LA RIFORMA DELL’ERGASTOLO OSTATIVO E IL PERICOLO DI LIBERARE I MAFIOSI. Da mercoledì in Commissione giustizia della Camera si comincerà a discutere della modifica della norma che impedisce a mafiosi e terroristi di accedere alla libertà condizionata (a meno che non collaborino con la giustizia), dopo che la Consulta l’ha dichiarata incostituzionale ad aprile. C’è tempo fino a metà 2022 per cambiarla, e in parlamento sono già state depositate tre proposte di legge (firmate da Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Fratelli d’Italia). Sul Fatto di domani faremo il punto sulla questione, registrando il parere dei magistrati. Con un intervista all’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
ENDORSEMENT “MARZIANO” PER RAGGI. A movimentare ancora un po’ la già accesa campagna elettorale per le comunali di Roma è arrivato ieri sera il post Facebook dell’ex sindaco Pd Ignazio Marino, defenestrato nel 2015 da esponenti del suo stesso partito che lo cacciarono con un atto sottoscritto davanti a un notaio. Nella sostanza, Marino riconosce a Raggi il merito di aver chiesto scusa per i suoi errori (nell’accusarlo), mentre dal lato del Pd nessuno ha fatto ammenda, anzi alcuni protagonisti di quell’accoltellamento politico si ritrovano candidati nelle liste di Roberto Gualtieri. Per approfondire la sua posizione, sul Fatto di domani intervistiamo Ignazio Marino.
L’ASSE GIALLOROSA SUL SALARIO MINIMO. Ieri, mentre nei palazzi risuonava ancora l’eco del tributo di Confindustria a Mario Draghi, a Bologna si creava un asse tra Pd, M5s e Cgil sul salario minimo. L’obiettivo, come abbiamo raccontato, è proporre una declinazione sociale alla formula del “patto per l’Italia” lanciata da Draghi: “non si lavori solo con Confindustria”, ha detto chiaramente Conte. Oggi, sempre alla festa della Cgil di Bologna, anche il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha espresso il suo parere favorevole: “sono contento che si sia riaperto il dibattito sul salario minimo anche per dare speranza a 4 milioni di lavoratori che sono sulla soglia di 6 euro lordi all’ora. Dovunque è stato introdotto, persino in Cina, ha prodotto incremento di benessere dei lavoratori, con migliori indicatori di qualità della vita”. Se il tema è da sempre nel programma del M5s (rilanciato adesso da Giuseppe Conte), ed è stato abbracciato anche dal Pd, il dato di novità è l’adesione di Maurizio Landini. In passato, infatti, i sindacati hanno criticato l’idea di sancire un minimo salariale per legge, perché temono che indebolisca la loro forza in sede di contrattazione con le aziende. Sul Fatto di domani vedremo in cosa consiste la proposta di introduzione di un salario minimo legale e a quale platea di lavoratori si rivolge. Sentiremo anche la valutazione del presidente dell’istituto per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp) Sebastiano Fadda. Poi non mancheremo di tornare sul “momento draghiano” della politica di centro italiana, per come sta emergendo negli ultimi giorni, con il sociologo Marco Revelli.
SALVINI A ROMA, MELONI A MILANO: IL VALZER DEL CENTRODESTRA. Sempre a proposito di amministrative, oggi è l’ultimo weekend di campagna elettorale. Quando manca una settimana al voto, ormai è chiaro che il centrodestra non può sperare che dagli esiti delle urne arrivi una spinta all’alleanza. I candidati si sono mostrati deboli e la competizione tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni è alle stelle. In una sorta di scambio di ruoli, oggi Meloni era in piazza Duomo a Milano con il candidato Luca Bernardo, mentre Salvini supportava Enrico Michetti a Roma, a Tor Bella Monaca (c’era anche Durigon). I due provano a smorzare le frizioni riscontrate dagli osservatori politici nelle ultime settimane. Stamattina ad Arcore, comunque, Meloni ha annunciato che “stiamo lavorando per fare un’iniziativa comune, nella quale i cittadini sappiano che tutti insieme convintamente sosteniamo Luca Bernardo e gli altri candidati”. Solo che restano 7 giorni prima del voto. Sul Fatto di domani vi racconteremo, a modo nostro, le piazze di Milano e di Roma di oggi pomeriggio, quello che hanno detto i candidati e quello che non hanno detto.
VACCINI ANTI-COVID: CHE DEVONO FARE I GUARITI? A confermare, una volta di più, l’efficacia dei vaccini c’è l’analisi di questa settimana dell’Istituto superiore di sanità. Nelle fasce over 12, e in particolare in quella 12-19, col progredire della percentuale di vaccinati l’incidenza di nuovi contagi è calata. Inoltre, l’Iss riporta che nell’ultimo mese nella fascia over 80 il tasso di ricovero fra i non vaccinati è stato 9 volte più alto rispetto a vaccinati, 11 volte più alto nelle terapie intensive e 14 maggiore nei casi di decesso. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che negli ultimi giorni c’è stato un aumento significativo delle prime dosi. Qui i dati dei contagi di oggi: il tasso di positività è sceso all’1%. Intanto, nel pomeriggio il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla terza dose per gli over 80 e gli ospiti delle Rsa. Sul Fatto di domani, oltre alla cronaca della giornata, ci occuperemo anche della questione dei vaccini ai guariti.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Consultazioni digitali. Dopo l’introduzione della possibilità di firmare telematicamente un referendum, con lo Spid, è partito un dibattito sull’aumento del numero legale minimo di adesioni.
“Lady Huawei” è tornata in Cina. Al suo rilascio è seguito quello dei due manager canadesi arrestati in Cina. Cosa c’è dietro questo scambio?
Elezioni in Germania. Nella locomotiva d’Europa si vota domani per eleggere il nuovo parlamento, sancendo anche la fine dell’era Merkel, durata 16 anni. Proprio la sua formazione politica rischia di subire pesanti contraccolpi.
Un pezzo di Lundini. Il comico Valerio Lundini è il protagonista della nostra intervista della domenica.
Chi ama Dante non l’ha letto. Patrizia Valduga riflette sull’exploit di “riscoperte” del Poeta, spesso ben poco documentate.
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it