel pallone. La nostra analisi dei dati di ascolto digitale delle partite di campionato e Champions, nell’era di DAZN.


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