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DDL CONCORRENZA, MOLTI BUCHI E UN “REGALO AL PAPEETE”. Con 190 voti favorevoli e 34 contrari, il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando in via definitiva il decreto Infrastrutture. Tra le misure adottate c’è una stretta sulle regole stradali per monopattini, sul fumo e l’uso dello smartphone in auto. Nel frattempo in Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl concorrenza. Come sulla questione del catasto, anche sulle concessioni balneari, considerate irregolari dall’Europa per via della famosa direttiva Bolkestein, il governo ha deciso di non decidere. Nel testo c’è solo l’avvio di un’ennesima mappatura dell’esistente. Hanno gioito, ovviamente, gli attuali concessionari, che secondo le stime nel 70% dei casi versano allo Stato meno di 2.500 euro l’anno. Gasparri si intesta il merito per Forza Italia. Bonelli, di Europa Verde, bolla la scelta come “un regalo al Papeete”. Si temporeggia anche sugli ambulanti. Sono saltate pure le norme già anticipate sui notai e sulle gare del trasporto pubblico. E poi c’è un altro problema da registrare: la manovra di bilancio, quella approvata la settimana scorsa, non è ancora arrivata in parlamento, dove era attesa il 20 ottobre (ai sindacati non piace e annunciano una mobilitazione). Sul Fatto di domani vedremo che tra fiducia, disaccordi sulle norme e testi che cambiano anche dopo l’approvazione, i partiti già litigiosi stanno esplodendo.
PD, M5S E LEGA: IL PARTITO E IL SUO DOPPIO. Lo scontro di cui si è parlato di più, perché è il più palese, è quello che dilania la Lega, divisa tra la linea governista e “ragionevole” di Giancarlo Giorgetti e quella (in fondo sempre uguale) sovranista e spaccona del leader Matteo Salvini. Dopo giorni di frecciate a distanza, (Giorgetti dà interviste, Salvini incontra Bolsonaro e Orban), i due oggi si sono incontrati di persona al Consiglio federale della Lega, convocato a Roma, alla Camera (in corso mentre leggete questa newsletter). Lo scenario è da resa dei conti, ma non è detto che lo sarà. Del resto Giorgetti lo dice sempre che avere due anime nello stesso partito fa bene. Pensano lo stesso anche nel Pd (dove le anime sono ben più di due). Oggi si è riunito il gruppo parlamentare per un confronto ufficiale sulla sconfitta del voto sul Ddl Zan. Nessuna resa dei conti, pare. I senatori hanno riconfermato la capogruppo Simona Malpezzi e si è parlato di un “confronto democratico e plurale”. Anche il Movimento 5 Stelle ha avuto le sue grane. Ieri la votazione per il rinnovo del capogruppo al Senato è finita in un pareggio tra i due candidati (Licheri e Castellone) e si dovrà rifare. Conte ha detto di essere felice di questo esercizio democratico che, anche alla luce dell’altissima affluenza, testimonia la vitalità politica del M5S. Sul giornale di domani vedremo quali sono le ragioni e gli obiettivi delle varie correnti che stanno agitando la vita di queste formazioni politiche.
VACCINARE I BAMBINI? PER FIGLIUOLO “È PROBABILE”. La domanda circola da un po’, ma finora la risposta è stata sempre rimandata perché non urgente. Ora però la campagna di immunizzazione degli adulti sta scemando, almeno sul fronte delle prime dosi (che sono scese di quasi il 40%) e la sacca dei no vax non si riduce. Per questo, una soluzione per alzare la percentuale dei vaccinati, fino al fatidico 90%, è estendere la platea delle persone vaccinabili anche sotto i 12 anni. Le case farmaceutiche, hanno già pronte versioni di vaccino per la fascia d’eta 5-11 anni. Negli Stati Uniti la FDA ha dato via libera ieri (c’è stato un solo astenuto, l’abbiamo intervistato) e si sono cominciati a vaccinare i primi bambini. Del resto lì si sono superati i 750 mila morti a causa del Covid, confermandosi il Paese con più decessi al mondo, e da inizio pandemia hanno avuto oltre 46 milioni di casi. Biden ha introdotto l’obbligo di vaccinazione per i sanitari delle strutture federali (sono circa 17 milioni di lavoratori). Tornando all’Italia, il commissario Figliuolo ha detto di ritenere “probabile” la vaccinazione i bambini. Sulla stessa linea si è espresso, stamattina, anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli, che è anche più preciso e dice che è ragionevole “entro Natale”. Ma i pareri scientifici sono tutt’altro che univoci sul tema. Sul Fatto di domani entriamo nel pieno del dibattito sulla vaccinazione dei ragazzi, con i pareri contrapposti di due autorità sul tema: il presidente della società di pediatria della Germania e un suo collega italiano.
COVID, OMS: “È LA QUARTA ONDATA”. CONTAGI IN AUMENTO ANCHE DA NOI Poi c’è la preoccupazione che deriva dalla ripresa della circolazione pandemica, che ha ricominciato a fare numeri importanti in Europa, non solo nei contagi ma anche nei morti (200 in Germania, più di cento in Inghilterra da settimane, senza parlare dell’Est europa). L’Oms ha rilevato che in Europa i casi di coronavirus sono aumentati del 55 per cento nell’ultimo mese, e che di questo passo rischiamo di avere 500 mila morti nel continente da qui a febbraio. Preoccupazioni condivise dall’Agenzia europea del farmaco, che oggi ha riconosciuto che “siamo nella quarta ondata” e che la situazione epidemiologica si complica sempre di più. Poi ha annunciato la prossima approvazione di un nuovo vaccino, targato Novavax. Anche oggi i positivi in Italia sono quasi 6000, e 59 i decessi.
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