Il Fatto di domani. Loggia Ungheria, gli altri nomi citati da Amara. Parla Chiara Appendino: “A Torino non ha senso votare Pd al ballottaggio”

Di Il Fatto Quotidiano
17 Settembre 2021

VERBALI DI AMARA, GLI ALTRI NOMI DELLA PRESUNTA LOGGIA. Dopo la pubblicazione, sul Fatto di oggi, dei primi verbali degli interrogatori di Piero Amara (che potete leggere nell’articolo in basso), abbiamo naturalmente assistito a una pioggia di reazioni. “Quanto prima ha annunciato il procuratore aggiunto Angelatonio Racanelli procederò a presentare denuncia per calunnia nei confronti dell’avvocato Amara. Mi pongo solo una domanda: chi c’è dietro l’avvocato Amara?”. “Non ho mai avuto contatti di alcun tipo con l’avvocato Amara” ha affermato l’ingegnere Carlo De Benedetti. “È successo che qualche amico mi abbia chiesto se sono stato in Ungheria e io ho risposto che sono stato a Budapest”: così l’ex consigliere laico del Csm Antonio Leone. “I fatti riportati sono storicamente inesistenti”, ha spiegato ancora l’ex consigliere togato del Csm e ora presidente di sezione al Tribunale civile di Roma, Lorenzo Pontecorvo. “Ho giurato fedeltà solamente una volta, e l’ho fatto verso la Repubblica e la sua Costituzione”, ha dichiarato il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. E poi ancora Legnini, Patroni Griffi, Toschi: sul Fatto di domani vi daremo conto delle reazioni di coloro che sono citati in quelle carte e continueremo a pubblicare nuovi interrogatori.

“IL MEF CHIARISCA SULLA GARA PER IL CLOUD”. Il 5 Stelle Riccardo Fraccaro (peraltro eletto ieri nel comitato di garanzia del Movimento) ha rilanciato oggi su Twitter l’inchiesta del Fatto firmata da Carlo Di Foggia sulla gara pubblica per la creazione di una piattaforma cloud nazionale per la Pubblica amministrazione, chiedendo un chiarimento da parte del ministero dell’Economia, che d’accordo con quello di Vittorio Colao avrebbe favorito la cordata di Cassa depositi e prestiti e Tim. “Le gravissime accuse del Fatto Quotidiano – ha scritto Fraccaro – sulle presunte pressioni in merito all’assegnazione delle risorse per il cloud nazionale, che dovrà raccogliere i dati della PA, richiedono un immediato chiarimento da parte del Mef” L’approfondimento sul Fatto di domani.

AMMINISTRATIVE, APPENDINO: “A TORINO NON HA SENSO VOTARE PD AL SECONDO TURNO”. Mancano due settimane alle elezioni di ottobre e sui giornali e in tv si moltiplicano i sondaggi sul voto nelle principali città. Tutti diversi l’uno dall’altro. Riguardo a Roma, per esempio: i tre istituti che hanno pubblicato rilevazioni danno più o meno Enrico Michetti, centrodestra, avanti al primo turno, ma sul peso elettorale della sindaca uscente Virginia Raggi assegnano percentuali del tutto variabili: Ipsos non le assegna più del 15,5%, Swg intorno al 19% e Index addirittura una forbice tra il 21 e il 25%. Nella Capitale, ma come anche a Milano, dove molti ipotizzano un bis di Beppe Sala già al primo turno, o a Napoli, in pochi mettono in evidenza il ruolo degli indecisi, che invece è molto alto e determinante per i risultati. Sul Fatto di domani analizzeremo i motivi di queste differenze. Inoltre, continueremo a occuparci di amministrative con un’intervista esclusiva alla sindaca uscente di Torino, Chiara Appendino, che esprime parole forti sul rapporto tra 5 Stelle e Pd nella sua città.

EFFETTO GREEN PASS: ALLA MACCHINA DI FIGLIUOLO SERVE UNA SPINTA. A 24 ore dall’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto sull’estensione del green pass sui luoghi di lavoro, Palazzo Chigi oggi ha specificato che per i dipendenti sia del pubblico che del privato “non è prevista la retribuzione dal primo giorno in cui si presentano al lavoro senza la certificazione verde”. Inoltre, nelle aziende con meno di 15 dipendenti in questi casi è prevista anche una norma per la sostituzione immediata. Ma oltre le regole è opportuno farsi due domande. La prima: come e chi potrà controllare? La nuova norma prevede sanzioni, ma scarica sui datori di lavoro l’onere delle verifiche. Come si applica nel caso degli autonomi, colf e badanti? Risponderemo sul giornale di domani. La seconda domanda riguarda l’effetto desiderato. Sappiamo che la misura è pensata come un obbligo vaccinale surrogato, che dovrebbe aggredire soprattutto la fetta di 3,5 milioni circa di over 50 ancora senza vaccino. Però, i dati delle dosi, come vedremo sul Fatto di domani, sono al palo da un po’ di tempo. Nel frattempo, sul fronte della diffusione del virus le cose vanno un po’ meglio: il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità conferma che scendono l’incidenza e i ricoveri e l’Italia è uno dei Paesi in Europa con la circolazione più contenuta. Qui i dati dei contagi delle ultime 24 ore. L’Oms, però, ha lanciato un nuovo allarme sulla drammatica carenza di dosi in Africa: “Rischia di provocare nuove varianti”.

TRATTATIVA STATO-MAFIA, L’APPELLO E I “PADRINI FONDATORI”. Mancano ormai pochi giorni e l’Italia conoscerà la sentenza di secondo grado per il processo sulla Trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra. I giudici si riuniranno in camera di consiglio lunedì, e la sentenza dovrebbe essere emessa martedì o mercoledì. Gli imputati principali sono gli ex carabinieri del Ros Mario Mori e Antonio Subranni (condannati a 12 anni in primo grado) e Giuseppe De Donno (8 anni). I politici sono stati assolti tutti tranne Marcello Dell’Utri (quello cui l’altro giorno gli amici hanno fatto gli auguri con una paginata a pagamento sul Corriere della Sera), che in primo grado si è beccato 12 anni. I boss Totò Riina e Bernardo Provenzano sono morti, è rimasto Leoluca Bagarella. È uscito di scena, assolto in primo grado, il pentito Giovanni Brusca. La Corte d’Appello ha dichiarato prescritto il reato di Massimo Ciancimino. Sia Brusca che Ciancimino sono stati i testimoni chiave che hanno permesso di avviare il processo. Sul Fatto di domani il nostro Marco Lillo ripercorrerà le tappe di questo lungo processo, ricostruendo le figure di ciascun imputato, ma soprattutto ricordandoci quali sono stati i “padrini fondatori” della Seconda Repubblica.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Meraviglie sarde. Una nuova puntata della nostra inchiesta sul presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

Alitalia, marchio in vendita. È partita la gara per aggiudicarsi il marchio della compagnia di bandiera italiana. Intanto Ita si prepara a partire: domani la nostra analisi sui suoi primi passi.

Russia (unita) al voto. Si aprono oggi nel Paese, fino a domenica, “le elezioni meno competitive della storia”, tanto, come abbiamo scritto nella nostra newsletter Internazionale, gli oppositori sono già fuori gioco.

Parole inqualificabili. Selvaggia Lucarelli scrive delle parole inaudite di Barbara Palombelli sui femminicidi, che di fatto giustificano la violenza.

Allen Ginsberg. Anticipiamo una raccolta di interviste del grande poeta, da poco nelle librerie italiane.

Che c’è di bello. Da domani torna il nostro inserto culturale del sabato, con approfondimenti sulle sette arti.


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