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Nasce la Fondazione del Fatto Quotidiano
di Cinzia Monteverdi e Marco Travaglio
Piano piano, in punta di piedi, con modestia ma anche con un bel po’ orgoglio, nasce la Fondazione Umanitaria Il Fatto Quotidiano. L’avevamo annunciata quest’estate. Il 16 settembre è stata costituita e oggi partiamo con i primi progetti. Ci crediamo e ci auguriamo che chi legge il Fatto fin dalla nascita si unisca a chi magari non ci segue ma ha voglia di fare del bene e da questa fusione “a caldo” sorga una comunità più grande, orgogliosa di partecipare a questa avventura. Alla Fondazione, ovviamente, contribuirà ogni anno la Seif (Società Editoriale Il Fatto), come già ha fatto in sede di costituzione e come abbiamo anche in prima persona noi soci fondatori che firmiamo questo articolo.
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SOPRESA, L’EUROPA HA BACCHETTATO ANCHE DRAGHI. Neanche 24 ore dal varo del Ddl Concorrenza in Consiglio dei ministri e l’Europa si è già fatta sentire. Era immaginabile, visto che la questione delle concessioni balneari, che ancora una volta si è deciso di non affrontare, è nel mirino dei commissiari Ue dal 2009 (e nel 2016 l’Italia è stata anche condannata dalla Corte europea per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein). La Commissione mostra di non aver creduto molto alla “mappatura” inserita nel testo governativo per dare l’impressione di averci comunque lavorato e invita l’Italia a mettersi in regola. Con buona pace dei suoi cantori, anche SuperMario si è trovato a sbattere contro il muro delle lobby nazionali. A proposito di lobby, sul Fatto di domani vedremo da chi è composta la cordata dei balneari italiani, da quanto tempo non si rinnovano le concessioni e quanto pagano gli stabilimenti più in voga (poco, molto poco).
IL GOVERNO SULLA FIDUCIA PIACE SEMPRE MENO AI PARTITI. LE MOSSE DI CONTE. Non ci sono solo le lobby a dare grattacapi al premier, ma gli stessi partiti della maggioranza che lo sostiene. Soprattutto ora che tutti guardano alle alleanze da creare per eleggere il nuovo presidente della Repubblica (e in questa fase le alleanze contano più dei nomi). In Parlamento emerge disappunto per il continuo ricorso al voto di fiducia da parte del governo. La Lega lo ha detto chiaramente ma il leghista Massimiliano Romeo avverte: “Guadate che l’insofferenza non è solo della lega, che magari non è capace di nascondere certe cose, ma è in tutti i gruppi politici”. Tra l’altro ieri il Consiglio federale del partito, durato fino a notte, ha riconfermato fiducia cieca in Salvini e messo a tacere le tendenze moderate di Giorgetti. Almeno per ora. Anche il Movimento 5 Stelle è in riassetto, e Conte deve lavorare per tenere insieme due diverse tendenze, mentre si riaffaccia Alessandro Di Battista.
RENZI FA LA VITTIMA, E INTANTO È A NEW YORK SENZA NIENTE DA FARE. Matteo Renzi ha usato la sua newsletter eNews per difendersi: ha scritto che il processo Open è un processo mediatico e rassicurato i suoi fan: “Io ci sono abituato, ho le spalle larghe, so che cosa ho fatto e che cosa non ho fatto, aspetto il processo e continuo a sorridere”. Avrà sorriso un po’ meno quando ha scoperto che la Delimobil, la società di car sharing attiva in Russia di cui è consigliere d’amministrazione, ha rinviato la quotazione a Wall Street. Le condizioni di mercato sono cambiate, dicono, e se ne riparla addirittura tra un anno. Solo che Renzi è a New York apposta per il lancio in Borsa. Ora si ritrova lì senza niente da fare. Almeno, il volo non sarà costato quanto quello per andare ad Arlington per il 50esimo anniversario della mostra di Bob Kennedy nel 2018, finanziato con i soldi di Open per più di 130 mila euro.
COP26, GLI ATTIVISTI NON SI BEVONO LA SFILATA DEI POTENTI. Oggi a Glasgow è la giornata dei giovani. Fuori dal palazzo dove si tiene la Conferenza sul clima il movimento dei Fridays for Future ha organizzato una manifestazione, cui hanno preso parte ovviamente le due figure più in vista del movimento, Greta Thunberg e Vanessa Nakate. Gli attivisti, tutti giovanissimi, puntano il dito contro il greenwashing di leader e grandi aziende, che dichiarano di interessarsi all’ambiente e poi nei fatti continuano a inquinare. Oxfam ha calcolato che nel 2030 le emissioni di CO2 in atmosfera prodotte dall’1% più ricco della popolazione mondiale saranno 30 volte superiori ai livelli sostenibili per limitare l’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi rispetto all’era pre-industriale. Sul giornale di domani vedremo che il nostro Paese non è migliore degli altri.
COVID, PIÙ VICINA LA TERZA DOSE PER TUTTI. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto una conferenza stampa con il commissario straordinario Figliuolo e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. I tre hanno dato un quadro chiaro di come il Paese intende affrontare l’attuale ripresa della pandemia. I numeri italiani non sono ai livelli di molti nostri vicini europei, ma sono comunque in rialzo: l’Rt è arrivato a 1,15. Facendo eco agli esperti tedeschi, Locatelli ha confermato che anche da noi i problemi sono soprattutto tra chi non è vaccinato, soprattutto per le forme gravi del virus. Poi ha aggiunto che l’idea di vaccinare la fascia d’età tra 5 e 11 anni è basata su ricerche scientificamente solide. Ma comunque bisognerà aspettare il parere dell’Ema, che si pronuncerà entro fine anno. Speranza ha annunciato che dalla prossima settimana il governo lavorerà per allargare i richiami ad altre fasce di popolazione. Ma proprio sulle terze dosi le Regioni stanno andando in ordine sparso e devono correre dietro ai cittadini che dovrebbero riceverla. Infatti i numeri non decollano. E gli esperti non sono tutti d’accordo sull’utilità del richiamo generalizzato: ce lo spiega sul Fatto di domani Peter Doshi, senior editor del British Medical Journal, tra i massimi esperti del tema. I dati dei contagi di oggi: oltre 6700 nuovi casi e 51 morti.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Indagato De Luca. Il governatore della Campania, ha ricevuto un avviso di prolungamento indagini per la vicenda relativa alle cooperative di Salerno. Negli atti ci sono i suoi incontri con i dirigenti di queste società.
Israele, i due volti di Bennett. Israele ha scongiurato le elezioni anticipate, il premier festeggia con la sua coalizione l’approvazione del bilancio e dice che il caos statale dell’era Bibi è finito (durava dal 2018) . La politica per gli insediamenti però è quasi peggio di quella di Netanyahu: invece di una rottura col passato c’è una continuità.
Che c’è di Bello. Nel menù del nostro inserto culturale del sabato c’è il restauro del film cult Mulholland Drive, lo spettacolo dei Rimini Protokoll La conferenza degli assenti, la mostra di Tullio Pericoli a Milano e il romanzo La meridiana di Shirley Jackson. E poi anche Fabio Volo.