C’è già un primo via libera del Comitato tecnico scientifico, è in corso il confronto con il Garante della privacy. Poi bisognerà vedere se i nuovi limiti di capienza fissati dal governo, che per ora si fermano al 50 per cento per le discoteche al chiuso, non renderanno superflua l’iniziativa, come molti in realtà si augurano. L’idea è di Fedez, ma sul palco saliranno anche altri artisti. Sponsor, il ministero della Salute, innanzitutto il sottosegretario Pierpaolo Sileri, che ha preso in mano la proposta e l’ha trasmessa al Cts e al direttore della Prevenzione, Gianni Rezza, grande appassionato di musica. Sono tutti d’accordo, dal ministro Roberto Speranza in giù. Si tratta anche di togliere alla Lega la bandiera delle riaperture, facendolo però dopo un’attenta valutazione dei rischi e con tutti i crismi della scientificità.
Sarà un concerto a fine ottobre in una prestigiosa location al chiuso, probabilmente un noto locale di Milano. Duemila o forse tremila partecipanti ammessi, cioè il 100 per cento della capienza. Green pass obbligatorio naturalmente, mascherina chirurgica almeno quando non si balla – come dice il decreto in via di emanazione che assimila le danze all’attività sportiva con questo “leva e metti” un po’ singolare – ma niente distanziamento. E tamponi molecolari per tutti: prima di entrare e cinque giorni dopo la serata. Sarà selezionata una platea di circa 4.000 persone: circa metà, individuati casualmente, non parteciperanno all’evento, ma faranno anche loro i tamponi e nel frattempo condurranno la loro vita di tutti i giorni. Saranno insomma il “gruppo di controllo” di uno studio randomizzato sugli effetti di un simile evento di massa in termini di contagi. Otterranno anche l’accesso a un successivo concerto a fine ricerca.
Oltre al ministero della Salute e al Cts è coinvolto anche l’istituto Spallanzani di Roma, mentre il San Raffaele di Milano – dove Sileri andrà a fare il chirurgo e il professore a fine mandato – si è offerto di somministrare e analizzare i tamponi. Il Cts ne ha discusso lo scorso 27 settembre, pur senza disporre di tutti i dettagli: il comitato, si legge a verbale, “ritiene certamente apprezzabile l’iniziativa e ne incoraggia la realizzazione”. Sarà un esperimento simile a quello condotto la scorsa primavera a Barcellona con risultati incoraggianti, ricordato anche nel verbale del Cts. Ce ne sono stati anche altri ad Amsterdam e a Liverpool. E altre proposte di questo genere circolano a livello locale: in Emilia-Romagna c’è un analogo progetto di Cosmo.
In attesa della pubblicazione del decreto approvato giovedì dal governo, che è andato un po’ al di là delle raccomandazioni del Cts su pressione del ministro Dario Franceschini e della Lega, da lunedì le nuove regole dovrebbero essere queste: 100 per cento di capienza anche al chiuso per cinema, teatri e sale da concerto con posti a sedere pre-assegnati e distanza interpersonale di un metro in zona bianca (tutta l’Italia, anche la Sicilia dovrebbe lasciare il giallo) e al 50 per cento in zona gialla; sempre in zona bianca al 75 per cento per gli stadi e 60% per i palazzetti al chiuso; discoteche e locali assimilati 50 per cento al chiuso e 75 per cento all’aperto.