In Italia – L’autunno tenta di farsi strada, il flusso perturbato atlantico si è abbassato di latitudine portando talora fenomeni violenti, ma nei giorni scorsi le temperature erano ancora estive a chiusura di un settembre tra i dieci più caldi in due secoli al Settentrione (anomalia circa +2 °C). Domenica 26 una perturbazione ha attraversato il Centro-Nord innescando intensi temporali tra Levante ligure e alta Toscana, raffiche di vento oltre 100 km/h (non trombe d’aria o tornado) hanno abbattuto alberi sulle auto in sosta a Massa, e una grandinata con chicchi fino a 8 cm di diametro ha distrutto tetti e vetture e ferito una decina di persone nel Mugello. Nelle stesse ore lo scirocco surriscaldava la Sardegna con 36 °C presso Oristano, notevoli anche i 35 °C di lunedì nel Catanese e i 31 °C di martedì a Firenze. Nella notte di mercoledì 29 ecco forti scrosci sull’alta Lombardia già battuta dai nubifragi estivi, con il paese di Blevio (Como) invaso da una colata detritica del torrente Pertus – (co)stretto tra gli edifici – come avvenuto anche lo scorso 25 luglio, e un’imponente grandinata a Gornate Olona (Varese). Inoltre, all’alba di giovedì 30 settembre allagamenti a Imola e Forlì sotto temporali fino a 65 mm di pioggia. I giovani sono tornati nelle piazze di tutto il pianeta con le proteste dei Fridays for Future per chiedere azioni più incisive per la protezione del clima, e sono stati protagonisti a Milano dell’evento “Youth4climate”, portando le loro idee di sostenibilità ai leader mondiali nell’ambito della pre-Cop26 in vista della grande conferenza per il clima di inizio novembre a Glasgow. Per cambiare strada la consapevolezza è fondamentale, e a coltivarla dal 1998 contribuisce il festival Cinemambiente di Torino, in corso fino al 6 ottobre con proiezioni dal vivo ma anche on line su www.cinemambiente.it.
Nel mondo – L’intenso uragano tropicale “Sam” (categoria 4) per fortuna è rimasto al largo nell’Atlantico sfiorando solo le Bermuda, e lo stesso farà la tempesta “Victor”, la ventesima di una stagione molto attiva: a questa data nella serie dal 1851 e in questo oceano se ne erano conteggiate di più (ben 24, mentre la media è 11) solo nel recentissimo 2020, anno da record. Il ciclone “Gulab” ha investito l’India con un grave bilancio di duecento vittime, e ora si è rigenerato nel Mar Arabico con il nome di “Shaheen” minacciando le coste di Pakistan, Iran e Oman. Neve e freddo precoce in Alaska, ad Anchorage la media delle temperature notturne della terza decade di settembre (-0,4 °C) non era così bassa da un trentennio, e prime brinate anche nelle pianure dell’Europa centrale, ma nell’insieme del mondo il bilancio termico continua a pendere verso il troppo caldo. Eccezionale calura tardiva tra il Midwest e il Canada centrale, 38 °C nel North Dakota e 34 °C nell’Alberta, inoltre 44 °C in Marocco, mai raggiunti così avanti nella stagione autunnale, e in Giappone 33,5 °C a Kagoshima, record per settembre in oltre un secolo. I risultati dell’attuale inerzia nelle politiche climatiche graveranno come una spada di Damocle sulle generazioni future: lo studio “Intergenerational inequities in exposure to climate extremes”, coordinato dalla Libera Università di Bruxelles e pubblicato su Science, dice che i bambini nati nel 2021 sperimenteranno il doppio degli incendi, circa il triplo di siccità e alluvioni, e sette volte le ondate di calura rispetto a un adulto di oggi. Secondo un nuovo rapporto dell’International Energy Agency (Net Zero by 2050) la strada verso la neutralità climatica è stretta ma ancora percorribile, ed è fatta di fonti rinnovabili, di efficienza ed equità energetica. Ma se non ci diamo da fare si tratterà del solito “bla-bla” che Greta Thunberg l’altro giorno a Milano ha rinfacciato ai grandi della Terra.