I PARTITI ASPETTANO LA MANOVRA, BERLUSCONI GIOCA AL QUIRINALE. I partiti (formali e informali, vedi Carlo Bonomi di Confindustria) provano a mettere le loro bandierine sulla manovra di bilancio, ma anche loro sanno che di concreto c’è ancora poco. Il Consiglio dei ministri non dovrebbe tenersi prima della fine della settimana, e Draghi ha convocato i sindacati per domani, con ogni probabilità per affrontare il nodo della (contro)riforma delle pensioni. Tanto tutti si aspettano che SuperMario troverà il modo di “tirare dritto”. Giuseppe Conte (che oggi ha visto Letta) ha chiesto a Draghi di riattivare il cashback. Mentre Salvini si è fatto ricevere a Palazzo Chigi con Durigon al seguito. Nell’attesa, comunque, per i partiti tanto vale discettare della corsa al Quirinale. Oggi ha esternato sul tema persino Carlo Calenda, tornato all’europarlamento dopo le amministrative perse a Roma. Forse dopo aver respirato l’aria di Bruxelles, il leader di Azione ha “lanciato” la candidatura di Paolo Gentiloni. Enrico Letta, comunque, intervistato ieri da Fazio, ha detto che per lui se ne parla dopo Natale. Invece prende piede a destra, come vedremo sul Fatto di domani, l’ipotesi di Berlusconi al Colle. Nonostante a parole non ci creda nessuno, B. si sta muovendo. A noi però, come ha scritto il nostro Antonio Padellaro domenica, ci convince di più Liliana Segre.
RENZI SI SMENTISCE PURE SULL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE. E così, anche su questo alla fine il leader di Italia Viva ha fatto retromarcia. Quando gli serviva per attaccare gli avversari in Parlamento (lo disse a Di Maio, ad altri Cinque stelle, a Salvini) aveva buon gioco a dire “rinunciate all’immunità, io non ce l’ho”. Ora però, con l’inchiesta sulla fondazione Open che si è allargata e su cui i giudici decideranno presto se procedere o meno contro di lui, il senatore di Rignano ha mobilitato i suoi avvocati per intimare ai pm di non usare la sua corrispondenza, “senza previa autorizzazione della camera di appartenenza”. Ora il Senato dovrà pronunciarsi, sul giornale di domani vedremo perché questo escamotage ha troppe lacune.
MPS E UNICREDIT GIÙ IN BORSA. L’UE AL GOVERNO: “RISPETTATE I PATTI”. Dopo la rottura fra Tesoro e Unicredit, i titoli della storica banca di Siena (e anche di Unicredit) hanno avuto un’apertura turbolenta in Borsa, per poi recuperare in chiusura. A soffrire soprattutto i titoli obbligazionari: un brutto segnale. Intanto, a raffreddare le aspettative sulla proroga della scadenza degli impegni presi con l’Europa sono arrivate dichiarazioni piuttosto esplicite del portavoce della Commissione europea. Bruxelles ricorda che “l’Italia si è impegnata a vendere tutte le azioni della banca entro una certa scadenza” e fa sapere che si aspetta che i patti vengano rispettati. Il caso Mps sarà discusso domani dalla commissione bilaterale di inchiesta sul sistema bancario del Parlamento.
COVID, ALLARME DA EST. Con i casi in aumento in tutta Europa, per l’Italia questa sarà una settimana decisiva per valutare l’impatto del virus. In Europa dell’est i numeri sono già da nuova ondata: dilagano i positivi e i morti e si tornano le restrizioni, compreso il green pass. La Bulgaria, addirittura, è costretta a spedire i malati in altri Paesi per mancanza di posti letto. Si discute di nuove misure d’emergenza anche in Germania (che infatti ha praticamente chiuso i confini a est). Berlino ha toccato 19 mila casi venerdì, e vede crescere l’incidenza. Da noi, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dicono che nell’ultima settimana i positivi sono aumentati del 32%, mentre fino alla settimana scorsa la curva era in calo. L’aumento dei casi è anche un effetto del maggiore tracciamento dovuto ai tanti tamponi fatti per ottenere il green pass al lavoro. Sono in crescita, comunque, anche le ospedalizzazioni e le terapie intensive, soprattutto nella fetta di popolazione non vaccinata. Gianni Rezza, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, ha dichiarato (per la prima volta in via ufficiale) che “per tenere sotto controllo il virus dobbiamo raggiungere il 90%”. Ma le prime dosi sono al palo e gli esperti, da Crisanti a Locatelli fino allo stesso Brusaferro dell’Iss cominciano a ipotizzare la terza dose per tutti. Sul Fatto di domani leggeremo la situazione anche attraverso un’intervista al responsabile della campagna vaccinale di Israele, Cyrill Cohen. I dati dei contagi di oggi.
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Napoli, la mattanza dei ventenni. Nuova escalation di omicidi (e killer) giovani dovuti alla criminalità organizzata.
Ddl Zan in Senato. Letta ha aperto a modifiche al testo di legge, guardando alla sua destra.
Caso Eitan. Una corte israeliana ha stabilito che l’unico sopravvissuto della strage della funivia del Mottarone deve tornare in Italia.
Le confessioni di Aljabri. L’ex capo dei servizi segreti sauditi, fuggito negli Stati Uniti, ha fatto rivelazioni choc in un’intervista in tv.
Cinema e censura. Ma non doveva essere abolita? Una nostra indagine sulle regole e le prassi di oggi, in Italia.
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