Sono già state raccolte più di 80mila firme in favore della candidatura di Liliana Segre al Quirinale, e tantissimi sono i commenti che continuano ad arrivare in redazione sulla possibilità che la senatrice a vita venga eletta Presidente della Repubblica. Per moltissimi, la storia personale di Segre vale più di ogni esperienza istituzionale. Sulla piattaforma change.org, dov’è possibile firmare la petizione, Paola Brunetti scrive: “Firmo perché mi schiero contro il fascismo imperante e le troppe e continue discriminazioni. La Segre mi rappresenta in quanto donna, con dignità e valori comuni alla mia famiglia, valori di libertà e uguaglianza, rispetto e compassione per l’altro”.
Molti lettorisottolineano però come l’età avanzata della senatrice (91 anni da poco compiuti) sia poco adatta alla durata del mandato quirinalizio, che è di sette anni. Sul nostro sito, l’abbonato Paolo Borri scrive che secondo lui “Segre non è adeguata solo perché è troppo anziana, per il resto andrebbe benissimo e magari ce ne fossero. Berlusconi non va bene non solo perché è anziano, questo sarebbe il meno, ma per tutta la sua ‘carriera’ pregressa, che a me personalmente fa orrore”. B. è tra le motivazioni più ricorrenti nella petizione: tanti hanno sottoscritto l’iniziativa proprio perché stimolate dal timore che possa essere lui il prossimo presidente della Repubblica. Del resto, la stessa proposta fatta da Antonio Padellaro su Segre al Colle nasceva proprio dalla paura di un lettore di vedere B. a capo dello Stato.
In una mail, Mauro Ottonello prova ad analizzare quelle che sarebbero le sue intenzioni di voto, se potesse scegliere il nuovo presidente. “Con il cuore dico Segre, cittadina esemplare, donna di grande equilibrio e moderazione, martire, patriota, esempio vivente dei valori a noi più cari” ci dice, per poi aggiungere: “Con la parte meno ‘nobile’ del mio corpo, ecco, nemmeno con quella riesco a sussurrare il nome di quel delinquente immorale e sfascia Paese, origine di molti dei nostri mali, gravato da decine di certezze, sospetti, prescrizioni, indagini e processi, imperatore di nefandezze assortite, collettore del peggio della nostra politica, goccia immonda che ha fatto traboccare un vaso di ingiustizie e di lacerazioni. Provo schifo e orrore alla sola ipotesi da bar”.
Nella stessamail, Ottonello ci scrive poi che “con la testa, dico Zagrebelsky (78 anni contro i 91 della Segre): saggezza, competenza, dedizione, fedeltà ai valori repubblicani, rettitudine, salda sicurezza”. Il nome di Gustavo Zagrebelsky, giudice della Corte costituzionale dal 1995 al 2004 e presidente dello stesso organo nel 2004, è fra le alternative più ricorrenti tra quelle proposte dai lettori. Il suo nome come possibile presidente della Repubblica era già stato proposto alle elezioni del 2015. Tanti suggeriscono anche il nome della costituzionalista Lorenza Carlassare, che però, sempre nel 2015, declinò la candidatura al Colle spinta dal M5S. Parecchi consensi li raccolgono anche i nomi di Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 2013 al 2018, e di Pier Luigi Bersani, segretario del Pd dal 2009 al 2013.