Il Fatto di domani. Sventato l’assalto al Reddito di cittadinanza: Draghi con Pd e 5S (per ora). Venerdì di proteste, ma soprattutto di permessi

Di Il Fatto Quotidiano
15 Ottobre 2021

L’ESORDIO DEL GREEN PASS, TRA CHI BLOCCA E CHI SI DÀ MALATO. BOOM DI TAMPONI. Forse non è stato il venerdì nero annunciato dai proclami di alcuni sindacati ieri, ma sicuramente è stata una giornata di tante proteste. Al porto di Trieste, la zona più calda del Paese, i manifestanti erano in 7000, ma hanno lasciato entrare chi voleva lavorare. Il leader del sindacato autonomo dei portuali ha annunciato che continueranno a oltranza. A Genova ci sono state interruzioni temporanee della sopraelevata e di un accesso al porto. A Firenze la Cgil ha parlato di alcuni intoppi all’ingresso delle fabbriche, più che altro dovuti alle assenze. Nessun blocco netto della produzione, ma per valutare eventuali rallentamenti nella catena, che la filiera della logistica vede comunque come fumo negli occhi, bisognerà aspettare almeno qualche giorno. Probabilmente già lunedì. Intanto si possono registrare alcuni dati, però: l’azienda trasporti di Milano ha comunicato che i permessi per malattia sono aumentati del 15%, e su scala nazionale l’Inps ha certificato un +23% dei certificati rispetto a venerdì scorso, secondo i dati dell’Inps relativi al settore pubblico e privato. Federfarma riporta che in varie regioni le richieste di tamponi sono aumentate, e infatti i tamponi nelle ultime 24 ore sono da record: superano i 500 mila. L’altro dato di cui non si può non tenere conto è quello della campagna vaccinale: quasi 8 milioni di over 12 non ha ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, e la fascia più reticente è quella tra 40 e 49 anni. Qui i dati dei contagi di oggi.

A ROMA PIAZZA FIACCA PER I NO VAX (DIROTTATI AL CIRCO MASSIMO). Le proteste ci sono state anche fuori dai luoghi di lavoro, dove si sono mescolati sindacati di base, gli studenti (a Milano) e universitari (a Trento) e, ovviamente, gli immancabili no vax, che a Roma si sono radunati a Circo Massimo. Doveva essere Piazza Santi Apostoli, più centrale, ma la polizia ha voluto scongiurare ogni rischio di ripetere le derive di sabato scorso. Stavolta le presenze non sono state molte, e a parte qualche fischio ai sindacati gli animi erano più tranquilli. Era attesa la deputata ex M5S Sara Cunial, alfiera delle più variegate tesi complottiste e antivacciniste, che però parallelamente era impegnata a dare sostegno alla protesta di Davide Barillari alla Regione Lazio, che contro il green pass ha annunciato di essersi barricato dentro il suo ufficio, di notte, poche ore prima che entrasse in vigore l’obbligo. Alla fine la presenza è in video.

E INTANTO I CANDIDATI CI SPERANO ANCORA. Nel venerdì più intenso per l’ordine pubblico, le proteste contro l’obbligo di green pass al lavoro hanno coinciso con la chiusura di campagna elettorale nelle grandi città al ballottaggio. A Roma i due sfidanti si sono spartiti il centro storico: Enrico Michetti a Campo de’ Fiori e Roberto Gualtieri a Piazza del Popolo. Niente incursioni nelle periferie. Sabato c’è anche la manifestazione in solidarietà alla Cgil, cui prenderanno parte (senza parlare) molti esponenti del centrosinistra. Sempre Roma è stata teatro di un’altra crisi politica: Giorgia Meloni doveva fare un comizio al Ghetto, ma ha dovuto rinunciare per la contrarietà di una parte della comunità ebraica romana, maturata in conseguenza dell’inchiesta sulla presenza di neofascisti nel suo partito. La destra si sente a pezzi e il Pd sente il vento in poppa. Tutti sembrano dimenticare una cosa: come vedremo sul Fatto di domani, il voto di protesta non è sparito, ma è solo finito nell’astensione. Sulle sfide dell’alleanza giallorosa dopo il voto di domenica intervistiamo Goffredo Bettini.

IL REDDITO DI CITTADINANZA APRE LA FAGLIA NELLA MAGGIORANZA. Come previsto, il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza di decreto fiscale, che nel menù contiene il rinvio delle cartelle esattoriali, la conferma dell’ecobonus, norme più stringenti sulla sicurezza sul lavoro e più fondi per la Cassa integrazione Covid. Il punto più critico è stato, però, il rifinanziamento del reddito di cittadinanza. Il governo aveva previsto di stanziare 200 milioni per il 2021, ma in assemblea i ministri Giancarlo Giorgetti (Lega), Renato Brunetta (Forza Italia) ed Elena Bonetti (Italia Viva) hanno provato a bloccare la norma. M5S e Pd hanno fatto muro e alla fine Draghi si è schierato dalla loro parte approvando lo stanziamento. L’episodio, comunque, suona come un’anteprima della nuova stagione politica che ci troveremo di fronte. Sempre che passi la bufera del green pass. Nel frattempo, il 15 ottobre sarà ricordato anche come la data in cui ITA ha preso il volo. La nuova compagnia aerea nazionale, battezzata Ita Airways, ha presentato una livrea azzurra e oro con il tricolore di Alitalia, di cui Ita ha rilevato il marchio per 90 milioni. Restano anche gli esuberi di migliaia di lavoratori, che hanno protestato a Fiumicino.


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